Colinot l'alzasottane - Film (1973)

Il film fin dal ratto della bella Ottavia Piccolo è spunto per il godurioso girovagare del protagonista che non si lascerà scappare l'occasione per perfezionare la propria ars amatoria. La trama è stupidella e se si cerca una qualche virtù tecnica o narrativa si cade male, ma se si vuol passar un'oretta o poco più del proprio tempo senza troppi pensieri può pure andare. Dovrebbe esser uno degli ultimi film della bellissima B.B. Vedibile e nulla più.

Decamerotico picaresco in coproduzione franco-italiana da ricordarsi solo più come addio alle scene di Brigitte Bardot che per l’aria scanzonata e libertaria che lo pervade: infatti il plot è decisamente piatto e, pur non prestando il fianco a volgarità e scatologie varie, non si discosta dai logori canovacci tipici del genere. I nudi ci sono ma non coinvolgono la comunque splendida Bardot, convocata nell’ultimissima parte del film per insegnare al baldo giovane Huster come conquistare il corpo e l’animo delle donne. Musichette di Bontempelli.

Decamerotico transalpino con un giovane alzasottane agevolato nel compito da fanciulle scostumate che, se non sono già nude, sono almeno già smutandate sotto i panni. Allegro, ma non sempre divertente, goliardico come le canzonette sporcaccione che lo accompagnano. Il solito canovaccio popolato da pseudo-verginelle, donzelle male maritate e frati zozzoni, è solo un pretesto per sfoggiare un gineceo sublime. La magnificenza di Bardot, Delon, Lafont (che fisico!), Piccolo e Catalá, è la vera pietanza, il resto è contorno: serve solo da intermezzo tra una ghiottoneria e l'altra.