Casa dolce casa - Film (1997)

Casa dolce casa
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The castle
Anno: 1997
Genere: commedia (colore)
Regia: Rob Sitch
Note: Da non confondere con il remake di "Casa dolce casa" del 1986 con Tom Hanks. Il film è arrivato in Italia solo nel 2002!

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Celebrata commedia australiana che però, a ben vedere, al di là di una divertita caratterizzazione della famiglia protagonista (in particolar modo del padre, interpretato da Michael Caton) sembra più focalizzarsi sulla distinzione non traducibile tra i significati di “home” e “house”: al centro della storia una famiglia che vive nei pressi di un aeroporto, con vista sui tralicci dell'alta tensione. Potrebbe sembrare strano ma loro considerano quella casa il luogo perfetto in cui vivere: il passaggio sulla testa degli aerei non viene affatto visto come un problema e i tralicci sembra stimolino la riflessione in chi li osserva. E' per l'appunto non più una semplice casa ma una “home”,...Leggi tutto qualcosa cioè che comprende anche chi ci vive e che diventa un tutt'uno con essa. La prima parte del film, continuamente puntellata della voce narrante che è quella di uno dei figli, passa a descrivere la quotidianità della famiglia, caratterizzata da una semplicità d'animo e un'ingenuità che sconfina con quella che molti definirebbero imbecillaggine. La figlia si sposa (con Eric Bana, giovanissimo, qui fanatico di kickboxing), uno dei fratelli sta in prigione, un altro si diletta in invenzioni di dubbia utilità. La vita continua felice fino alla brutta notizia che finalmente dà una svolta a una sceneggiatura tendenzialmente ripetitiva, per quanto non priva di simpatiche notazioni umoristiche legate alla genuina semplicità dei protagonisti: l'aeroporto deve espandersi e le case nelle immediate vicinanze dovranno essere abbattute. Ai Kerrigan vengono offerti un po' di soldi ma non è questo che conta; papà Darryl ha le idee molto chiare in proposito: la casa è nostra, è il nostro “castello” (da cui il titolo) e non può essere comprata. Lo fiancheggiano i vicini, ma è chiaro che la lotta è impari. Ci sono in ballo miliardi di dollari. Darryl però non ha intenzione di mollare: assume un avvocato non certo di grido (Mora) e fa valere in tribunale le sue ragioni. Sembra la classica battaglia persa, non c'è dubbio, ma il film (e la morale ad esso sottesa) puntano a dimostrare il contrario. La battaglia comincia e si comincia a capire la direzione di una pellicola fin lì non troppo significativa. Priva di vere battute, punta soprattutto sull'innata simpatia del capofamiglia e su di una regia sufficientemente brillante (nonostante il budget irrisorio al punto che il film, per essere concluso, l'ha dovuto rilevare la Miramax). Fa sorridere la situazione, ma gli spunti comici nella sceneggiatura scarseggiano (esilaranti comunque il colloquio a monosillabi con il fratello detenuto o i “pizzini” dell'avvocato al collega durante l'arringa) e tutta l'ultima parte si rivela ampiamente prevedibile quanto oltremodo buonista, nell'accezione più “americana” del termine: non può esistere una legge nella Costituzione che possa privare un uomo della propria “home”. D'altronde... "Home is Where The Heart Is", come cantava già Elvis nel '62.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/03/12 DAL BENEMERITO RUBER POI DAVINOTTATO IL GIORNO 20/12/15
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Ruber 12/03/12 03:26 - 703 commenti

I gusti di Ruber

Divertente come non mai, incredibile la sua sceneggiatura così semplice ma così dannatamente ironica! Mai mi sono divertito tanto a guardare un film come con questo piccolo capolavoro di nicchia australiano e ahimè arrivato da noi troppo tardi! Il low budget è alla base di questa commedia dal cast amatoriale e con un regista bravissimo che scrive una storiella sull'ampliamento di un aeroporto e della casa di una famiglia testarda che non vuol lasciare la propria casetta. Promosso a pieni voti in tutto!
MEMORABILE: Lo strambo avvocato assunto dalla famiglia; Tutta la famigliola unita fino in fondo che ne escogita di tutti i colori.

Capannelle 22/12/20 00:04 - 4411 commenti

I gusti di Capannelle

Non puoi considerarlo per le qualità tecniche o di ripresa ma puoi amarlo per la simpatia dei personaggi e l'efficacia dei dialoghi. Offre una rappresentazione familiare, quella dei Kerrigan, poco realistica ma convincente, ricca di umanità e con varie gag che non sfirano mai il territorio della volgarità o della banalità proprio di tante commedie che vogliono far colpo. Uno di quelle pellicole che potresti catalogare come film tv per indicare la semplicità di messa in scena ma che ugualmente trasmette quel buonumore vero, non artefatto, che non è scontato trovare.
MEMORABILE: "Liberati del fucile, anzi no, vendilo".

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  • Discussione Caesars • 21/12/15 14:19
    Scrivano - 16810 interventi
    Scusa Zender,
    potresti correggere l'ultima frase del commento di Marcel "Home is Where The Hart Is", sostituendo Heart al posto di Hart (so che è una svista, non voglio fare il professorino...)
  • Discussione Zender • 21/12/15 14:45
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Ahah, grazie Caesars. Sì, questa volta possiamo esser certi che sia una svista. Se uno che si guarda i film in inglese come lui non sapesse come si scrive heart sarebbe da rinchiudere :) Gliel'ho corretto, thanks. I professorini non c'entrano, anche le sviste sono errori e van corretti.