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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA è stato senz'ombra di dubbio il progetto più ambizioso di Sergio Leone, regista fuori dagli schemi dotato di uno stile riconoscibilissimo ma forse incensato perfino oltre i suoi reali meriti. Per realizzare la sua ultima colossale fatica il regista ha impiegato ben tredici anni, dando vita a un gangster movie in netta controtendenza rispetto agli omologhi prodotti americani. Leone è riuscito a inserire in uno schema rigido e limitante tutta la caotica genialità degli italiani, l'eredità di un cinema da sempre affezionato all'intrigo complesso spesso di matrice gialla (non dimentichiamo che con Leone ha lavorato anche Dario Argento) e l'ha fatto aggiungendo tale caratteristica...Leggi tutto al suo stile epico, all'amore per le panoramiche d’effetto, per le lente carrellate descrittive. Inutile contestare il ritmo a volte insostenibile di scene dilatate all'accesso, di dialoghi strascicati fino a produrre una parola al minuto, perché è proprio in questo che il cinema di Leone trova la sua forza; nel reclamare prepotentemente la nostra attenzione per ogni frase, gesto, inquadratura. Così, anche se è vero che la prima mezz'ora è sicuramente la peggiore proprio per il quasi costante mutismo e l'assenza di momenti significativi, va rimarcato l’assoluto valore del finale, contraddistinto dal ricongiungimento (non di facile comprensione, è bene dirlo) di tutti gli interrogativi rimasti insoluti. Il continuo ricorso ai flashback, il fondersi del passato nel presente, può creare ulteriori complicazioni, ma è anche un tocco innegabile d’originalità che nobilita un film troppo spesso sbilanciato verso stucchevoli virtuosismi. C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA è infatti prima di tutto un imponente sforzo scenografico, con centinaia di comparse, una messa in scena barocca e strabiliante sottolineata dall'eccezionale fotografia di Tonino Delli Colli che ne esalta i minimi dettagli in grandiose immagini più simile ad affreschi. Sovrapponete al risultato la musica indovinata e di sapore vagamente rétro dell’inseparabile Ennio Morricone (il quale comunque oltre ai due/tre splendidi temi guida non è andato) e avrete un quadro complessivo di ricchezza impressionante. Ma dice una buona regola del cinema (e della vita) che l'autocompiacimento non è una qualità. E infatti basta vedere tutta la prima parte, in cui De Niro e Woods sono assenti, per accorgersi quanto al film manchi una “vera” sceneggiatura (eppure erano in sei o più a scriverla). E poi andiamo: Leone è famoso per i suoi duelli, le sparatorie... Come si fa a fare un film di gangster e mettercene dentro un paio (e brevi) in tre ore e mezza? Luci e ombre insomma, anche se le prime sono in numero decisamente superiore.

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Renato 29/06/07 23:28 - 1648 commenti

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Uno dei capolavori di tutti i tempi, a mio avviso. Leone racconta la mitologia di un genere (il gangster movie) che aveva conosciuto da ragazzo al cinema, e gioca col tempo con una libertà narrativa che a volta lascia sbalorditi. C'è chi sostiene che le singole parti -prese una per una- valgano più dell'insieme, ma per me prendono una cantonata: solo il film intero possiede quel respiro epico che lo eleva a Film con la F maiuscola. Per chi crede nell'amicizia eterna, un film da rivedere almeno due volte.
MEMORABILE: La presenza di Mario Brega negli open credits ai primissimi posti, quasi fosse un co-protagonista.

Capannelle 3/11/07 15:34 - 4394 commenti

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Un film che molti detestano o amano e anche per me è difficile schierarmi. Da ricordare: la colonna sonora; la descrizione dei gangster bambini, del loro mondo e del loro modo di pensare; la fotografia; la prima "attività" di De Niro dopo la prigione. Da lasciar perdere: lunghezza dell'opera; ridondanza degli incastri narrativi; alcune scene di violenza gratuite del tutto fuori contesto (e Leone non è Kubrick). Insomma, dopo 13 anni (ma forse è proprio quello ha fatto la differenza) poteva uscirne un prodotto più equilibrato.

Galbo 5/11/07 14:50 - 12372 commenti

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Capolavoro e canto del cigno di Sergio Leone, il film è una monumentale e riuscita epopea che copre un arco temporale di mezzo secolo (dilatando il motivo temporale attraverso vari rimandi e flashback girati con uno stile personalissimo); il film di Leone parla del mondo della malavita organizzata ma anche e sopratutto dei rapporti umani, dell'amicizia e del codice d'onore. Un film prevalentemente al maschile (le donne sono quasi sempre oggetto sessuale) che si avvale delle grandi interpretazioni di De Niro e Woods.

