Decalogo 1 - Film (1989)

Decalogo 1
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Titolo originale: Dekalog, jeden
Anno: 1989
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Il Decalogo 1". Film ispirato al primo Comandamento "Io sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio fuori di me."

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/10/07 DAL BENEMERITO RENATO
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Renato 14/10/07 22:30 - 1648 commenti

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Primo episodio del decalogo Kieslowskiano ed anche uno dei migliori. Dolcissima rappresentazione del rapporto tra un padre vedovo insegnante e suo figlio di 11 anni. L'incombere del Fato negli ultimi 20 minuti è quanto di più straziante ci abbia donato il regista polacco... Affascinanti simbolismi, ma soprattutto un utilizzo rigoroso dei tempi e degli spazi cinematografici. Un grande film, piccolo solo per la durata, adatto tanto ai credenti quanto ai laici... se non di più.

Redeyes 17/06/08 12:10 - 2443 commenti

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Difficile raggiungere una tale poetica amalgamata splendidamente con un senso del sacro. Decalogo 1 fa, ovvio, riferimento al comandamento, ma è un film che per il suo messaggio ha, tuttavia, portata ben maggiore di un banale exemplum pro religione. I minuti finali sono soffocanti, angoscianti. Capolavoro assoluto!

Pigro 16/03/09 07:32 - 9635 commenti

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Un padre che crede ciecamente nella ragione dei numeri e un bambino che chiede cosa siano l'anima e la morte. Il primo film sul Decalogo mette in luce l'inadeguatezza di un approccio esclusivamente razionale alla vita. Per farlo Kieslowski costruisce una piccola ma delicata e insieme potentissima storia che vede al suo centro, implacabile, un computer che sembra essersi sostituito a Dio. Bellissima la fotografia livida, perfetta per sottolineare il dolore della perdita dello spirito in una metropoli di cui vediamo solo neve e cemento.

Galbo 18/03/09 16:15 - 12380 commenti

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Una potentissima metafora apre il ciclo del Decalogo di Kieslowski: l'uomo è colpevole di sostituire Dio con una macchina, di fidarsi ciecamente della scienza allontanandosi dalla fede. Ricco di simbolismi, questo episodio è basato sullo stretto rapporto padre figlio, raccontato con grande efficacia con uno stile che sottolinea affetto e (nel momento della tragedia), disperazione trasmessa allo spettatore nei drammatici momenti finali di un'opera dolorosa ma dall'alto valore morale.

Cotola 8/06/09 23:42 - 9009 commenti

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Splendido capitolo di apertura del capolavoro di Kieslowski incentrato sul primo comandamento e sulla presenza di Dio nelle cose umane. Semplice e senza fronzoli ma allo stesso tempo di grande coinvolgimento ed impatto emotivo. Finale duro e per nulla consolatorio. Probabilmente il migliore della serie.

Pinhead80 15/01/10 01:17 - 4719 commenti

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Che dire se non... capolavoro! Musiche, immagini e storia che mozzano il fiato. Le emozioni intense che ci fa provare questo film sono racchiuse in sequenze angoscianti che sanno di attesa, di speranza e soprattutto di dolore. L'uomo calcolatore che pensa di governare leggi che sfuggono ad ogni logica. Il primo di dieci film che si superano in bellezza.
MEMORABILE: Il bambino che si intrerroga sul senso della vita.

Nando 8/05/10 00:34 - 3810 commenti

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Il destino può sconfiggere un computer. Kieslowski combatte tra fede e matematica ed inizia un percorso verso i dieci comandamenti. Un'analisi attenta e valutata con un ottimale occhio della camera. Il film emerge per ambientazione plumbea e nevosa ed analizza, religiosamente parlando, l'impossibilità del calcolo davanti all'ineluttabile. Primo capitolo interessante, ora gli altri 9.

Capannelle 14/05/10 11:04 - 4399 commenti

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Il rapporto tra fede e scienza, esaminato sotto diverse angolazioni: prendendo spunto dalle domande innocenti di un bambino sulla morte o dalla considerazione che si può avere sull'infallibilità di un computer. Condito da immagini simboliche e da un viso, quello del bambino, che sa esprimersi in modo splendido, è un racconto messo bene in equilibrio tra dubbi quotidiani e drammi eterni.

