Quattro puntate per quattro giorni di indagine sull'omicidio di un addetto alla consegna di pizze a domicilio... Poliziesco in cui alla concentrazione temporale corrisponde un'alta densità di personaggi e soprattutto di temi: immigrazione clandestina, razzismo, isolazionismo, terrorismo, relazioni gay e altro ancora, con coinvolgimento a vari livelli di società civile, politica, esercito, servizi segreti, chiesa. La palese ambizione è quella di offrire uno spaccato dell'Inghilterra pre-Brexit ma la serie, pur ben fatta, non è in grado di reggerne il peso, finendo per risultare dispersiva.
Un’indagine della polizia inglese che si svolge a Londra nell'arco di quattro giorni e che prende le mosse dal delitto apparentemente inspiegabile di un fattorino. Una storia dove molte verità progressivamente vengono rivelate (con il coinvolgimento di politica e militari), in una serie molto curata nella scrittura: tutti i personaggi sono ben caratterizzati nella personalità e loro nelle vicende. Gli autori fanno crescere progressivamente la tensione in una drammatica escalation, dopo un inizio apparentemente banale. Una serie, ben diretta e interpretata. Da vedere.
Miniserie (quattro episodi che nel complesso non arrivano nemmeno a quattro ore di durata) che esplora sentieri già conosciuti, appena un po' aggiornati al presente se non altro per ciò che riguarda le tematiche. Oltre al già visto, il problema è probabilmente il mettere troppa carne al fuoco e il risolvere tutto in modo troppo veloce. I ritmi però sono buoni e si arriva alla fine con passo spedito, forse troppo, persino affrettato nel risolvere situazioni intricate che avrebbero richiesto più tempo. Visto il genere però ci può stare. Cast nella norma. Anche l'epilogo è prevedibile.
I vari portapizza a domicilio ormai sanno che la loro è una delle attività più pericolose al mondo, come ben dimostrano i vari film che li coinvolgono tra cui anche questa serie, che comincia proprio con l’omicidio di uno di loro. Ovviamente sotto c’è ben altro, il problema è che i vari fili narrativi sono piuttosto tortuosi e si seguono con fatica: l’unica a regalare luce è proprio l’assassina. Nel complesso un thriller psicologico che necessita di attenzione e forse un ripasso, ma ne vale la pena?
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DiscussioneDaniela • 19/03/18 21:43 Gran Burattinaio - 5930 interventi
La serie è stata ideata e sceneggiata da David Hare, drammaturgo, sceneggiatore e regista britannico.
La sua regia più nota è quella di The Reader - A voce alta con Kate Winslet (2008).