Dampyr - Film (2022)

Chi è stato un lettore di "Dampyr" sa che le storie si dividono principalmente in due generi: alcune horror tipicamente gotiche e altre più di guerriglia e azione; questo film fa parte del secondo gruppo, essendo ispirato ai primi due albi della serie, che segue abbastanza fedelmente, e in questo l'operazione può dirsi riuscita. Gli attori pure sono in parte (anche se Harlan nel fumetto è disegnato sui tratti di Ralph Fiennes). Gli si può rimproverare di essere girato in modo troppo convenzionale; comunque Bonelli batte Marvel.

Trasposizione dal fumetto tutto sommato abbastanza fedele, con attori scelti in maniera piuttosto azzeccata; lo stile è però in linea col cinema più commerciale del filone vampirico, per intendersi la saga di Underworld e affini, con molta attenzione all'estetica e il ricorso alla solita CGI nelle scene più spettacolari. Plauso al giovane Chemello per la confezione internazionale, ma il film risulta purtroppo abbastanza noioso e sconclusionato, oltre ad avere un audio troppo basso nei dialoghi e altissimo nelle musiche ed effetti. Un po' meglio comunque di Dylan Dog (ci voleva poco).

Tratto dall'omonimo fumetto della Bonelli Editore. Balcani anni Novanta: Harlan Draka è un cacciatore di vampiri e dovrà vedersela col maestro della notte. Discreto. Intrattiene il giusto, pur avendo dinamiche abbastanza prevedibili. Forse manca un po' di verve. Personaggi di contorno abbastanza riusciti. Efficaci gli effetti speciali. Mediocre la colonna sonora.

Harlan è figlio di una donna umana e di un vampiro di nome Draka, ma è anche un Dampyr, che si unisce a un soldato e a una vampira contro il perfido Gorka, altro succhiasangue che trasforma gli umani in suoi adepti. Dai primi due numeri della serie a fumetti "Dampyr", edito dalla "Sergio Bonelli Editore", un horror d'azione a tratti riuscito, con tanto di prologo nel passato che vede la nascita del nostro anti eroe. Approvo il cast internazionale, benché la produzione sia italiana, discrete le atmosfere, non male i due cattivi, ma anche la vampira "buona".

Probabile, per un giudizio congruo, si debba avere in dote una buona conoscenza del fumetto e contestualmente un alto apprezzamento. Così non fosse, il rischio è quello di limitarsi alla constatazione tout-court dell’assoluta ordinarietà di un fantasy vampirico che si preoccupa solo di essere cool (e almeno ci riesce, visto lo sforzo produttivo e la professionalità generale) senza addizionare una benché minima variazione allo spartito. Discreta CGI e cast, ma a breve non ricorderemo il singolo frame. Finale apertissimo, ma non si dovesse continuare sarebbe una aggravante esiziale.