Luchi78 13/01/11 17:33 - 1521 commenti

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La metafora del computer che sostituisce Dio era sicuramente molto più d'impatto una ventina di anni fa. Rimane il dramma di un uomo calcolatore che vive calcolando e che insieme a suo figlio perde tutte le sue certezze. Tra i palazzoni della periferia di Varsavia rieccheggia il suo dolore esaltato da musiche perfette. D'impatto ed emotivamente coinvolgente.

Giùan 20/08/11 12:18 - 4539 commenti

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Non avrai altro Dio al di fuori di me. Il primo episodio del Decalogo di Kieslowski (e del suo sceneggiatore Piesiewicz) connota già fortemente l'intero progetto. In uno scenario dominato dalla freddezza (la neve, il condominio-mondo in cui l'altro da sè è un ombra pesante, il computer-calcolatore), il Maestro polacco fa "precipitare" il dolore della Morte di un bambino e la irrazionalità del Caso, deus ex machina i cui calcoli sono inafferrabili per la scienza come per Dio. Perfetto. La musica di Preisner penetrante lamento funebre. Lascia commossi e impotenti.
MEMORABILE: Le domande del bambino; la rabbia di Baranowski che rovescia l'altare e "provoca" le lacrime della Madonna

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Mtine 10/12/13 15:55 - 224 commenti

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Kieslowski firma un capolavoro di straziante religiosità laica, mettendo in risalto la pochezza della ragione umana in contrasto con l'imperscrutabilità del destino o, forse, dei disegni divini. La grandiosità del regista sta nel condensare nei pochi minuti del mediometraggio i grandi interrogativi dell'uomo che non trovano risposta, l'ambiguità stessa della vita, tramite l'utilizzo di simboli polivalenti (in primis il misterioso vagabondo) e la presenza incombente di un destino funesto che esplode nel finale, di rara intensità.
MEMORABILE: "Non si poteva rompere!"

Mickes2 31/03/14 21:50 - 1670 commenti

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"Io sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio fuori di me". Suona quasi come un avvertimento, è l’affermazione di una presenza divina e ineffabile, incalcolabile e irrazionale come il destino che in men che non si dica rade al suolo speranze e certezze. Gelida e livida, dolente e sfaccettata, è un’opera d’incredibile partecipazione emotiva, intensa nel ritrarre le debolezze e le false sicurezze dell’uomo qui mai così umano e quindi vulnerabile. La fede contro la ragione per quella che è una santificazione del valore della vita. Immenso.
MEMORABILE: Il padre che ricontrolla al pc, in assenza del figlio, il calcolo della consistenza del ghiaccio; “I am ready”; Il finale.

Daniela 15/08/15 10:09 - 12625 commenti

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Ha tante domande il piccolo Pawel, tutte quelle che un bambino intelligente e curioso si può porre davanti al mistero della morte. Il padre che crede nella scienza e la zia che crede in Dio hanno le loro risposte, ma la scienza è fallace ed irrisoria ("I am ready" dice il monitor verde, ma pronto a cosa?), mentre Dio, se esiste, è impotente e può solo far piangere lacrime ad un pezzo di legno. Film la cui percezione cambia profondamente a seconda delle proprie convinzioni morali, mantenendo in ogni caso una intensità che tocca nel profondo e fa male. Il capitolo più bello insieme al 6°.
MEMORABILE: Il volto del piccolo Pawel mentre corre, ripreso dalla tv

Paulaster 11/03/16 09:41 - 4391 commenti

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Attraverso le domande universali di un bambino un padre compie un percorso attraverso il dubbio della religione. Da laico ad agnostico fino a rigettare la credenza di cui ammette la presenza. Immagini di strada, di angeli custodi e computer per un destino ineluttabile e (ahinoi) ingovernabile. Conclusione senza sconti che lascia ammutoliti per la sua vitrea durezza a chiudere un viaggio senza risposte.
MEMORABILE: La partita multipla a scacchi; Le gocce come lacrime sull’icona.

