Sarà perché ne ho visto una versione massacrata di tagli (da cui sono state espunte le scene erotiche più “succose”) ma questo film l’ho trovato estremamente noioso a causa della sua assoluta prevedibilità. La storia, infatti, è quello che è e non presenta un solo elemento di originalità. Non credo che qualche scena ai limiti dell’hard-core possa risollevare un film piuttosto impresentabile.
Erotico-hard non così malvagio come temevo. Si parte subito con una citazione di Baudelaire, tanto per far capire il livello dell'operazione... Sorta di dramma erotico con rimandi psicologici da romanzo Harmony e molti amplessi, vede la Lindt lasciare sua figlia Leonora Fani in mano alla maestrina Claudine Beccarie (ottima idea) perché deve assentarsi per lavoro. Scene lesbo a go go ed ovvia scenata di gelosia quando apparirà anche la Dionisio più giovane. Paradossalmente, uno dei Fidani meno disprezzabili. Per cultori della Fani, comunque.
Claudine Beccarie, già celebre e attiva pornostar francese, ricopre il ruolo di professoressa lesbica, attratta dall'acerbo fisico di Francesca (Leonora Fani): le lezioni private che la maestra impartisce all'allieva non sono -quindi- di stampo convenzionale. Il rapporto prosegue finché un terzo incomodo interrompe il "sodalizio" (fisico) tra le due amanti. Il film venne pubblicizzato come primo blue-porno, film nel quale l'erotismo non è simulato, ma realmente praticato. Ma le "luci rosse" erano, all'epoca, ancora fievoli, almeno in Italia. Presente anche Sofia (sorella di Silvia) Dionisio.
Anche Fidani, se vuole, sa far bene: con discreta cura formale, dirige un dramma saffico-psicologico in cui affiora la disperazione della solitudine, la perdita di appigli affettivi e il problema – peraltro in anticipo sui tempi – della “diversità”. La Fani interpreta con la consueta intensità l'adolescente traumatizzata, viziata e infelice, combattuta tra la matura e malinconica Beccarie - con la quale gira una calda sequenza omoerotica notturna - e la coetanea e vitale Dionisio. Nudi profusi con la gioiosa naturalezza degli anni Settanta. Sovrabbondanti e futili le citazioni di Baudelaire.
MEMORABILE: La gelosia della Beccarie; la disperazione della Fani durante la notte di Natale e il suo ritorno al “nido” familiare.
Nel 1976 le vere luci rosse brillavano solo al di là delle Alpi e lo spettatore italico doveva ancora sorbirsi film come questo: un plumbeo e deprimente melodrammone saffico reso particolarmente indigeribile da una Eleonora Fani più insopportabile del solito e da una tristissima Claudine Beccarie messa lì come specchietto per i gonzi. Se si aggiunge la desolante prevedibilità della sceneggiatura, la stucchevole scempiaggine dei dialoghi e la risibile atmosfera finto-decadente non resta che rimpiangere il più scalcinato dei western fidaniani.
MEMORABILE: La voce fuori campo che legge Baudelaire, che si stava probabilmente rivoltando nella tomba.
Si sa che nel genere è difficile trovare spessore o sorprese nella storia ma qui pure le scene di nudo sembrano girate con sufficienza, ad esempio inquadrando i piedi in primo piano, senza costruire la dovuta atmosfera e con interpreti sui generis, fatta eccezione per la Beccarie che si vede essere un'esperta del settore. Ho visto la versione depurata (i tagli sono almeno di 20 minuti) ma dubito di aver perso delle perle.
Filmetto erotico piuttosto scialbo. Prima parte (e oltre) di bassissimo livello, di un tedio insopportabile, risibile nei dialoghi e con un personaggio principale (la saffo-Lolita impersonata da Leonora Fani) realmente odioso. Nella parte finale il film si riscatta, depurandosi dalle scorie trash sparse nei minuti precedenti e riuscendo a rendere palpabile il clima di malinconia e solitudine. Confezione non malvagia, cast non disprezzabile. Un'ora da * e mezz'ora da **½: non del tutto da buttare, a patto di visionarlo in un master decente.