Cotola 7/12/07 00:06 - 8998 commenti

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Il capolavoro assoluto di Leone. Sebbene non perfettamente oliato dal punto di vista della scorrevolezza narrativa (anche a causa delle disavventure produttive in cui incorse la pellicola), specie nell'incastrare l'uno nell'altro i diversi piani temporali, resta un film di una bellezza lancinante e che a tratti non può non commuovere. Cast stellare in stato di grazia con una citazione particolare per James Woods, mai più così grande. Finale molto enigmatico che ancora oggi suscita molte perplessità e discussioni tra gli stessi fan.
MEMORABILE: Max a Noodles: "Ci facciamo un bagno?" e lui: "Sì, facciamoci un bagno". La scelta tra il dolce alla panna e Peggy. Il sorriso finale di De Niro.

Gugly 28/12/07 23:05 - 1184 commenti

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Grande film e grande sogno di Leone, in tutti i sensi. Non tutto fila liscio, ma l'idea di ambientare questa storia di amicizia e crimine nel mondo ebraico anzichè nella solita Little Italy denota il coraggio del regista. Eccessivamente lungo, a volte anche violento, ma disperatamente romantico; amore vogliono Noodles e la sua banda, dalle donne, ma soprattutto dagli amici. E se non si può? Meglio sparire.

Redeyes 27/03/08 12:25 - 2442 commenti

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Eccellente. Qui c'è tutto: amore, amicizia, tradimenti, morti del corpo e dell'anima. Un capolavoro cui è difficile trovare difetti. Ogni singola scena è perfetta e sottolineata da un Morricone che varrebbe il prezzo anche da solo. Notevole l'introspezione dei personaggi e dei rapporti amore/amicizia/gelosia. Woods e DeNiro, cui tutto ruota attorno, sono immensi. Fotografia curatissima. Gangster movie senza rivali.

Tromeo 24/04/08 15:43 - 52 commenti

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Capolavoro assoluto. Uno dei migliori film della storia del cinema. Leone abbandona lo spaghetti western e dirige un omaggio ai gangster movie degli anni 30 e 40. Splendida regia, fotografia perfetta, montaggio sublime, colonna sonora meravigliosa, cast ottimo e sequenze commoventi rendono il film una pietra miliare della settima arte.
MEMORABILE: Tutto il film

Cangaceiro 20/05/08 20:51 - 982 commenti

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La realizzazione del film ha necessitato di tempi biblici ma ne è pienamente valsa la pena! Leone, utilizzando scientificamente la tecnica del flash-back, plasma un'impeccabile affresco dell'ascesa e dell'inevitabile successiva caduta di un gruppo di amici-gangster cresciuti nel ghetto ebreo di New York a cavallo del proibizionismo. Le immagini che scorrono sono poetiche, intensissime, soprattutto nella parte in cui i protagonisti sono bambini, ma anche De Niro non manca di dare l'ennesima prova da applausi. Grandioso.

Matalo! 10/08/08 03:23 - 1378 commenti

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Non so che dire; visto in prima regionale a Padova con sovrapprezzo del biglietto e poi rivisto più volte, mi lasciò insoddisfatto. Al tempo perché non era un western, oggi perché non è un film molto emozionante. Pare strano; un film di amicizie, una storia su un perdente (un De Niro magnifico) eppure, a parte il casino della trama che complica il tutto, nessuna partecipazione emotiva. Uno dei peggiori Morricone di sempre. All'attivo: De Niro, la scena del caffè, il teatro d'ombre (scena alla C'era una volta il west), il finale col sorriso più bello del cinema.
MEMORABILE: L'inquadratura finale è uguale a quella di Jill in C'era una volta il West che crolla sul letto, intravista dalle trine del baldacchino.

Sunchaser 1/09/08 18:57 - 127 commenti

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Pur con uno stile più controllato rispetto ai suoi indimenticabili western - o forse proprio in virtù di questo - il regista riesce a rendere epica una storia complessa e intricata della durata di quasi quattro ore. Il cast straordinario - grandi attori e caratteristi - lo aiuta e contribuisce al magnifico risultato. Lo straordinario epitaffio di un autore che ci ha regalato pagine e pagine di cinema da incorniciare. Grazie maestro, le emozioni che ci hai fatto provare rimarranno per sempre nel cuore e nella testa di chi ama davvero il cinema.
MEMORABILE: "Noodles, cos'hai fatto in tutti questi anni?" "Sono andato a letto presto." "E' il tuo modo di vendicarti?". "No, è il mio modo di vedere le cose".

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Enzus79 3/01/09 11:36 - 2863 commenti

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Film sopravvalutato in tutti i sensi. Sia per quanto riguarda la storia, sia per quanto riguarda la colonna sonora, lenta e pesante per non dire angosciante. Credo che questo sia uno di quei film da vedere evitando di giudicarli a priori prima come capolavori. Purtroppo l'Italia non ha geni come De Palma, Scorsese o Coppola. De Niro, comunque, resta bravissimo.

Ciavazzaro 25/02/09 11:59 - 4768 commenti

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Ottimo. La descrizione dell'America durante il proibizionismo e nel periodo successivo alla sua abolizione è davvero perfetta. Il cast di attori è fenomenale, da De Niro a Woods. La colonna sonora di Ennio Morricone è emozionante. Capolavoro, senza dubbio.
MEMORABILE: La scena nel club.

