Cane bianco - Film (1982)

Cane bianco
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: White Dog
Anno: 1982
Genere: drammatico (colore)
Note: Soggetto basato sul romanzo "Chien blanc" (1970) dello scrittore francese Romain Gary.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

"Il suo non è un cane d'attacco, signorina, questo è un cane bianco". "Certo che è un cane bianco!". "Non mi riferivo al suo mantello, è addestrato ad uccidere la gente di colore!". È così che la caritatevole Julie Sawyer (Kristy McNichol) scopre come il bianco pastore tedesco che ha soccorso per strada e tenuto in casa nasconda un tragico segreto. Parrebbe un'idea destinata ad esaurirsi in questa breve descrizione, ma Samuel Fuller, regista di rango, ha saputo sfruttarla per creare un film di grande umanità e che ha nel rapporto tra il cane e il suo nuovo addestratore di colore (Paul Winfield) il cardine attorno...Leggi tutto al quale ruotano le scene più toccanti e riuscite. Grande il lavoro per rendere al meglio le reazioni e gli attacchi del cane (dai titoli di coda si direbbe siano stati usati cinque diversi pastori tedeschi), ben calibrati ralenti e primi piani. È semmai nella prima parte - quando ancora siamo in fase di "preparazione" e al centro della storia c'è la McNichol - che si poteva sfrondare ampiamente, perché poi invece la tensione sale e la forza metaforica del film si fa sentire; come nell'attacco in chiesa, sferrato non a caso sotto una vetrata dov'è dipinto San Francesco. Le belle musiche di Morricone contribuiscono a dare spessore alla vicenda, mentre tutta l'ultima parte (con colpi di scena annessi) è girata mirabilmente andando a chiudere nel migliore dei modi un film magari imperfetto, un po' statico, ma che sa colpire.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/06/09 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/08/11
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Cotola 14/06/09 23:55 - 9055 commenti

I gusti di Cotola

Film un po’ deludente se si pensa che a dirigerlo è un grande come Fuller e che il soggetto aveva enormi potenzialità non del tutto sfruttate. In ogni caso interessante sia dal punto di vista narrativo sia, soprattutto, da quello tecnico, che mostra le pregevoli doti del cineasta americano. Notevole la fotografia di Bruces Sturtees, non così la sceneggiatura scritta dallo stesso regista con l’aiuto di Curtis Hanson (futuro e non malvagio regista). Musiche di Ennio Morricone.

Brainiac 30/06/09 00:25 - 1083 commenti

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Altro che i lacrima-movie, se non avete un cuore di pietra questo film vi farò piangere come una dannata fontana. Certo che è invecchiato male, si poteva fare di più con lo spunto eclatante (per la sua forza metaforica) del cane addestrato ad attaccare i neri, ma sinceramente non riesco a pensare a nulla di più straziante dell'innocenza tradita di una povera bestia costretta ad odiare. Questo film è un cazzotto assestato alla bocca dello stomaco e a sancire il definitivo KO emotivo ci si mette pure Morricone con la sua struggente partitura. Commovente.

Puppigallo 31/12/10 18:36 - 5281 commenti

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Il razzismo canino (anche se indotto) mi mancava. E devo dire che questo film mi ha piacevolmente sorpreso, perchè tratta una tematica scottante in una maniera a dir poco singolare (il cane addestrato che attacca solo i neri, fatta eccezione per ladri e stupratori bianchi). Gli attori sono in parte e un elogio va all'addestratore di colore che avrà a che fare con il bianco pastore tedesco. Il succo infatti sta proprio nella filosofia dell'addestratore e nell'estremo tentativo di riplasmare un innocente animale rovinato da un'inaspettata carogna. Buona pellicola, onesta e senza fronzoli.
MEMORABILE: Il vero padrone si fa vivo; Il finale, duro ma giusto, con le tre emblematiche reazioni del cane.

Saintgifts 15/12/14 17:43 - 4098 commenti

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Immagino (non l'ho letto) che il romanzo di Romain Gary da cui è stato tratto il film sia di tutt'altra levatura, rispetto alla pellicola. Il soggetto è interessante, ma il film non riesce a convincere fino in fondo. Ci sono alcune scene ben fatte, dove il bianco pastore svizzero attacca persone di colore, ma tutto il resto che ruota attorno al cane, vero protagonista, non riesce a uscire dalla mediocrità, complice una sceneggiatura scarsa e una colonna sonora che, nonostante sia di Morricone, non lega bene con le immagini.
MEMORABILE: L'attacco in chiesa sotto la vetrata dipinta con San Francesco in mezzo agli animali; Quando il vero proprietario si presenta con le due nipotine.

