Un sequel solo nominale dato che l'enfasi viene completamente spostata verso la commedia horror e il film, tra esperimenti governativi sfuggiti di mano e zombi grigio-verdi, non ha pressoché nulla a che vedere col prototipo. Siamo dalle parti di Il ritorno dei Morti viventi 2 o I ragazzi del cimitero per capirci, forse con ancora meno elementi horror dato che lo splatter è tutto fuori campo e il tono sempre demenziale. Si salva in corner per l'impagabile atmosfera 80s e per la ost, con molti brani dei Wall of Voodoo e una theme-song divertente.
Pseudo-sequel che non condivide pressocché nulla col primo film: la creatura del titolo non ha nulla a che fare con i mostriciattoli sotterranei del predecessore ma è uno zombi frutto di un esperimento militare segreto che infetterà pian piano la popolazione. Per il resto è una semplice teen comedy horror senza splatter né eccessi in generale se non quello della demenzialità caratterizzata da un umorismo tra l'infantle e il nonsense. Comicità "mangiacervello" anni '80 di prima qualità, solo per appassionati.
Originariamente pensato come un sequel de Il ritorno dei morti viventi, il non-seguito dell'interessante C.H.U.D. prende la via della zombie-comedy più infantile e farsesca, sostituendo i barboni mutanti con orde di redivivi ballerini e mugolanti, capitanati dal sempre spassoso Gerrit Graham. Il risultato è una brutta parodia che fa ridere di rado (simpatico il ragazzo decapitato che calcia via la sua stessa testa mentre cerca di afferrarla), con protagonisti antipatici (graziosa comunque la Fisher) e pochi SFX. Lo charme ottantiano lo redime, ma meglio rivedersi Dimensione terrore.
MEMORABILE: La theme song; La camminata di Graham; Il barboncino con dentiera zombesca; Gli zombi congelati in piscina; Il "good night" della testa post-credits.
Totalmente disconnessa dal primo capitolo, è una commedia “horror” che si arrende fin da subito all’estetica del brutto; senza metafore sociali, senza slanci trash e con un’artiglieria narrativa di un’innocenza e piattezza insalvabili. Qualche momento divertente c’è: l’irruzione del cadavere all’interno del quadretto familiare e la sequenza dal barbiere. Per il resto viene solo da chiedersi perché.
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