Barbapapà 14/05/09 16:13 - 33 commenti

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Un piombo allucinante di cui non si capiscono bene i motivi per cui i personaggi fanno quello che fanno. E se non ci fosse stato Il Padrino Leone non avrebbe mai avuto spunti per realizzarne la brutta copia. Bella fotografia, bravi attori. Da uccidere il suonatore di zufolo che per mezzo film ci tedia con la sua nenia.

Enricottta 11/09/09 17:14 - 506 commenti

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Leone originario di Torella dei Lombardi (AV) è un regista forse più amato all'estero che in Italia, se questo film fosse stato firmato da un autore, del Nord Europa ad esempio, avrebbe avuto altro apprezzamento. E non sono un qualunquista, sia detto con discrezione. L'epopea che descrive Leone non gli appartiene eppure la fa sua, descrive delle etnie, l'irlandese ad esempio, quando poteva, visto l'impiego di De Niro, parlare di italiani. Tutto, nel film, è bello: De Niro, straripante; quando sorride nella fumeria d'oppio, ho chiuso gli occhi.

Sonoalcine 16/10/23 19:45 - 184 commenti

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Un mattone. Leone è stato indubbiamente un grande regista e ha diretto western, forse, tra i migliori di tutta la storia del cinema. Ma quando ha tentato di cambiare aria con questo film, è caduto irrimediabilmente. Buchi di trama a iosa, una sceneggiatura allungata come il caffè corretto e una espressività, anche da parte degli attori più bravi, quasi svogliata e priva di qualsiasi accenno interpretativo. In sintesi, sopravvalutato.
MEMORABILE: "Noodles, che hai fatto in tutti questi anni? " "Sono andato a letto presto"; I discorsi di Joe sull'assicurazione; Il sorriso finale di De Niro.

Daidae 17/11/09 23:01 - 3163 commenti

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In famiglia questo film era di casa, gradito da mio padre e pure da me. La colonna sonora è di quelle che non si dimenticano. Film italiano passato alla storia e che poco ha da invidiare a mostri sacri come Coppola. Capolavoro: sono passati tanti anni e ancora appassiona.

Mcfly87 22/02/10 14:27 - 75 commenti

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Capolavoro e testamento spirituale del cinema di Sergio Leone. La storia drammatica di un gangster che rievoca 35 anni di rimorsi per una vita non vissuta; a consolarlo il ricordo di un passato intenso e di una "vera" amicizia. Drammatici i risvolti delle vicende e l'ostinazione di Noodles nel non accettare una realtà ben più amara, quella di una amicizia tradita e di una vita "rubata". L'amarezza si tramuta infine in un sorriso eterno. Unica pecca ammissibile; l'eccessiva lunghezza di una trama sfilacciata da continui flashback. Si ama o si odia.
MEMORABILE: F.M.: "Cosa hai fatto in tutti questi anni?" N.: "Sono andato a letto presto..."

Greymouser 26/03/10 17:17 - 1458 commenti

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Tutta l'essenza del cinema si trova in questo immortale capolavoro del nostro Leone. Un'epopea nella quale sono rappresentati con rara efficacia tutti i sentimenti e le emozioni possibili, senza mai cadere nella retorica e nel facile manicheismo. Il cast è stellare, ma solo la mano di un grande direttore d'orchestra valorizza al massimo i grandi solisti. Irripetibile.

Disorder 13/04/10 11:15 - 1416 commenti

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Immenso. Un gangster-movie che in realtà ci parla dei due sentimenti umani più belli e nobili: l'amore e l'amicizia. Leone mette in campo tutta la sua maestria regalandoci 3 ore e mezza di immagini indelebili, sancite dalla colonna sonora forse più bella e struggente di sempre. La parte centrale è quella più canonica e movimentata, mentre quelle con i protagonisti invecchiati sono in assoluto le più emozionanti. Per il finale poi non esistono parole adatte, si può solo dire che Leone era un genio e lo ha dimostrato fino all'ultimo fotogramma.
MEMORABILE: Tutta la splendida sequenza finale; il ritorno di Noodles al locale di Moe.

Piero68 16/04/10 13:15 - 2955 commenti

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C'è una sola parola per definire questo film: capolavoro! Con un De Niro superlativo ed un Woods che non arriverà mai più a questi livelli. Struggente e magistrale ricostruzione di un epoca e di una mentalità. Anche se può sembrare simile al Padrino i due film partono e muoiono da presupposti completamente diversi. Nel film di Coppola c'è tutto il destino di nascere con un nome sbagliato, in questo di Leone invece quello di nascere povero. Nel primo si diventa gangster per rispetto delle tradizioni, qui solo per necessità.