Jdelarge 14/04/15 11:22 - 1000 commenti

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Fuller tratta un argomento difficile di cui si è detto ormai tutto e in svariati modi e lo fa in maniera intelligente, da grande regista qual è. Il razzismo è una malattia, per lo più umana, in grado di contagiare un animale che di per sé non potrebbe odiare un'altra razza, se non per puro istinto di sopravvivenza. La prima parte del film, registicamente parlando, è decisamente anonima, ma Fuller fa valere le sue straordinarie doti nella seconda metà e soprattutto nello splendido finale. Buona, ma non eccelsa, la colonna sonora di Morricone.

Daniela 26/01/17 13:43 - 12672 commenti

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Una ragazza adotta un cane pastore investito incidentalmente, scoprendo poi che si tratta di un "cane bianco", addestrato per attaccare tutte le persone di pelle nera... Incredibilmente oggetto di boicottaggi e censure in quanto ritenuto razzista mentre veicola un messaggio chiaramente opposto, un film dallo spunto potente ed originale purtroppo malservito da una sceneggiatura fiacca e ripetitiva, solo parzialmente riscattata dalla regia di Fuller. Nel cast, che pur vanta alcuni bravi caratteristi, il più convincente è proprio il cane, in realtà interpretato da animali diversi.

Homesick 13/05/17 09:20 - 5737 commenti

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Dietro la metafora del cane bianco, un teorema crudo e nichilista sulla malvagità umana, così abominevole da plagiare persino gli esseri più innocenti e generare odio inestirpabile anche attraverso la rieducazione e l'amore. Il linguaggio cinematografico di Fuller è semplice e molto diretto, basandosi soprattutto sui primi piani del muso del cane protagonista, sui suoi attacchi improvvisi e sulle sfide a colpi di sguardi e denti sguainati nei confronti del suo tenace addestratore nero. La colonna sonora reca chiaro il marchio di Morricone.
MEMORABILE: L'attacco in chiesa, sotto la vetrata di S. Francesco; «E allora bisogna sopprimere loro, non il cane!!!»

Anthonyvm 28/02/18 08:13 - 5705 commenti

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Il miglior film su un cane assassino e non è nemmeno un horror. Un'allegoria tragica e pessimista sulla natura umana, ingiustamente accusata di razzismo (quando in realtà è evidente che quest'ultimo venga trattato da Fuller come una malattia incurabile e terribile). Il cane bianco del titolo attacca la gente di colore perché così gli è stato insegnato e necessita di un ri-addestramento per essere accettato dalla società. Molte le scene indimenticabili, una regia spietata che non dà scampo ai buonismi e buone prove attoriali. Da vedere.
MEMORABILE: L'incontro della protagonista con il precedente proprietario del cane, agghiacciante; Il finale.

Bubobubo 22/11/18 23:45 - 1847 commenti

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Sul povero cane di razza manipolato per i perversi scopi di terze parti e abbandonato al proprio destino quando il suo scopo viene ritenuto esaurito si potrebbero aprire infinite discussioni retoriche, ma l'esplicita metafora non lo richiede. Tematicamente coraggioso, finanche insolito per i tempi: andrebbe riscoperto oggi più che mai. A convincere solo a metà è il finale, certo intenso e ben costruito sotto il profilo drammatico ma, in definitiva, trasparente: migliori, per quanto un po' estenuanti, le sequenze della tentata rieducazione.

Minitina80 2/01/20 10:24 - 2986 commenti

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L’opera di Fuller si rivela interessante perché affronta un tema delicato come il razzismo da un punto di vista insolito. Il protagonista è un cane bianco per niente rassicurante, utilizzato come metafora di significati di ampia portata. Merita, quindi, di essere visto con particolare dedizione, ponendo attenzione alle minime sfumature e approfondendo il messaggio veicolato, racchiuso senza mezzi termini nel terribile finale, tutt’altro che accomodante. La musica di Morricone è una piccola ciliegina che arricchisce un piatto già buono.

Samuel Fuller HA DIRETTO ANCHE...

