Un futuro genio della moda non può che affrontare la vita con stravaganza: Estella è vivace e ribelle, difende gli amici usando le maniere forti e non si abbatte nonostante sia rimasta orfana in tenera età. La pellicola (tirata un po' troppo per le lunghe) non racconta nulla che non sia già stato visto altrove, ma lo fa in maniera simpatica e colorata, utilizzando uno stile fiabesco con notevoli picchi dark; bella la fotografia, eccessiva la recitazione. In definitiva non emozionante, ma vale la pena darci un'occhiata.
MEMORABILE: Il look improbabile della piccola protagonista; Il pezzo di banana appiccicato al volto; L'abbraccio finale.
La bambina Estella sogna di diventare stilista ma deve badare al suo lato oscuro. Favola a ritmo di rock che pare più destinata a un pubblico adulto per via della doppia personalità e la vendetta. Antefatto frettoloso ma gran ritmo, incuriosisce per la rappresentazione della Swinging London (sullo stile di Vivienne Westwood) e per la contrapposizione vecchio/nuovo. Dopo il colpo di scena con la Baronessa il film si siede e la virata familiare interessa poco. Male gli ultimi effetti speciali. La Thompson ha buoni momenti, la Stone si fa notare nel monologo.
MEMORABILE: Lo strascico coi vestiti di stracci; Il taglio col rasoio delle maniche; Il taser.
Gillespie frulla un tot di idee à la page, tra cui il suo Tonya ma anche Joker (la rivalsa contro il mondo) e un po' di burtonismi in un film in parte divertente ma lungo e scandito marzialmente dalla solita top 100 di canzoni. Stone affascina in un ruolo alla Bonham-Carter con i suoi occhioni e le mìse mirabolanti. Però l'insieme vale meno delle parti, per cui lo spasso è a corrente alternata. Piacevole Emma Thompson come cattiva.
Crudelia, una delle migliori cattive della Disney, diventa “buona” in questo deludente prequel. La recitazione delle due protagoniste, soprattutto della perfida baronessa interpretata da Emma Thompson, è troppo chic nel dare quel tono di superiorità e annoiata cattiveria. La colonna sonora è una compilation di canzoni che finisce per stancare e le situazioni della trama sono esageratamente glamour. Anche l'ambientazione dark inglese viene disturbata da trovate oggi di moda (come le scritte che appaiono in sovrimpressione).
Grande prova dell'eclettico Craig Gillespie che si cimenta in una storia Disney realizzando un film di pregio, recitato magnificamente non solo dalla splendida protagonista (che porta in vita una sorta di donna gatto abilissima nel taglia e cuci), ma da tutti gli attori coinvolti. Candidato a un buon numero di premi cinematografici, il film si rivela una piacevole sorpresa, una grande prova di estetica e di analisi psicologica, di racconto disneyano a estreme tinte noir, una fiaba che stride con piacere estremo con il punk spinto.
Piacevole rilettura di un personaggio animato Disney in una storia che è il prequel di un classico della casa di produzione. Vincente la scelta di Craig Gillespie, autore di una regia elegante e ritmata che sfrutta al meglio l'ambientazione variegata e piacevole. Buona la caratterizzazione dei personaggi e vincente la scelta del cast, che propone un'ottima Emma Stone nella parte della protagonista. Gradevolissima la colonna sonora per un film riuscito, anche se certamente derivativo.
La povera orfana Estella campa di furti con due complici. Diventata Crudelia Demon (o Cruella Devil, come dicono qui), combatte l'antipatica signora della moda conosciuta come la Baronessa. Emma Stone sembra in parte, ma dopo la Rita Pavone degli anni '60, la precedente versione di Crudelia di Glenn Close e la Harley Quinn di Margot Robbie, tutto sembra più scontato, più politicamente corretto, nonostante il colpo di scena e le invadenti musiche rock. Emma Thompson, nel ruolo della Baronessa, fa il verso, o meglio il "versaccio" alla Audrey Hepburn di Colazione da Tiffany.
Non male questa genesi di una delle cattive più famose della Disney. La protagonista se la cava piuttosto bene, mentre la Thompson tende a scimmiottare Meryl Streep. I due compari invece fanno da giuste spalle, senza eccedere, tranne quando entra in azione il più in carne; e le musiche sono selezionate con un certo criterio. Non ci sono particolari trovate o scene d'effetto, a parte la prima entrata di Crudelia, ma il tutto è girato con mestiere e la giusta dose di classe, viste le due contendenti. Nota di merito per il cagnetto con benda, topo all'occorrenza.
Operazione Disney centrata sul remake live action di film famosi (qui siamo addirittura al prequel) e sul politicamente corretto sparso a piene mani come una sorta di insopportabile melassa. Abbiamo già visto le motivazioni sociali che spingono al crimine il peggior nemico di Batman, qui invece capiamo Crudelia da dove arriva. Insopportabile, soprattutto Emma Stone.
Non parte bene, con quel tipico tono trasgressivo studiato a tavolino e una protagonista che ruba qua e là, con le smorfie di Harvey Quinn e la fiaba della bimba adottata dalla grande città. Quando si trasforma in Cruella e dall'altro lato la Thompson fa vedere il meglio di sé il film decolla, anche grazie a effetti e musiche che sottolineano il tutto. Rimane la marca Disney a evitare ogni turbolenza, la durata si sente ma si può definire comunque godibile e la Stone fa vedere di che pasta è fatta.
E così arriva anche il momento di gloria di Cruella! Questo lungo prequel certamente annichilisce l'animus malvagio e avido della protagonista scavando nel suo passato e portando alla luce una perfida Baronessa che ci ricorda un po' troppo, tuttavia, Miranda Priestly. Ciò premesso, siamo davanti a un buon intrattenimento che, se da un lato è fin troppo scontato nello script e lascia di conseguenza poco spazio ai colpi di scena, dall'altro ha comunque un suo appeal. Ben orchestrato il climax da Estella a Cruella e buone le musiche.
Crudelia deMon era frivola, teatrale e altezzosa, ma soprattutto arrogante, sboccata e violenta; queste sue origini da paladina degli oppressi (che giustificano poco una tale evoluzione caratteriale) fanno dunque storcere un po' il naso, ma ormai è da tempo che in casa Disney i cattivi non sono più tali (le hanno pure tolto le sigarette). Si valorizzino dunque le cose buone che il film dà; la Stone (meravigliosamente agghindata) sforna una performance di livello, la confezione estetica è di primissimo ordine, la OST indovinata. Non male, al netto di una grossa forzatura di trama.
MEMORABILE: La Stone e i suoi abiti sono senza dubbio la miglior vista del film.
Commedia della Disney impacchettata bene e girata indubbiamente con abilità da parte del regista. Crudelia non appare sicuramente così crudele come dovrebbe essere e la trama persegue più che altro un sentimento di vendetta da parte della giovane Estella. Emma Stone perfetta nel ruolo che ricopre e nell'indossare i bellissimi capi. Ritmo, azione, qualche baracconata di troppo ma il film risulta gradevole, con un finale però prevedibile. Notevole infine la Londra immaginaria misto punk-glam rock degli anni '70.
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CuriositàZender • 28/03/22 10:46 Capo scrivano - 47787 interventi
Premio Oscar 2022 ai migliori costumi(Jenny Beavan).