Copenaghen cowboy - Miniserie TV (2022)

Miu è una ragazza portafortuna ma è meglio non farla arrabbiare perché... Serie-tv che è Winding Refn allo stato puro, assoluto: i cromatismi, i silenzi, gli scoppi di violenza, i ritmi a tratti dilatati a tratti con accelerazioni fulminee. La storia è semplice ma, pur con qualche lunghezza di troppo, sa coinvolgere, affascinare e ha un suo magnetismo. Peccato per qualche caduta di tono, quasi trash, e per un finale che potrà far arrabbiare molti. Pregi e difetti sono quelli noti del danese: chi lo ama ne godrà, forse anche parecchio; chi non lo apprezza potrebbe trovarlo terribile.

Paccottiglia tutta gelidi e posticci sovraestetismi da Baudaffi che chiede una scopa al Dr.Thomas, la cui mancanza di ciccia polpa sangue midollo nervatura è surrogata/sopperita da esasperate cromotronie ipersauture da orzaiolo (abusate anche fuori campo), pause tra gesti battute e scene che neanche le tele-cartomanti, attori monoespressivi e un atteggiarsi a neo-Lynch misto Marvel con una regia tra la seduta d'ipnosi e la videoinstallazione, dimentica dell'emozionare. A fare la parte della ruggente leonessa è la sola ost. Tutto il resto fa rimangiare ogni scomunica su Neon demon.