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Gestarsh99 26/08/10 13:28 - 1395 commenti

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Il film di Leone gode innegabilmente di pagine straordinarie di grandissimo Cinema ma è altrettanto afflitto da passaggi altamente fastidiosi nella loro pretenziosa profondità, come ad esempio tutte le sequenze relative alla rappresentazione della sessualità (la torta in cambio del servizietto, il confronto della lunghezza dei membri, la sodomizzazione di una delle interpreti). In un'opera che fa della raffinatezza e dell'epopea la propria ragion d'essere ho trovato questi accostamenti molto umilianti e volgari. Un arido e borioso gigante formale.

Paruzzo 11/08/10 00:59 - 140 commenti

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Il capolavoro di Leone e tra i più grandi film della storia del cinema. Grazie al continuo ricorso al flashback viene raccontata la storia di Noodles, gangster "perdente" e dell'amicizia che lo lega ad un altro gangster, Max. Attori perfetti, colonna sonora impeccabile, sceneggiatura senza sbavature: tre ore e mezza che volano via senza pesantezza.
MEMORABILE: Mia madre me lo aveva scritto che eri diventato un beccamorto... E anche di tutto quello che hai fatto per la mia famiglia.

Nando 9/09/10 00:38 - 3806 commenti

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La genesi americana per colui che ha superato il western americano. Una lunga storia che si alimenta costantemente e trova vigore in ogni momento narrativo. Un valido De Niro ma soprattutto una narrazione superba, probabilmente lievemente prolissa, che racconta il proibizionismo, la fine della II Guerra Mondiale ed il successivo imborghesimento.

Pigro 6/05/11 09:00 - 9623 commenti

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Un vero e proprio poema sinfonico sul tempo e la memoria, travestito da saga gangsteristica, mentre il vero cuore del film è la sofferta altalena del protagonista su e giù nella propria vita, a rintracciare il senso di quella stessa vita fra le cose che contano per lui e che a lui si negano: l'amicizia e l'amore. Il fallimento di un'esistenza assaporata con intensità, ma sempre sfuggente. Bellissima ricostruzione, emozionante scansione temporale, grandiose alcune scene, ma la musica (bella) è troppo invadente. Non epico ma elegiaco.

Buiomega71 14/07/11 19:38 - 2899 commenti

I gusti di Buiomega71

Tronfio, ruffiano, noiosissimo e pachidermico. Ben quattro insostenibili ore di puro cinema letargico, che funziona benissimo come valium, tra interminabili squilli telefonici, De Niro (comicamente) strafatto di oppio, inutili e gratuite scene di sesso che manco in W la foca di Cicero, pochissimi spargimenti di sangue, violenza ai minimi termini e una stucchevolezza che viene a nausea. Tecnicamente non si discute, ma resta uno dei film più sopravvalutati in assoluto. Cento volte meglio un Impero del crimine qualsiasi. Davvero insopportabile.
MEMORABILE: Forse l'esecuzione della Karlatos, la sola scena interessante del film; la cassiera che riconosce i suoi violentatori dalle "dimensioni", alla Cicero!

B. Legnani 15/11/11 01:05 - 5519 commenti

I gusti di B. Legnani

Squarci ottimi si alternano a momenti meno felici. Talora cose buone e meno buone vanno di pari passo: il dialogo finale è bellissimo, ma ci si arriva con uno snodo che sfiora la fantascienza. Non mi pare necessario scegliere fra "capolavoro" e "pesantissimo". C'è del grande cinema, un'interpretazione (De Niro) da pelle d'oca, qualche lunghezza evitabile, qualche momento meno convincente (la cena girata a Venezia ricorda, più che il Leone migliore, il migliore spot di Fellini). Da vedere senza dubbio veruno.
MEMORABILE: L'incontro finale, che un po' ricorda "Le braci" di Sándor Márai.

Luchi78 22/05/12 11:01 - 1521 commenti

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Capolavoro di Sergio Leone sul quale la mano sapiente del regista lascia le sue riconoscibilissime impronte: la mdp si muove lentamente tra i primi piani e i campi lunghi esaltati dalle perfette scenografie che ricostruiscono la New York degli anni '30. Una sorta di poesia fluisce dalle immagini e dalla musica di Morricone, spesso contrastata da esplosioni di violenza nuda e cruda, ma mai gratuita. Qualche dubbio su una sceneggiatura dalla gestazione elaboratissima che poteva prevedere sviluppi meno "fantasiosi". Comunque straordinario.

Mickes2 25/10/12 15:46 - 1670 commenti

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Un gigante buono, C'era una volta in America; fiaba reale e immaginifica dentro un'epopea epica ed elegiaca sull'amicizia, quella data e non corrisposta, ma anche la fiducia, l'onore, la dignità, l'amore romantico. Sentimenti e sensazioni che attraversano decadi su decadi, mutando in divenire, amplificandosi e sfociando nel dolore di un'esistenza viziata dal rimorso e un'altra consumata dall'avarizia. Sequenze e colonna sonora che si stagliando nel cuore; strutturalmente non impeccabile, ma grondante di Cinema. Emozionante ed immortale. (****!)