Hackett 2/01/18 10:30 - 1865 commenti

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Complesso e intenso, il primo capitolo dedicato ai comandamenti del regista polacco colpisce subito al cuore, raccontando di una splendida amicizia padre-figlio che sfocia in tragedia per un'eccessiva fiducia tiposta nelle macchine, al tempo appena giunte a supportare l'uomo nel calcolare e tentare di prevedere gli eventi naturali. La superbia dell'intelletto umano subito messa alla gogna in questo primo passo nel morale viaggio di Kieslowski.

Lou 11/02/19 15:00 - 1119 commenti

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La fede in Dio e nella scienza messe drammaticamente a confronto da Kieslowski in questo primo capitolo della sua opera sui 10 comandamenti che è entrata nella storia del cinema. Nel desolante e spettrale panorama della periferia di Varsavia un professore universitario permette al figlio di pattinare sul laghetto ghiacciato affidandosi ciecamente ai calcoli del computer. Cinema essenziale e potente, con un finale straziante che lascia attoniti.
MEMORABILE: "I am ready" sullo schermo del computer nel drammatico finale.

Bubobubo 21/07/20 10:54 - 1847 commenti

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Al centro di un triangolo semiotico che vede ai contrapposti angoli scienza e fede sta l'uomo: muto, impotente, alla ricerca di risposte che presume di avere (se il computer è "pronto" ma non si sa a che cosa, si può dire sia davvero pronto?) o nella cui venuta confida (la figura tormentata della zia), ma che in nessun caso esauriscono le domande o permettono di decodificare la realtà in cui si viene a trovare. Basta il battito d'ali d'una farfalla ed ecco, il ghiaccio inscalfibile si è frantumato. Fra i più dolorosi film sul caso, tra i migliori capitoli del Decalogo.
MEMORABILE: Il padre che, pur vedendo l'ambulanza a sirene spiegate e il frenetico avvicendarsi dei genitori preoccupati, nulla subodora.

Jdelarge 6/01/22 12:55 - 1000 commenti

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Magistrale. Kieslowski realizza un mediometraggio struggente senza ricercare il dramma, che si materializza, invece, come una macchia d'inchiostro su un foglio, come un'apparizione capace di scalfire anche il più razionale dei cuori. Matematica e religione si sfidano, e, laddove la prima soccombe per l'impossibilità di spiegare la vita tramite calcoli infallibili, la seconda non sembra capace di trovare una risposta al dolore provocato da una morte ingiusta. Regia formidabile e sapiente utilizzo dei colori.

Xamini 10/04/23 11:51 - 1247 commenti

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Lavoro che, visto oggi, denuncia tutti i suoi anni e il sapore di un certo tipo di cinema d'essai. Preso con le dovute precauzioni, e guardato con l'attenzione che Kieslowski merita, questa apertura del Decalogo è un film potente, freddo nelle immagini e nelle sensazioni, crudele nel portare su schermo uno dei limiti dell'uomo: quella (stupida?) convinzione di avere il controllo dell'universo, di stare al di sopra di tutte le parti, propria dell'uomo di scienza al centro della vicenda. Notevoli alcune immagini simboliche, peccato per la difficoltà nell'approccio.

Mattatore 10/10/23 22:32 - 79 commenti

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Capitolo d'apertura del capolavoro kieslowskiano, pone il tema della presunta certezza tecnologica in netta (eppure complementare) contrapposizione con l'impalpabile presenza divina che, se presente, appare insensibile, ieratica, mortalmente impassibile di fronte all'inattesa tragedia consumatasi con gelido torpore e improvvisi scatti di incredulo dolore nel lago ghiacciato, inteso come naturale e immobile co-omicida soggetto esclusivamente alle leggi del destino. In una cruda mistura di dubbio e tenerezza, il materialismo paterno si scontrerà con il muto sguardo dell'incerata Madre.
MEMORABILE: Il costante leitmotiv liquido; Dubbi sulla morte; Il testimone silenzioso; La presaga chiazza d'inchiostro; L'incidente; "I am ready"; Scontro divino.

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