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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/09/15 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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- Davvero notevole!:
Thedude94 - Quello che si dice un buon film:
Gestarsh99, Buiomega71 - Non male, dopotutto:
Herrkinski, Daniela, Schramm, Il ferrini, Ultimo, Rambo90 - Mediocre, ma con un suo perché:
Redeyes
Ragazzini ingenui rubano un'auto della polizia ma si ritrovano in mezzo a una disputa tra un malvivente e uno sceriffo corrotto. Bacon (con baffoni) pare divertirsi un mondo a gigioneggiare nei panni del "cattivo tenente" di provincia; anche il resto del cast se la cava, ma il ritratto dei due bambini è eccessivamente superficiale e irrealistico, creando varie assurdità nello script, che già non ha molte idee e viaggia sui binari del noir ironico e del road-movie dal piglio anni '90. Mezzo pallino in più per il discreto ritmo e la buona confezione.
Due ragazzini fuggiti da casa si imbattono in un'auto della polizia abbandonata nei campi. La tentazione di provarla è troppo forte per resistere, però... Watts dirige un film che, senza alcuni dettagli rivelatori, sembrerebbe girato qualche decennio fa: le strade dell'avventura si trasformano in strade della paura, con Bacon baffuto sceriffo criminale e Whigham inaffidabile avanzo di galera. Forse troppo ingenui i piccoli protagonisti alla prese con gli orchi cattivi, ma l'aspetto favolistico non dispiace e l'ambientazione en plain air ha il suo fascino. Poche pretese, ma operina gradevole.
Larga la foglia, stretta la via, bambini scappate, arriva la polizia! Il rapporto tra Gioco e Pericolo viene da Watts evidenziato col più agevole dei didascalismi: la macchina che da micro si fa macro, larger than game. Con l'adulto castigatore ex lege che obbliga a crescere. Il tutto semplificato e reso transitivo in/da un thriller a conti serviti flebile, dai ritmi più distensivi che tensivi, che si adagia su proprietà elastiche anziché darci dentro con quella cattiveria che ne avrebbe probabilmente fatto un gioiello da indossare con vergogna. Così com'è è analcolico: disseta ma non inebria.
Veder recitare Kevin Bacon è sempre un piacere e Whigham (lo sceriffo di Boardwalk empire) è un ottimo antagonista. Stavolta però non è quest'ultimo ad avere la stella sul petto ma il primo, sebbene - come si vedrà - non se la meriti granché. L'idea di base del film è divertente e i due ragazzini sono piuttosto convincenti. Il ritmo c'è e la tensione pure, almeno dopo la prima parte; quello che convince poco invece è l'epilogo, che lascia forse troppi interrogativi aperti. Piacevole ma niente di memorabile.
Due ragazzi curiosi trovano un'auto della polizia abbandonata e in men che non si dica finiscono in un mare di guai. Onesto film a metà tra thriller e action movie, con un bravo Kevin Bacon nei panni di uno sceriffo corrotto. Non tutto fila liscio, ma la bravura dei due ragazzini è indubbia: si trovano spinti dalla curiosità ma al contempo impauriti e ingenui. Buona la parte finale. Non male, nel complesso.
Filmetto godibile, dalla premessa stuzzicante portata avanti tra momenti di tensione e altri da black comedy. Scorre liscio, ma anche senza particolari sorprese, per più della metà, salvo riservarsi un paio di impennate nel finale. Bacon gigioneggia e diverte, i due ragazzini però non sono per niente da meno (anche se tratteggiati con un pizzico di stupidità di troppo). Non male.
Giocar a guardie e ladri nelle desolatissime praterie del Colorado non è un gioco da ragazzi, specialmente se pistole e macchinine sono a grandezza naturale e appartengono a un narcosceriffo corrotto: uno che in casa e nel naso ha più coca d'un distributore di bibite; uno che al posto del cuore ha un bidone dell'immondizia. Kevin Bacon, farabutto e orditor di nefandigie come in altre occasioni, è il lupaccio cattivo di questa pulp-fiaba on the road, fluidamente diretta senza particolari difficoltà da Jon Watts, in cui lo humour tragico di Clown s'affievolisce sin quasi a dissolversi.
MEMORABILE: L'intimidazione rivolta al bambino: "E così, mentre si contorce agonizzante, lo calpesto sino a spappolarlo... lo stritolo il tuo porcellino!".
L'orco baffuto Bacon e due ingenui bambini che scorrazzano per la sterminata America. Questa moderna - ma tutto sommato all'apparenza neppure troppo - favola, se da un lato ci aggrada con la sua innocenza, col trascorrere dei minuti tende a risultare fin troppo sempliciotta. Banalmente è proprio l'impianto "fiabesco" che non riesce ad aiutare una sceneggiatura piuttosto piatta. Discrete le interpretazioni, e quantomeno un finale meno peggio di quanto le premesse lasciassero pensare.
Road movie che non lesina bastardaggine (Bacon che manda allo scoperto la donna inconsapevolmente sotto tiro) e in cui non esiste divisione tra buoni e cattivi. Watts (che nella chiusa, tra le luci blu dell'auto della polizia, si autocita con atmosfere clownesche) si barcamena tra riti di iniziazione kinghiani, noir/pulp grottesco coeniano (nella figura dell'impacciato criminale chiuso nel bagagliaio), spizzichi madmaxiani e un tesissimo finale simil western dai sapori peckinpahniani (il sanguinoso massacro non risparmia quasi nessuno). Agorafobico e deliziosamente cattivello.
MEMORABILE: La tipologia di torpiloquio dei due ragazzini all'inizio; Bacon alle prese con la leva di chiusura della portiera; I giochi scriteriati con le armi.
