Che vita da cani! - Film (1991)

Che vita da cani!

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Puppigallo 30/06/07 14:02 - 5258 commenti

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Un mezzo passo falso di Mel, che inciampa in una storia che poteva anche funzionare, se non fosse stato per un ritmo troppo altalenante e una serie di sciocchezze, alcune fintamente poetiche (alla fabbrica piena di stracci), finendo per appesantirsi col passare dei minuti. L’errore più grave è stato quello di avere velleità di denuncia (il barbone “Ancora” morto sul marciapiede, con la gente che lo ignora). E’ sconsigliabile unire il serio (vero dramma), al quasi demenziale. Le distanze tra i due generi sono abissali e mal si amalgamano.
MEMORABILE: Il barbone che, ogni volta che vede Mel, gli dice: "Sono più ricco di te!".

Matalo! 17/11/08 11:49 - 1378 commenti

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Fastidiosissimo film di Brooks ormai andato in aceto che si salva per la gag del barbone-scatman (sfruttatissima però nei trailer dell'epoca) e per la battaglia tra capitalisti alla Paperone-Rockerduck. Sembrava fosse possibile il ritorno al Brooks dei bei tempi invece niente da fare, checchè ne abbiano detto i commenti dell'epoca.

Lovejoy 18/11/08 17:40 - 1823 commenti

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Tra i migliori di Brooks. Alterna la commedia con il dramma e con il musical e risulta un'opera davvero completa sotto tutti i punti di vista. Bella regia, ottimo il ritmo e gran prova d'attori. Brooks in un ruolo meno grottesco del solito è efficace. Gli altri, dalla Warren al cattivo Tambor, sono solide spalle. Bella colonna sonora. Da riscoprire.

Capannelle 20/11/08 17:10 - 4398 commenti

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È un Mel Brooks passabile, non all'altezza di suoi precedenti lavori. Il suo personaggio e quello di Molly sono simpatici ma dopo un inizio vigoroso ben presto il copione si affolla di situazioni già viste e ormai scontate. Il tentativo, poi, di amalgamare satira e denuncia sociale non è particolarmente riuscito.

Galbo 24/11/08 16:35 - 12380 commenti

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Certamente non tra le migliori cose realizzate dal bravo Mel Brooks. Il limite di Che vita da cani! è l'eccessiva eterogeneità dei toni del film che passa dal comico demenziale, alla farsa, al lirismo poetico senza trovare un efficace punto di sintesi ma procedendo per "affastellamenti". Il risultato pur gradevole in alcuni punti, lascia insoddisfatti gli ammirtatori di Brooks.

Stubby 12/07/09 12:23 - 1147 commenti

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Pessima pellicola che ha forse il suo massimo momento di ilarità nella scenetta del ballo di Mel; per il resto la comicità latita del tutto. Già da tempo Brooks aveva perso il suo smalto (sempre che ne abbia mai avuto, visto che a parte il capolavoro Frankenstein JR, caso isolato, altri suoi film non ne rammento).

Daidae 6/10/09 16:58 - 3168 commenti

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Essendo affezionato alle commedie italiane, mal digerisco i prodotti americani, Mel Brooks incluso. Eppure questo "Che vita da cani" mi ha divertito parecchio. Buon misto di satira, impegno sociale e commedia; bravissimo Brooks nei panni del riccone-povero.
MEMORABILE: Il ballo "rap" di Mel Brooks, il "ragazzo" dell'Hotel.

Hackett 5/05/10 07:58 - 1865 commenti

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All'epoca fu una delusione. Dopo l'esilarante e dissacrante (in stile Brooks) "Balle Spaziali" ci si aspettava un ritorno alla grande del buon vecchio Mel, invece eccoti servita una commedia amara imbevuta di morale facile, poco divertente e piena di luoghi comuni. Proprio i luoghi comuni che Brooks spazzava via a suon di risate diventano l'ossatura di una storia vista e rivista, alla John Landis ultima maniera. Deprimente.

Daniela 16/05/14 11:02 - 12623 commenti

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Ricchissimo uomo d'affari scommette con un concorrente che riuscirà a sopravvivere 30 giorni in un quartiere povero senza il becco d'un quattrino. L'esperienza gli cambierà la vita... Dato il soggetto, impossibile non pensare al capolavoro di Preston Sturges, ma qui si vola molto più basso, il che non sarebbe un problema se la comicità di alcune situazioni (lo spogliarello dei barboni, la battaglia dei bulldozer) non si accompagnasse a banalità sociali tanto scontate da far venire il latte ai ginocchi. Non sgradevole nel complesso, ma ansimante nel ritmo, spuntato nei suoi strali satirici.

Zoltan 28/06/20 00:32 - 201 commenti

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Un Mel Brooks atipico si cimenta per la prima (e unica) volta con la commedia pura e un linguaggio anche politicamente corretto. Non sarà uno dei suoi capolavori, ma questo è il suo film più maturo, piacevole per tutta la sua durata (con una bella impennata finale), con buoni momenti divertenti e la capacità di riuscire a tenere bene nei momenti più seriosi. Brooks è ottimo anche come protagonista ed è ben affiancato da Lesley Ann Warren. A impreziosire il film la straordinaria comparsata di un delirante Rudy De Luca. A suo modo, un film riuscito.
MEMORABILE: "Dov'è il vostro senso di lealtà e di rispettabilità?" "Signor Bolt, siamo avvocati!".

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Panza 8/01/23 14:52 - 1834 commenti

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Autore affermato nelle parodie, Brooks cerca di percorrere una strada più vicina al genere drammatico senza rinunciare al consueto umorismo. A pensarci bene la storia è abbastanza risaputa, in certi passaggi frammentaria, e riesce comunque a colpire nella descrizione dei clochard come reietti della società e simboli icastici delle disuguaglianze sociali. Un po' di stucchevole melassa la si deve scontare nel finale, però la pellicola riesce a far riflettere su una condizione umana ancora frequente: con tutti i suoi difetti, centra il segno. Peccato per il flop nelle sale.
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