Commedia erotico-familiare imparentata con Il vizio di famiglia e Peccatori di provincia. Il film prende forma cammin facendo, quando lo stile di Mattei si regolarizza abbandonando sequenze tronche e montaggi paralleli. Nell’apoteosi del nudo, il personale femminile fa a gara a chi si spoglia di più: la Zanger vince in malizia, la De Simone in opulenza, la Maiolini in frequenza, la Moscatelli in esibizionismo. Pagnani è elevato al rango di protagonista; spassosi Diogene notaio e Tulli prete manzoniano.
Mediocrissima, ma in fondo guardabile, commediola erotica, cui non avrebbero nuociuto dieci minuti in meno. Banalissima la Zanger (ricorda un'altra disastrosa cugina, la Player), sensualmente strabattuta da Paola Maiolini (non perfetta, ma caldissima: nel poster c'è lei, mica la crucchetta...) e dalla statuaria De Simone. Pagnani è qui all'unico film da protagonista. Qua e là spunta qualche sorrisetto, a salvare il film dall'ignominia monopallinica. Una sequenza erotica è ardimentosamente commentata dall'Ouverture del "Guglielmo Tell" di Rossini, come in Kubrick...
Anche Bruno Mattei dà il suo contributo alla commedia erotico familiare, con la sua essenziale ma innegabile professionalità. Disponendo di un più che intrigante cast femminile, il film avrebbe potuto posizionarsi vari gradini più su nella graduatoria del filone, magari indulgendo di meno su penosi siparietti umoristici e valorizzando di più quella vena maliziosa e morbosetta che pervade comunque la vicenda. In ogni caso, nel genere, si è visto molto peggio. Meglio la Zanger, la Maiolini o la De Simone? Nell'indecisione sceglierei tutte e tre.
MEMORABILE: Il finto erede alle prese, sotto la tavola, contemporaneamente con zia e cuginetta.
Mediocre mix di commedia e erotismo parecchio spinto. Il cast non è male, sopratutto la parte maschile, quello femminile è esteticamente bello ma davvero scadente. Verso il finale il film strappa qualche sorriso, ma non raggiunge la sufficienza e direi che i due pallini ci stanno proprio a pennello.
Il ricco conte Aristide muore e il povero nipote Leonida tenta di impossessarsi dell'eredità ricorrendo alla forza seduttiva delle donne di casa. La trama è palliativa ma il contesto demenziale viene usato bene per mascherare gli intenti provocanti di un erotismo spesso legato a simpatici momenti di ingenua goliardia, che rendono il film divertente.
Intrighi di matrice ereditaria "sconvolgono" una ricca casa di nobili (decaduti e non). Tra pruriginose servette e uomini poco appariscenti (tanto per creare dell'empatia con lo spettatore ideale) si consuma l'ennesima commedia sexy settantiana che almeno può contare su un discreto ritmo narrativo e un'ambientazione talvolta stuzzicante. Il contributo del poliedrico Bruno Mattei nella pratica del sexy all'italiana Anni '70 si può considerare se non altro in linea con gli stilemi del genere, non tentando minimamente un personale percorso.
Bruno Mattei HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneGeppo • 11/04/10 16:23 Call center Davinotti - 4269 interventi
Purtroppo ci ha lasciato un altro grande amico.
Il grande Gino Pagnani è venuto a mancare il giorno 10.04.2010.
Ha interpretato tantissimi film con Franco e Ciccio.
Memorabile anche il suo "Dott. Socrates" in "L'allenatore nel pallone" accanto a Lino Banfi.
Ciao Gino R.i.p.
All'inizio del film il giovane protagonista si trova nella palestra della propria scuola. Viene chiamato da un altoparlante "Lo studente Marco Marcovaldi....etc etc"
Marco Marcovaldi, all'epoca era un celebre nuotatore della Lazio Nuoto...nome piuttosto insolito...chissà qual'è il nesso...
Ruber ebbe a dire: Sarebbe da cambiare veramente titolo questo è erotico al 100% ;) parecchi nudi (anche integrali) la commedia direi che e sul 20%...
Direi che è una "Commedia erotica", non un Erotico. Il genere erotico viene dato a chi tratta di Erotismo nei suoi vari aspetti, come EMMANUELLE, o HISTOIRE D'O, o lo stesso GOLA PROFONDA. La presenza diffusa del nudo non è automaticamente segno che il film appartenga al genere Erotico.