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Giùan 5/12/20 07:37 - 4565 commenti

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The big white one! Ultima vera riuscita del furioso (di cinema) Sam e definitivo paradigma di una personalità artistica sfaccettata e costituzionalmente irredimibile al compromesso, votata al contrario a raffigurare (trasfigurare) la realtà senza tema di sporcarsi le mani ma dando conto della complessità di ogni umana vicenda. Secca quanto folgorante parabola sul razzismo, alterna, come Fuller al suo meglio sa fare, crudezza e poesia, pathos e lucidità, classicità e irregolarità, intuizioni e sbavature. Capitali lo score di Morricone e le performance di Winfield e Ives. Contro-verso!
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  • Curiosità Cotola • 15/06/09 23:53
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    La Paramount non lo distribuì negli States, ritenendolo politicamente scorretto in quanto razzistico. L’accusa è semplicemente ridicola come si può appurare visionando la pellicola.
  • Discussione Uomomite • 10/08/09 23:16
    Galoppino - 85 interventi
    Qualcuno sarebbe così gentile da passarmi questo film? Sono anni che lo cerco ma non riesco a trovarlo. Se qualcuno fosse proprio in vena di bontà e mi aiutasse anche per "No alla violenza" di Tano Cimarosa gliene sarei molto riconoscente.
  • Discussione Cotola • 11/08/09 00:15
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Domani ti contatto all'indirizzo che mi hai dato
    e vediamo come fare.
  • Discussione Daniela • 26/01/17 14:22
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Il film è stato oggetto di ritiro dalla distribuzione, ostracismo e censure per il contenuto, ritenuto violento e istigante al razzismo, il che costituisce un bel paradosso considerando il messaggio veicolato dalla pellicola.
    Addirittura, il sito Best Complex ha inserito Cane Bianco al 43° posto nella lista dei 50 film più razzisti di sempre:
    http://uk.complex.com/pop-culture/2012/05/the-50-most-racist-movies/

    Si tratta d'altra parte di un elenco molto discutibile, a mio parere anzi del tutto balzano, che vede inseriti nella lista anche Gremlins (50°), Pulp Fiction (39°), Alladin (26°), Hollywood Party (12°), titoli che non sono proprio i primi che vengono in mente pensando al tema...

    In vari siti anche italiani (compresa Wikipedia) che citano la classifica in questione, Cane Bianco è riportato al 42° posto.
    Lo slittamento al 43° è dovuto all'inserimento successivo al primo posto di Nascita di una nazione, inspiegabilmente dimenticato nella prima stesura della lista.
    Ultima modifica: 26/01/17 14:49 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 26/01/17 15:07
    Consigliere - 26015 interventi
    Uomomite ebbe a dire:
    Qualcuno sarebbe così gentile da passarmi questo film? Sono anni che lo cerco ma non riesco a trovarlo. Se qualcuno fosse proprio in vena di bontà e mi aiutasse anche per "No alla violenza" di Tano Cimarosa gliene sarei molto riconoscente.

    Effettivamente da noi non usci mai in VHS. Io ho una registrazione da Raitre (per Fuori Orario) datata agosto 2001.
  • Discussione Kanon • 26/01/17 15:11
    Fotocopista - 835 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Il film è stato oggetto di ritiro dalla distribuzione, ostracismo e censure per il contenuto, ritenuto violento e istigante al razzismo, il che costituisce un bel paradosso considerando il messaggio veicolato dalla pellicola.
    Addirittura, il sito Best Complex ha inserito Cane Bianco al 43° posto nella lista dei 50 film più razzisti di sempre:
    http://uk.complex.com/pop-culture/2012/05/the-50-most-racist-movies/

    Si tratta d'altra parte di un elenco molto discutibile, a mio parere anzi del tutto balzano, che vede inseriti nella lista anche Gremlins (50°), Pulp Fiction (39°), Alladin (26°), Hollywood Party (12°), titoli che non sono proprio i primi che vengono in mente pensando al tema...

    In vari siti anche italiani (compresa Wikipedia) che citano la classifica in questione, Cane Bianco è riportato al 42° posto.
    Lo slittamento al 43° è dovuto all'inserimento successivo al primo posto di Nascita di una nazione, inspiegabilmente dimenticato nella prima stesura della lista.


