Francamente banalotto, con il meccanismo della vicenda amorosa che rappresenta una soluzione talmente prevedibile da rendere quasi incredibile il fatto che si verifichi per davvero… Molti gli sbuffi, la nuvolette di umidità lungo le strade: nostalgìa di Blade Runner, vale a dire di un film di un altro pianeta?
Poliziesco piuttosto di routine a partire dalla trama non certo originale (la protezione dei testimoni dalle ritorsioni di assassini vari); il film è diretto da Ridley Scott, ma se non fosse scritto nei titoli di testa non ce ne accorgeremmo: lo svolgimento è alquanto banale (alla fine si riduce al solito trito triangolo amoroso), seppure strutturato attraverso immagini patinate e di indubbia eleganza. Convincente Berenger nei panni del poliziotto, glaciale Mimi Rogers, più passionale la Bracco.
Non indecorosa ma certamente poco personale prova di Ridley Scott, probabilmente al solo scopo di rimediare contanti. Trama acquistata dal rigattiere e cast di discrete seconde linee, ma tutte con appiccicata addosso una certa patina di tv via cavo, che fa apparire l'insieme più piatto di quanto non sia realmente. Berenger sembra il protagonista dell'apologo di Marcellus Wallace in Pulp fiction: uno che stava sempre per farcela, ma non ce l'ha mai fatta.
Discreto thriller diretto con la consueta perizia da Scott e interpretato con vigore da un cast effervescente. Berenger in una delle sue prove migliori; la Bracco lascia il segno e il mai troppo compianto Jerry Orbach fa altrettanto. Degli altri da segnalare la prova di Katsulas. Film sicuramente minore nella carriera del regista, ma ha dei bei momenti.
Detective sposato fa la guardia del corpo a una facoltosa testimone e ne rimane affascinato. Un film su due livelli (il thriller e il sentimentale) che si intrecciano creando il nesso comune della destabilizzazione della propria vita da parte di tutti i personaggi coinvolti. Particolarmente curate le ambientazioni, che nascondono nella loro fastosità le peggiori minacce, dalla sequenza al Guggenheim fino alla preziosa dislocazione degli spazi nel favoloso appartamento della donna, spazio che diventa vero e proprio personaggio del film.
La trama si è già vista innumerevoli volte, un detective (sposato) che non riesce a rimanere insensibile al fascino della sua "protetta", insidiata dal solito cattivone di turno. OK è vero; però non si può negare che Ridley Scott, aiutato da una buona fotografia e da interpreti tuttosommato ben in parte, riesca a raccontarla meglio di molti altri e che, pur senza eccessive soprese, il film fili via liscio e si lasci vedere volentieri. Non siamo di fronte ad uno dei migliori lavori del regista inglese ma sicuramente neanche tra i peggiori. Bello.
Un thriller/giallo classico, con venature romantiche (come recitava la locandina, ormai più di 20 anni fa). Grande e puntuale la regia di Scott, che ne sposta l'obiettivo da un thriller di matrice televisa (che adoro lo stesso) a quelli più cinematografici. Insipida la Rogers.
Vicenda banale fra il thriller ed il sentimentale, messa in scena con una certa eleganza da Ridley Scott che, pur alle prese con una regia chiaramente "alimentare", ci tiene a dimostrare di non essere un regista qualsiasi. Berenger, poliziotto dal fascino ruvido, azzecca una prestazione discreta in una carriera non sempre esaltante, mentre Mimi Rogers si limita più che altro a indossare con nonchalance delle splendide mises da sera. Non male il cast di contorno.
Un thriller poliziesco veramente ordinario che punta molto sulle prove (e volti) degli attori (fra l'altro si poteva scegliere di meglio, tranne la Bracco che è azzeccata). Lo avevo visto in passato senza molta attenzione. Rivedendolo senza informarmi prima ho strabuzzato gli occhi vedendo che alla regia c'era un certo Ridley Scott, di solito impegnato in produzioni più significative. Il mestiere c'è e la confezione era ed è più che buona, ma ai giorni nostri è quasi inguardabile.