Panza 21/11/12 18:41 - 1834 commenti

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Mirabile affresco della vita del gangster Noodles raccontato con un intricato dipanarsi di flashback che ci spiegano la sua vita nella malavita. La meticolosa regia di Leone, nonostante il repertino cambio di genere, è davvero fantastica: alcune inquadrature non si scordano davvero! Nonostante la durata il film non risulta, nella sua stragrande maggioranza, prolisso e il percorso "criminale" (e persino interiore) viene raccontato con note davvero toccanti e molto significative. Le musiche di Ennio Morricone sono fra le più belle mai composte.

Giacomovie 14/02/13 15:09 - 1397 commenti

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Kolossal non privo di difetti, nonostante i quali rimane un grande esempio di cinema. Lunga più del dovuto l'espositiva parte iniziale, nella quale spicca la grande musica di Morricone. Poi inizia il valzer dei flashback per una trama intrisa di senso nostalgico che ripercorre una generazione. Si nota soprattutto la componente tecnica, con scenografie di grande rilievo e alcuni virtuosismi direttoriali (Leone esalta il senso della prospettiva per aumentare la percezione spaziale dell'immagine). L'eccessiva lunghezza smorza la tensione. ****

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Juanparis 14/04/13 10:41 - 8 commenti

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Il film risente molto, soprattutto nella seconda parte, delle scene tagliate dalla produzione. A un certo punto la storia corre troppo e non si capiscono alcuni passaggi. Con le scene tagliate e diviso in due parti il film avrebbe sicuramente avuto un successo di critica maggiore, forse pari a quello del pubblico che ancora oggi lo reputa, a ragione, un capolavoro.
MEMORABILE: "Sono inciampato"; "Che hai fatto in tutti questi anni? Sono andato a letto presto..."

Mutaforme 4/05/13 01:26 - 415 commenti

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Inutile negare che siamo dinanzi a un pezzo di storia del cinema, tuttavia personalmente sono rimasto deluso da. Tecnicamente nulla da dire, ma si fatica moltissimo a capire la sceneggiatura (anche nella versione integrale) a causa di una struttura narrativa originale ma troppo complessa. Un altro punto dolente è la durata eccessiva: ben 256 minuti! Molto bella invece la colonna sonora.

Homesick 2/06/13 09:15 - 5737 commenti

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Velleitariamente proustiano, l’ultimo Leone lascia i cowboys per i gangsters dei bassifondi newyorkesi epitomando la propria estetica cinematografica da cui è inscindibile l’apporto sonoro di Morricone. All’immediatezza naturalistica e ai crebri sbalzi di tono della prima parte - dalla commedia goliardica all’iperviolenza spesso gratuita di esecuzioni e stupri - si contrappone la seconda, meno efficace in quanto affettatamente riflessiva e sommessa; la cesura si ricuce nella decostruzione cronologica dei fatti e negli spiragli surreali che sfumano il ricordo nella rêverie. Ottimo il casting.
MEMORABILE: La Connelly legge il Cantico dei Cantici alludendo a Tyler; la sorpresa nel carro funebre; lo scambio dei neonati; l’ultimo incontro con Woods.

Jdelarge 15/07/13 20:40 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Una fantastica fenomenologia della figura del gangster, che predilige l'aspetto psicologico e sentimentale lasciando da parte le sparatorie. La scelta è decisamente azzeccata, proprio perché da Leone ci si sarebbe aspettato l'opposto: il film perciò risulta essere originale rispetto ai prodotti classici che affrontano la tematica della malavita. La fotografia è un capolavoro assoluto e la musica eccezionale. La durata è eccessiva, ma il film rappresenta comunque una delle pagine più gloriose del cinema italiano e mondiale.
MEMORABILE: I gangster nel reparto dei neonati.

Almicione 24/12/13 02:15 - 764 commenti

I gusti di Almicione

La narrazione lineare salta - solo Coppola riuscirà a sfornare due ottimi gangster movie mantenendola - e la pellicola diviene un raccordo di sequenze, le quali altro non sono che ricordi passati e momenti presenti della vita di Noodles. La dilatazione del tempo è operata in modo encomiabile e ben rappresenta il meccanismo mnemonico attraverso un'esperienza quasi onirica (indotta dall'oppio), accompagnata da una colonna sonora di altissimi livelli. Un grandissimo capolavoro, anche se personalmente preferisco C'era una volta il west.
MEMORABILE: "Noodles, sono inciampato". "Sono andato a letto presto"; Noodles si fa d'oppio.

Pumpkh75 21/02/14 17:36 - 1735 commenti

I gusti di Pumpkh75

La poesia del cinema. E’ rarissimo, infatti, perdersi completamente e senza remore nella magia della celluloide sedotti dal ballo civettuolo di Jennifer Connelly, straziati dalla caduta di Dominique, toccati dal fragile gesto di Noodles dell’aggiustarsi gli occhiali di fronte a una vita che scorre con il suo carico di ricordi. Un caleidoscopio temporale di emozioni, reso ancor più efficace dalle musiche sublimi e da una serie d’interpretazioni monstre. Difficile volere e avere di più. Capolavoro assoluto.
MEMORABILE: Il dolce alla panna.

