Crypto - Film (2019)

Finito in disgrazia per l'eccesso di scrupoli, un revisore di conti viene spedito nel paesello natale dove vivono ancora il padre ed il fratello, contadini rustici... Il titolo e le frasi di lancio possono far pensare ad un thriller finanziario imperniato sui traffici in cryptovalute, ma si tratta di uno specchietto per le allodole al pari del defilato Russell: il film parte bene ma dimostra la sua pochezza già dopo poche sequenze e, dopo aver annoiato con pasticciate vicende action, approda nella più banale delle esaltazioni dell'unità familiare. Loffio.

Modesto thriller che gira intorno alle moderne criptovalute e alle frodi bancarie. Peccato che la sceneggiatura non sia ben strutturata e alcuni passaggi, complice anche qualche plot-hole, risultino poco comprensibili quando non, in qualche caso, addirittura inutili. Cast e regia claudicanti, con Knapp che se la cava anche discretamente. Ma è una predica nel deserto vista anche la pochezza dello Hemsworth minore e la svogliatezza di Russel. Peccato! Tante ambizioni ma poca sostanza.

Thriller insipido che ha l'unico pregio di partire da un'idea non ancora abusata, ovvero il trading tramite Bitcoin e Internet. Purtroppo la sceneggiatura non sa sfruttare a dovere questo spunto, rifugiandosi in beghe familiari già viste e soprattutto peccando nella creazione della tensione, che in film del genere non dovrebbe mai mancare. Il cast non è il massimo, se escludiamo Russell che comunque appare poco. Azione zero, ritmo lentissimo, regia incolore.