    È un discorso secondo me complesso. Tempo fa in un altra scheda citai il concetto di "magical negro" riportato da Spike Lee. Se ti interessa, tanto per averne un'idea, puoi leggerne su wikipedia. Quella lista ha delle forzature grossolane e tende a leggere un po' troppo come si dice "tra le righe" però solleva una questione che - sempre secondo me - in qualche modo esiste. Mi fa quasi strano l'assenza di film come "hancock" o "la leggenda di bagger vance".
    D'altra parte il cinema non è solo arte ma anche commercio : se il pubblico pagante accetta di buon grado li stereotipi è ovvio che continueranno a fornirceli. Con buona pace per il magical negro, l'arabo terrorista, l'italiano mafioso o il messicano delinquente.
    Ultima modifica: 26/01/17 15:12 da Kanon
  • Discussione Daniela • 26/01/17 16:07
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Hai ragione, il discorso è complesso, anche perché entrano in campo anche le diverse sensibilità individuali, ma comunque classificare Cane bianco come film razzista è nella migliore delle ipotesi un travisamento del messaggio del film, anche troppo esplicitato - si veda a tal proposito la sequenza in cui la ragazza si scaglia giustamente contro l'anziano proprietario del cane, responsabile di averlo addestrato in quel modo, mettendo in guardia i suoi nipotini dall'ascoltare i suoi insegnamenti.

    SPOILER (grosso)

    Il film è stato anche accusato di rappresentare il razzismo come una malattia incurabile, alla quale pertanto non si può porre rimedio.
    Questo perché nel finale, nonostante tutti gli sforzi per ricondizionarlo, il cane deve essere abbattuto perché continua ad essere aggressivo, anche se i suoi bersagli non hanno più la pelle nera ma bianca. Questa conclusione può apparire forzata - personalmente non mi ha molto convinto per la rappresentazione troppo schematica - ma d'altra parte rispetta l'atteggiamento del regista, piuttosto pessimista circa la natura umana (e di riflesso, canina).

    FINE SPOILER
    Ultima modifica: 26/01/17 16:15 da Daniela
  • Discussione Saimo • 26/01/17 17:32
    Disoccupato - 259 interventi
    Il film fu presentato in anteprima assoluta in Italia al mitico Salso Film & TV Fest, dove ci fu anche un omaggio alla presenza del regista. Il soggiorno italiano di Samuel Fuller e famiglia è rievocato in un recente documentario, Sassi nello stagno, che uscirà ad aprile in DVD.
  • Discussione Kanon • 26/01/17 18:34
    Fotocopista - 835 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Hai ragione, il discorso è complesso, anche perché entrano in campo anche le diverse sensibilità individuali, ma comunque classificare Cane bianco come film razzista è nella migliore delle ipotesi un travisamento del messaggio del film, anche troppo esplicitato - si veda a tal proposito la sequenza in cui la ragazza si scaglia giustamente contro l'anziano proprietario del cane, responsabile di averlo addestrato in quel modo, mettendo in guardia i suoi nipotini dall'ascoltare i suoi insegnamenti.

    SPOILER (grosso)

    Il film è stato anche accusato di rappresentare il razzismo come una malattia incurabile, alla quale pertanto non si può porre rimedio.
    Questo perché nel finale, nonostante tutti gli sforzi per ricondizionarlo, il cane deve essere abbattuto perché continua ad essere aggressivo, anche se i suoi bersagli non hanno più la pelle nera ma bianca. Questa conclusione può apparire forzata - personalmente non mi ha molto convinto per la rappresentazione troppo schematica - ma d'altra parte rispetta l'atteggiamento del regista, piuttosto pessimista circa la natura umana (e di riflesso, canina).

    FINE SPOILER


    La dietrologia al cinema è fonte di grandi voli pindarici ed altrettanti travisamenti.
    Riguardo allo spoiler, aggiungo come curiosità che anche in un episodio di "law and order" un omicidio a sfondo razziale viene difeso con la tesi che il razzismo sia una malattia. Ed in un certo senso, lo è (per me).
  • Discussione Zender • 27/01/17 08:48
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Saimo ebbe a dire:
    Il film fu presentato in anteprima assoluta in Italia al mitico Salso Film & TV Fest, dove ci fu anche un omaggio alla presenza del regista. Il soggiorno italiano di Samuel Fuller e famiglia è rievocato in un recente documentario, Sassi nello stagno, che uscirà ad aprile in DVD.
    Ah curioso questo.