Jandileida 20/07/14 22:32 - 1558 commenti

I gusti di Jandileida

Ipertrofico, enorme, carissimo Leone: come giudicare un film di quattro ore, quattro, in cui dentro c'è di tutto, dall'italica rivisitazione (da parte di un maestro) del gangster movie a stelle e strisce alla glorificazione dell'amicizia giù fino a momenti abbastanza pecorecci? In un film così ognuno può trovare di tutto, dal piacere all'orrore: da parte mia ne apprezzo la grazia stilistica e la direzione degli attori ma, ad esempio, ne repello a volte la prolissità spossante e qualche incastro temporale confuso. Ma rimane un grande esempio di cinema totale.

Whitesnake 8/09/14 02:43 - 22 commenti

I gusti di Whitesnake

Dopo averlo rivisto, anche a distanza di anni, nella versione estesa, il mio giudizio non cambia: una vetta del cinema mondiale. Collocarlo nel campo dei gangster movie, a mio parere, risulta riduttivo. C'era una volta in America è un film proustiano, opera d'arte totale. Una pellicola capace di racchiudere tutti gli universali tematici: vita, amore, morte, malinconia, ascesa e caduta. Ottima interpretazione del cast, con un De Niro spettacolare. Sergio Leone rimane un maestro e pioniere del cinema da esibire con fervido orgoglio.

Claudius 13/09/14 10:47 - 541 commenti

I gusti di Claudius

Mastodontico, magniloquente (ma estenuante) testamento storico-artistico del nostro Sergio Leone. Il regista alterna momenti lirici a scene più grezze trattando temi come l'amicizia tradita (ferita ancora sanguinante come nel Parsifal wagneriano), l'amore prima platonico e vagheggiato poi drammaticamente consumato. Ottimo il cast (De Niro e la giovane Connelly su tutti), ma non riesco a dare più di tanto... Tagliando almeno mezz'ora avrei dato voto più alto.
MEMORABILE: La sequenza finale.

Xamini 13/03/15 10:35 - 1244 commenti

I gusti di Xamini

A fronte di una durata complessiva di quasi quattro ore e della firma di Sergio Leone, questa non può che essere un'opera epopeica. Lenta, in particolare nella fase iniziale, ove il peso specifico dei ricordi ancora non può essere quello di una fase avanzata, ma intrisa di un enorme fascino, di una cura maniacale nella messinscena (che ciascuna inquadratura si prende peraltro la briga di sottolineare), di un tocco del tutto personale nei salti temporali. Il sapore che si costruisce, specie a partire da quando la parte di De Niro e Woods si fa preponderante, è quello di un grande esempio di cinema d'altri tempi.

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Il Dandi 7/04/15 12:44 - 1917 commenti

I gusti di Il Dandi

Leone era un Caravaggio, dote non da poco; purtroppo (per noi) avrebbe invece desiderato tanto essere un Tolstoj, e i difetti già evidenti in quel C'era una volta programmaticamente autocitato si moltiplicano proporzionalmente alle ambizioni: i personaggi, a discapito della prolissità, non sono mai profondi e la cronologia spezzata appare ruffianamente esasperata da un Padrino con cui non giova l'inevitabile confronto. Anche Morricone si adegua e riciclando il peggio di sé ottiene i consensi maggiori: non andavano incoraggiati.
MEMORABILE: Il finale a cornice.

Bronson82 8/04/15 14:14 - 32 commenti

I gusti di Bronson82

Tronfio, pomposo, magniloquente e con quei dialoghi da "battuta a effetto" che francamente aborro. Nulla da dire invece sulla regia, sulla narrazione innovativa che rompe la continuità e favorisce la suspense ma rende pesante gran parte del film, con scene spesso gratuite e ridondanti. Certe sequenze mi faranno sempre storcere il naso per la poca verosimiglianza e per il senso del ridicolo. Irritante.
MEMORABILE: Le scene nella fumeria d'oppio cinese; L'incipit violento e l'ultima immagine di De Niro, con quel sorriso sardonico come a prendere per i fondelli.

Nicola81 25/08/15 13:13 - 2827 commenti

I gusti di Nicola81

Il canto del cigno di Leone è una vera e propria epopea che assume i contorni di una gangster story in cui ai criminali viene negata qualsiasi grandezza. Un film cinico e poetico, pessimista e romantico, brutale e nostalgico. Ha i suoi difetti (una lentezza a tratti estenuante, allusioni sessuali piuttosto volgari), ma di fronte a una messa in scena così grandiosa e a una narrazione così potente, non ci si può che levare il cappello. Cast favoloso con un grande De Niro e Woods al ruolo della vita; Morricone bravo ma non eccezionale.