Jon Watts realizza un piccolo film alla Carpenter, in pieno stile anni '70, super indipendente con pochi attori tra cui una star internazionale e due bambini, mettendo in scena una storia avvincente e drammatica. Regia ottima, interpretazioni di livello per un'opera del tutto inedita nella filmografia del regista, il quale si vede che ha qualcosa da dire e dimostrare. La sceneggiatura è tutta un crescendo fino al finale ricco di tensione e suspense. Da recuperare poiché notevole nella messa in scena e inaspettato sotto molti punti di vista.
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- Quando lo vidi anni fa, anch'io non gli avrei messo più di **1/2; pensai "si, un miniracconto carino, a metà strada fra il pulp bastardello e l'avventuretta fuori porta ad altezza bambino; comunque nulla di particolarmente esaltante".
Rivisto oggi invece non mi è sembrato più tanto snobbabile e indegno di nota: è un film che sa essere pacato e rilassato quando dev'esserlo e che ha ben a mente i punti in cui invece salire di intensità aprendo alla violenza e ai colpi bassi. Ma senza strafare né esondare inutilmente nel fumettismo spinto, come neppure nella favoletta campagnola tarallucci e vino. Insomma, è un prodotto che sa tenersi in sobrio equilibrio fra i due opposti estremi, anche correndo il rischio di deludere i fan stessi di quei due opposti estremi.
Persino Kevin Bacon è aderente al tipo di approccio scelto per il film e sa essere infido e maligno (come da lunga fedina attoriale) senza quasi muovere un dito né sfiorare fisicamente nessuno.
SPOILER SPOILER SPOILER
Quando verso la fine l'ho rivisto menare il colpo più vile e sleale (mandare la donna a recuperare nel campo le chiavi dell'auto), con quella sua espressione fintamente bonaria e accorata ma in realtà priva di scrupoli-rimorsi-empatia, non ho potuto fare a meno di pensare la stessa cosa pensata un paio d'anni fa da questo amareggiato sportivo...
SPOILER SPOILER SPOILERUltima modifica: 11/01/21 20:27 da Gestarsh99 - Dai Bacon non è un cattivo attore.
- Un bravissimo attore; infatti mi riferivo al personaggio che interpreta nel film: un fetentone all'ennesima potenza :)
- Togliere dal cast Kyra Sedgwick , l'attrice (in lingua originale) presta solo la sua voce, alla radio, come centralinista della poliziaUltima modifica: 25/06/22 10:57 da Buiomega71
- Il dvd edito dalla Koch Media
Dvd 9 doppio strato
Formato: 2.40:1
Audio: italiano, inglese
Sottotitoli: italiano
Come extra solo il trailer
Durata effettiva: 1h, 24m e 10s
Immagine al minuto 1.03.48
[img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images61/PDVD-286.jpg[/img]Ultima modifica: 25/06/22 07:54 da Zender - Il rito d'iniziazione che tanto fa Stephen King (Stand by me è dietro l'angolo e pure i ragazzini di IT) , in un racconto di formazione che, in un baleno, passa dall'innocenza alle brutture della vita (i due ragazzini messi in mezzo, loro malgrado, in un gioco più grande di loro, tra uno sceriffo corrotto, scaltro e bastardissimo e impediti spacciatori che sembrano usciti da un noir dei fratelli Coen, nonchè coinvolgendo, in modo subdolo e carognesco, pure automobiliste impiccione).
Watts passa dagli omaggi all'horror anni 80 di Clown (citato sul finale, con le luci blu che invadono l'abitacolo dell'auto della polizia in fuga sulla strada di notte) al road movie pulp dalle forti connotazioni kinghiane, con quell'atmosfera agorafobico/sperduta (le strade assolate e deserte, i cieli blu macchiati di nuvole) che sta tra Mad Max e The Hitcher, che ne aumentano il senso di smarrimento e costante pericolo.
Momenti tesissimi (Bacon alle prese con la leva di sicurezza di un automobile che è un vero e proprio rottame, Bacon fermato dal "collega" in moticicletta sul ciglio della strada, Bacon che dopo aver occultato, a fatica, il cadavere in un pozzo, scopre che la sua auto di servizio è sparita, e tutto il parapiglia che ne consegue, corse a perdifiato in mezzo ai campi comprese) e una resa dei conti che vira in lidi similwestern, quasi peckinpahniani, dove il sanguinoso massacro tra agguati e furbate spregevoli non risparmia quasi nessuno.
Watts spiega poco della turpe vicenda e del legame che c'è tra "il cattivo tenente" di Bacon e i due fratelli spacciatori, e va bene così, quello che davvero le interessa è il gioco innocente di due ragazzetti (da antologia l'incipit, con i due sbarbatelli che usano , ripetendo, ogni tipologia di torpiloquio) che si puntano addosso pistole vere (e presumibilmente cariche, fortuna che non le sanno usare) indossando goffamente il giubotto antiproiettile, solo per vedere l'effetto che fa.
Bacon giganteggia dietro ai baffoni e agli occhiali da sole e sembra proprio che a Watts i ragazzini non le siano troppo simpatici (vedi la mattanza imberbe di Clown), evitando accuratamente patetismi e tenerezze fanciullesche da quattro soldi, tra l'altro muovendo pure le corde dell'autoanalisi adolescenziale (il ragazzino più timido, Harrison, sarebbe lo stesso Watts da decenne).
Bellissima, a suggellare questo sanguigno passaggio dall'infanzia alla maturità, la OST di Phil Mossman.Ultima modifica: 25/06/22 13:58 da Buiomega71