Alquanto banale film di Fidani. La Fani, pessima in altre opere, è perlomeno digeribile in qui, deprimente il resto del cast (in particolare quello maschile). Filmetto che si può guardare a patto di non attendersi troppo, vicino alla mediocrità ma non male.
Ci sta bene nel calderone dell'erotico "profondo" del cinema italiano, questo film di cui esiste anche una versione più forte - visionata - ma anche con meno struttura. Tutto relativo, ovviamente, poiché seppur non pessimo non rimarrà sicuramente nella mia memoria per molto tempo, credo. La tematica c'è, ma emerge tardi e comunque non sembra sia l'elemento principale su cui è stato costruito. La verità, forse, è la solita e legittima idea di proporre un erotismo trasgressivo, pseudo "giustificato" da qualche cosa che vada oltre il solo delirio dei sensi.
Insegnante francese (Beccarie) arriva in auto con targa tedesca per dar lezioni d'inglese (e d'arte) a rampolla viziata (Fani), figlia di madre assente (Lindt). Accaduto ciò che deve accadere, arriva la popputissima Sofia Dionisio... Film pretestuoso, come ovvio, con l'aggravante che i dialoghi sono troppo buttati lì per dar nerbo ad un racconto che vive - fuori dal letto - solo sulle scaramucce di gelosia. Il problema è che i personaggi sono non solo antipatici (ci può stare), ma anche privi di interesse. Non basta far leggere alla Beccarie "Delfina e Ippolita". Fani torbida, Dionisio banale.
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Zender ebbe a dire: No, aspetta Daidae: i metri personali non esistono: 3 palle è buono, 2 e mezzo non male; questo vale per tutti, o non ci si capisce più. Se io metto 4 palle e comincio a dire che per me 4 palle sono un film discreto chi legge i miei commenti non capisce più nulla delle votazioni. Si può essere un po' più stretti di manica, ma non è che le definizioni che si danno ai pallini stian scritte lì a caso. Se qui ognuno si fa i suoi metri personali tutta la scala va a farsi benedire... Ok.
Allora editatemi il messaggio e sostituite
quasi sufficiente con non male,che poi per
me è la stessa cosa.
Zender, scartabellando tra le mie videocassette mi e capitata la vhs del film in questione edito dalla Video Kineo, con sottotitolo Calde labbra ma scritto a caratteri cubitali The French Governess, direi di metterlo tra gli aka questo curioso titolo anglofono.
Credo che sia più corretto mettere, nella scheda, Regia: Danilo Dani (Demofilo Fidani), come già compare ne "La professoressa di lingue".
Su Imdb se si cercano le regie di Demofilo Fidani, appare appunto con lo pseudonimo per quanto riguarda questo film, mentre se si apre direttamente la scheda della pellicola, nella regia appare solo con suo nome vero, quindi copiando ed incollando si perde l'informazione sulla firma con altro nome.
DiscussioneZender • 11/02/13 09:30 Capo scrivano - 47726 interventi
Sì, perché per Imdb l'alias di ogni attore non viene inserito a sinistra, dove ci sono i nomi reali, ma a destra, tra parentesi. A noi interessa che si copi la colonna sinistra, perchè non mettiamo sempre gli pseudonimi (dovremmo reinserirne a migliaia se no). In ogni caso qui lo metto.
Caesars ebbe a dire: Credo che sia più corretto mettere, nella scheda, Regia: Danilo Dani (Demofilo Fidani), come già compare ne "La professoressa di lingue".
Il bello è che nei titoli del DVD si legge Demofilo Fidani. Che l'abbiano cambiato nella stampa del DVD?
Il ruolo di Valiani, collaboratore aziendale della madre della protagonista, è ricoperto da Emilio Roy, cantante degli Anni Sessanta.
https://www.youtube.com/watch?v=yJRi82IbdrM