Pessoa 19/09/16 11:53 - 2476 commenti

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Probabilmente uno dei picchi più alti della cinematografia del Secondo dopoguerra. Una lectio magistralis di cinema di Sergio Leone che riesce a coinvolgere nel suo personalissimo stile l'estro di grandissimi attori (De Niro, Woods e Pesci su tutti). Il risultato è un dramma dalla forza shakespeariana, dove il bene e il male sono sempre nascosti nelle pieghe delle cose. Tutto procede secondo il suo destino, senza sconti di sorta. Un capolavoro assuluto senza sbavature che lascia lo spettatore alle prese con la sua coscienza. Fondamentale!

Ildiavolo 3/01/16 18:00 - 10 commenti

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Il capolavoro finale di Sergio Leone: grande fotografia, personaggi nella storia dell'epica, dialoghi di rara efficacia, colonna sonora di Morricone indimenticabile, un grandissimo montaggio che organizza la trama su una tessitura di anamnesi donandole il fascino dei grandi misteri: un'opera magistrale sul tempo e sui rapporti umani. Tante scene d'antologia e finale fantastico-enigmatico.

Daniela 5/01/16 10:55 - 12606 commenti

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Mezzo secolo di storia americana riflessa nello specchio del cinema, che mitizza e deforma ad un tempo: Leone racconta le vicende dei suoi "bravi ragazzi" facendoci partecipi di innamoramenti giovanili, amicizie tradite, vendette impossibili e fughe nell'oblio. Affresco potentemente melodrammatico, in cui la figura dello Jago Woods (nella sua interpretazione più ambigua e seduttiva) finisce per schiacciare perfino quella di De Niro. Film debordante, pecca per eccesso (vedi il triplice finale), ma sazia lo sguardo con tante scene indimenticabili. Chiusura in bellezza per un grande regista
MEMORABILE: I corpi stesi sull'asfalto; "Mi sono alzato presto la mattina"

Lou 11/05/16 17:36 - 1119 commenti

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L'ultimo film di Sergio Leone, entrato nella storia del cinema, è un'epopea di quasi 4 ore, che racconta 50 anni di appassionante (mala)vita americana. La lotta per la sopravvivenza e per l'affermazione del gruppo di giovani amici criminali è descritta attraverso storie di sopraffazione, violenza, sesso, con scene che restano impresse. L'intreccio è complesso, con un'articolata alternanza di piani temporali, funzionali a enfatizzare il peso della memoria e dei suoi riflessi nostalgici e melanconici.

Rocchiola 3/08/16 12:28 - 952 commenti

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Il miglior Leone in assoluto, ben superiore ai suoi western. Il suo personale "Alla ricerca del tempo Perduto" mascherato da gangster movie metaforico lontano dal realismo di Scorsese o dalla magniloquenza di Coppola. Eppure il più emozionante di tutti. Noodles è il personaggio simbolico nel quale ognuno si può identificare con il suo fiume di amicizie e amori perduti, di trionfi e sconfitte. Morricone indimenticabile. L'originale e irregolare scansione spazio-temporale del racconto anticipa Pulp fiction. Elegiaco ma anche duro e violento.
MEMORABILE: Noodles che girà il caffè; "Sono andato a letto presto"; "Ci facciamo un bagno"; "Sono inciampato".

Deepred89 8/01/17 22:55 - 3701 commenti

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Con una confezione avanti anni luce, Leone punta alla nostalgia in modo programmatico ma efficace, giocando sapientemente con piani temporali, frasi a effetto e musiche (che non spiccano nella discografia morriconiana). Nonostante l'ampia durata il film regge, ma la straordinaria forza di alcune scene va di pari passo con malriusciti tentativi di realismo che degenerano in stupri da poliziottesco o imbarazzanti parentesi volgarotte. Film nato per essere un capolavoro che, come spesso accade in questi casi, risulta ben lontano dall'esserlo.
MEMORABILE: L'ultimo dialogo tra De Niro e Woods; Il salto in mare.

Gippal 21/04/17 22:57 - 89 commenti

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C'era una volta un film che aveva deciso di dilatarsi, alternando visioni oppiacee del domani ad accadimenti passati; aveva deciso di farlo con una perfezione allucinante: nella regia, nella recitazione, nella sceneggiatura. Leone riprende il grande cinema classico americano e lo fa suo rispettando, interpretando, creando. Alla fine del film ti rimane ancora tutto: l'amicizia, il tradimento, l'amore, l'abuso, l'ambizione, la criminalità, il sangue. Il passato e il futuro diventano quelli di un'intera Nazione.

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Didda23 23/06/17 15:58 - 2424 commenti

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Come spesso accade nella vita, chi cerca di fare a tutti i costi un capolavoro sortisce un'opera dal risultato opposto. Potabile l'estenuante ricerca del senso epico, con magniloquenti (ma brutte) musiche e con uno studio dell'inquadratura ossessivo ma poco ficcante. Ciò che proprio non si tollera è l'inserimento di elementi da commedia scoreggiona (la vicina di casa, il riconoscimento dei "membri" della banda) che affossano una narrazione mai genuina e dal ritmo spesso zoppicante. Incredibile notare come due grandi attori come Woods e De Niro siano impiegati così male.
MEMORABILE: Tortina o ragazza?; Il rapporto impossibile fra Noodles e Deborah; L'incontro con Max.

