CHiPs - Serie TV (1977)

L'inizio di ogni episodio è simile ad un altro: Ponch e John (Erik Estrada e Larry Wilcox), due poliziotti californiani, pattugliano le strade in sella alle loro rombanti motociclette. Poi succede qualcosa in strada (un incidente, un furto...) e parte la sigla di "Chips". Un serial adatto agli adolescenti di fine anni '70, con diversi elementi indovinati (Ponch, Grossy il poliziotto grassottello, il sergente alla Harrison Ford e le varie sexy poliziotte) e tanta musica da discoteca. Retrò.

Serie televisiva americana realizzata alla fine degli anni '70 che fece conoscere al mondo i poliziotti californiani che pattugliano le strade sulle motociclette. In realtà gli episodi sono parecchio ripetitivi seguendo grosso modo sempre lo stesso schema; tuttavia il prodotto è ben realizzato per il target adolescenziale al quale è rivolto. Vedibile ma datato.

Mah... certo, l'immagine di Poncharello ed il suo socio in moto è ormai entrata nella storia della tv, ma oltre a questo da ricordare c'è poco... sempre la stessa musica, sempre le stesse inquadrature dei due in mezzo a strade e stradoni, puntate tutte uguali, trame non proprio appassionanti... insomma, si è visto di molto meglio!

Due giovanottoni che, per consolidata abitudine, rappresentano due ceppi culturali della società americana: biondo, fisico coltivato a omogeneizzati e faccia da bravo ragazzo uno. Moro, estroverso e un po' meno prevedibile l'altro. L'essenziale è che, al suono di una musichetta tremendamente ipnotica, montino sui loro cavalli d'acciaio e proteggano i cittadini da chissà cosa. Ha poco spessore e poca varietà ma è una serie tv che bene o male ricordiamo tutti. Per colpa (o merito) di quella musichetta.

Mai capito come una serie così fragile e ripetitiva abbia potuto resistere per ben 7 stagioni! In fondo questi chips con Rayban, stivaloni e motociclettone a me hanno sempre fatto venire in mente il tronfio Otello Celletti nella sua divisa da vigile. Di solito multano qualcuno che si è messo al volante con un bicchierino di troppo (eccitante, vero?); se proprio gli dice bene svagano la targa di un'auto rubata e parte un inseguimento; poi la sera si vestono da fighi e vanno a ballare. Ma non hanno mai visto Uomini si nasce poliziotti si muore?

Due giovani poliziotti vagano per le strade di Los Angeles per far rispettare la legge con le loro Kawasaki. Nonostante la serie poliziesca sia in fin dei conti piuttosto piatta e ripetitiva vanta ben sei stagioni, anche se, a mio avviso, non brilla né per originalità né per buona musica. Comunque alcuni episodi sono guardabili.

Discreto serial con splendide inquadrature e panorami della California (sempre un mito quella parte degli Usa), con un poliziotto serio e compìto (John Baker/Larry Wilcox) e l'altro solare ed estroverso (Frank Poncherello/Erik Estrada). Si narra la quotidianità dei due agenti in motocicletta e dei loro colleghi, un lavoro in fondo come tutti gli altri; ma come ogni serial americano che si rispetti i due centauri sono assai eroicizzati, al punto che Frank Poncherello ruba la scena a tal punto che John Baker finì col lasciare il serial.

Due poliziotti motociclisti di bell'aspetto (caratterialmente diversi tra loro) scorrazzano tra le dodici corsie delle ramificate freeways luccicanti dal sole di Los Angeles intervenendo in varie vicissitudini stradali. Con uno spunto così puerile si parlerebbe di poche puntate, eppure il serial è durato anni e, a torto o ragione, è divenuto culto per un’intera generazione di adolescenti sul fine degli anni ’70 e primi ’80. Adorando la Los Angeles di quel tempo è per me uno spaccato importante a prescindere dal valore artistico della serie.

Notevole, anche perché originale nel suo buonismo. Non si vede una sparatoria e nemmeno una pistola estratta, solo le mani sulla fondina, come atto di minaccia estrema. Le puntate sono tipizzate: l'incidente, l'inseguimento ai pirati della strada o saltuariamente a qualche rapinatore (bella la puntata del bandito in moto che sfida la CHP). Poi c'è l'aspetto glamour, con i due fusti sempre circondati da donne, in servizio e fuori, con tanti amici per defaticanti serate in compagnia. Ed infine la location che, come disse un amico: "l'America anni 70... spacca!"

La coppia di poliziotti motociclisti più famosa d'America a cavallo degli anni '80 formata dal timido biondo Baker e l'estroverso Poncherello. Le prime due stagioni sicuramente sono degne di nota e racchiudono il meglio della produzione. Poi la serie si dilungherà per altre quattro abbastanza "inutili"  spesso ripetitive che non aggiungono niente di nuovo. Le location fanno respirare la California di quegli anni!

Ottima serie, anche se può sembrare ogni tanto ripetitiva: due attori che interpretano due personalità diverse, l’ispanico irruente e simpatico (nella seconda stagione fanno vedere che era un componente di una banda, ma comunque sempre il più positivo), l’altro angloamericano ligio alle leggi ma comunque molto aperto verso il compagno e gli altri componenti della squadra. Ce ne fossero oggi di telefilm così...

Bella serie tv poliziesca di "alleggerimento" incentrata non più su "la crème" o "aristocrazia" delle forze dell'ordine, come ispettori della omicidi o commissari contro la malavita organizzata, ma sui "motàrd" della polizia stradale dello Stato di California. Una novità per il 1977, e certamente una serie davvero ben fatta, almeno per le prime tre stagioni dalla quasi perfetta alchimia tra serio e più divertente, con toni da commedia scanzonata. Estrada e Wilcox perfetti nei loro ruoli, più attore di stoffa il secondo, e doveva nascere "da spalla". Ma Pine aggiunge il "cinema".