Death tube - Film (2010)

Immaginate un Murder Broadcast pirata che intreccia Saw e Mai dire banzai, per la gioia delle più scopofile camarille che trapestano Rotten e Ogrish e della last'n'lost generation macinata dall'entropia e dalla sterilità, per la quale la morte è un (video)gioco da firmare con un LOL, un austero simbionte universale in balia di un mondo in cui tutto è sempre guerra e la comunicazione passa per la violenza e la soppressione altrui. Un'idea vincente e assai meno avveneristica di quel che sembra, purtroppo semistroncata da un'infausta ristrettezza tecnica e da un ritmo non proprio adrenalinico.

Non aspettatevi spiegazioni lineari ed esaustive a quanto succede sullo schermo, e rassegnatevi ad una valanga di interrogativi sospesi. Detto questo, il film è abbastanza avvincente da farsi seguire fino in fondo senza noia, nonostante il soggetto fin troppo familiare (viene in mente Saw, ma anche 100 altri titoli) e parecchie forzature nello sviluppo. Al regista interessa indagare sul cinismo mediatico-telematico che genera mostri fra spettatori anonimi e indifferenti, e sull'ovvio "mors tua vita mea" che si genera nella competizione.