Deludente thriller che Scott non è riuscito a risollevare da una costante monotonia. Vengono evitate le tentazioni erotiche ma non la piattezza di una storia che gira intorno ad un solo banale elemento e si dilunga in situazioni da commedia. La prima parte è molto esile e spenta al pari dei due protagonisti. Spesso film del genere si riscattano nella seconda parte ma qui si fa ancora peggio della prima. È un’esercitazione da compitino scolastico che può tranquillamente rimanere nel dimenticatoio. Si salva solo Lorraine Bracco. *!
Poliziesco di routine che sarebbe discreto non fosse stato girato da Scott dopo tre
grandissime pellicole. Tutto è già visto, gli sviluppi del plot sono noti e la parte
finale grida vendetta per stupidità ed inverosimiglianza. Certo è girato meglio della
media e l'idea della contrapposizione cetuale tra il poliziotto e la testimone è interessante ma non basta. Primo passo falso del regista che però, purtroppo, farà
ben peggio in futuro.
Vaghi ricordi delle atmosfere e delle musiche di Blade Runner, ma per il resto ci ha davvero poco a che fare. Trama banale (anzi, direi a volte illogica) e pochi momenti emozionanti per un thriller-poliziesco che grida vendetta, vista la regia di ottimo livello di sir Ridley Scott. Cast molto anni '80, senza nessuno in particolare rilievo. Mi aspettavo di meglio.
Discreto thriller che Scott decide di tingere di rosa. Flebile la caccia all’assassino, mentre trova maggior spazio il confronto tra il poliziotto e la testimone, in cui le differenze sociali tra i due sono l’asse portante su cui si gioca il tutto. Non originalissima la trama, ma il mestiere del regista è sufficiente per mantenere a galla la barca. Professionali ma poco incisivi un po’ tutti gli attori; i protagonisti, in particolare, non hanno i volti giusti per graffiare la pellicola. Non il miglior Scott, ma nemmeno inguardabile.
Dopo tre capolavori consecutivi Scott si prende una pausa e gira questo thrillerino che non convince per niente. Il buon Ridley sembra interessato quasi solo a mettere in mostra immagini eleganti e patinate da videoclip; per il resto la trama è banalissima, il comparto attori svogliato e fiacco (si salva solo un po' Berenger, ai tempi molto in forma) e di suspense e interesse neanche l'ombra. Il finale poi è di una stupidità che grida vendetta. Lavoro puramente alimentare.
Dopo la tripletta d’inizio carriera Scott ripiega su un cinema meno ambizioso con questo poliziesco dai toni troppo sentimentali. L’ambientazione in una New York invernale sulle note di Gershwin sembra uscire da un film di Allen. L’inverosimile storia d’amore tra i due protagonisti offre almeno un minimo di commentario sociale nel contrasto tra sbirro proletario e testimone alto-borghese. Tra un Berenger post-Platoon e una Rogers inespressiva spicca la più verace Bracco, che da lì a breve sarà un'altra moglie gelosa nel capolavoro di Scorsese.
MEMORABILE: Il volo durante i titoli di testa sulla New York notturna; Il ferimento di T. J.; La Barcco che lava i vetri sulle note di "Marie Marie" dei Blasters.
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Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ("I Filmissimi", venerdì 8 marzo 1991) di Chi protegge il testimone:
HomevideoRocchiola • 16/04/19 14:52 Call center Davinotti - 1254 interventi
Da noi solo in DVD marchiato Paramount. Un prodotto risalente ai primi anni 2000 ma ancora reperibile a prezzi medio-bassi grazie alla ristampa distribuita da Cecchi Gori. Video discreto presentato nel corretto formato panoramico 1.85. Audio italiano di buon livello. Da poco è uscito il bluray americano della Shout factory che non presenta ovviamente il nostro linguaggio.