Close-up - Film (1990)

Vertigine metalinguistica firmata Kiarostami e testimonianza esplosiva del vitale "sogno" Cinema nella società iraniana. Il regista rielabora in pellicola, utilizzandone i reali protagonisti, la farsa messa in scena ai danni del collega Makhmalbaf da tale Sabzian che, "introducendosi" in una famiglia borghese, millanta di diriger un suo nuovo progetto. Circolare, pauperistico eppure dotato di una potenza filmica esponenziale, è una riflessione personale e pseudo/documentaria del rapporto tra verità e finzione. Semplice come un cubo di Rubik. Abbas Akbar.

Un curioso documentario, che diventa una sorta di manifesto per una poetica della verità. Attraverso filmati reali e scene ricostruite dai protagonisti stessi di questa storia vera, Kiarostami racconta la vicenda di un tipo che finge di essere il regista Makhmalbaf finendo in tribunale. La curiosità per questo piccolo fatto di cronaca si trasforma in spunto per una riflessione sulle ambiguità del cinema e della sua rappresentazione del reale, con vertiginosi rispecchiamenti condotti con minimalismo tecnico. Interessante.

Iran 1990: un uomo finge di essere un famoso regista (realmente esistente e che nel film interpreta se stesso) e le varie situazioni problematiche che ne scaturiscono. Perché lo ha fatto? Film di grande poesia e introspezione psicologica che riflette sul tema del doppio. Ottimi anche il commento musicale e il tono fotografico. La scena in cui i due personaggi principali attraversano la città sul motorino resta una delle sequenze più belle ed emozionanti del cinema.

Nella realtà, un disoccupato si è finto un famoso regista iraniano per essere ospitato presso una famiglia benestante facendo loro credere di voler girare un film su di essa. Scoperto e finito sotto processo, un vero regista, ossia Kiarostami, lo ingaggia come protagonista di un film che ricostruisce la vicenda e in cui lui nterpreta se stesso. Una mise-en-abime curiosa e straniante a mezza strada tra il documentario e la finzione, narrata con pochi mezzi e in modo minimalista ma stratificata nei suoi contenuti, a partire dal sincero amore per il cinema dell'ingenuo truffatore.