Tarabas 19/07/17 16:32 - 1878 commenti

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Il film della vita per Leone, alle prese con una storia autenticamente sentita. Il tema non è la mafia ma la malinconia, che dà il tono al film, il senso del tempo e delle occasioni perdute, i rimpianti, i desideri non realizzati, le speranze e amicizie tradite. Il regista porta all'estremo il suo concetto di tempo filmico, che trascende quello reale e lo plasma a piacimento in fotogrammi. Alla fine, il camion trita i resti della vita di Noodles, tutti quegli anni trascorsi andando a letto presto, pieno di rimorsi. God bless Sergio Leone.

Samdalmas 13/10/17 19:23 - 302 commenti

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L'ultimo capolavoro di Leone è un'opera mastodontica e labirintica con al centro un memorabile De Niro nel ruolo del gangster Noodles. La parte migliore è quella iniziale tra gli anni '20 e '30 mentre risulta un po stucchevole il finale. A tratti molto duro e quasi misogino, il film va anche oltre Il padrino nella descrizione della malavita. Come sempre efficaci le musiche di Morricone, anche se non sono le migliori in assoluto.
MEMORABILE: Noodles che spia Deborah mentre balla; Il sorriso finale.

Magi94 24/10/17 21:32 - 942 commenti

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Sergio Leone ci lascia firmando il suo capolavoro definito. Abbandonato il western crea un meraviglioso film di gangster (forse il migliore in assoluto) che è in realtà una scusa per parlare delle più fondamentali vicende umane: il primo amore che dura nel tempo, l'amicizia più stretta, il tradimento, l'invecchiamento. Una lunga ma dolcissima serie di scene bellissime commentate in modo commovente da Morricone. La regia è perfetta, le recitazioni pure. Immortale.
MEMORABILE: L'espressione di Noodles avvolto nell'oppio che, pian piano, si trasforma in un sorriso.

Paulaster 5/12/17 15:32 - 4373 commenti

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Racconto della vita di due gangster di strada alle prese con la loro sconfitta. Prima parte notevole nella ricostruzione ambientale e nella spocchia giovanile che diverrà malinconia. L’ottima regìa viene aiutata da una bella musica sinfonica (tranne per l’uso del flauto tipo western). Durata eccessiva e stacchi temporali bruschi sfaldano la resa emotiva. Conclusione criptica: Leone poteva chiudere un paio di scene prima. Nota per gli sguardi di De Niro e per la McGovern.
MEMORABILE: Il cucchiaino che gira il caffè; Il trillo del telefono mentre sogna; I ragazzi con il ponte sullo sfondo; La Connelly spiata mentre balla.

Alex75 13/12/17 13:33 - 876 commenti

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Tra i film di Leone, quello più complesso e di ampio respiro (per la durata e il particolare incastro dei piani temporali), ma anche il più discontinuo (per alcune cadute nella violenza esasperata e nell’umorismo grossolano e un finale che, pur denso di significati, non convince appieno); eppure, il personalissimo sguardo del regista sulla “mala” di New York è la conferma definitiva del suo talento nel mescolare toni epici, lirici e crepuscolari in un cinema di elevatissimo livello tecnico.
MEMORABILE: “Sono andato a letto presto”; Il quartiere ebraico; Il dolcetto con la panna; Lo scambio dei neonati; L’ultimo incontro tra De Niro e Woods.

Minitina80 12/01/18 21:58 - 2976 commenti

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Si intuisce subito quanto sia un’opera ambiziosa a cui Leone è riuscito a conferire un’identità propria, difficilmente paragonabile agli standard del genere. E' la ricerca di un’emozione intensa e di un’ariosità estetica a esaltare la visione d’insieme. Coraggiosa, invece, la scelta di concentrarsi sull’essenza dei personaggi lasciando in secondo piano le loro gesta malavitose. Le splendide scenografie e il mutare della società sullo sfondo riempiono un affresco pieno di colori e sfumature ormai indelebilmente scolpite nel tempo.

Rigoletto 21/12/18 19:58 - 1785 commenti

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Cosa non vi è di monumentale in questo film? Leone ci mette anima e corpo e il magniloquente affresco creato dalla sua tavolozza lascia basiti per il senso di dramma che comunica allo spettatore. Tutto è perfetto e curatissimo, a cominciare dall'ambientazione storica che mette i brividi sino alla fotografia di Delli Colli pasando per le musiche dell'immancabile Morricone. De Niro mattatore che fa il vuoto attorno a se lascia agli altri briciole che vengono contese con bravura. Camei per Aiello, Pesci e Young.

Vito 30/10/18 15:54 - 695 commenti

I gusti di Vito

Ultimo film di Leone e naturalmente un capolavoro assoluto ancor oggi. L'ascesa al potere del gangster Noodles tra flashback e flashforward commuove ed emoziona sempre rimanendo impressa nella memoria. Ecco, forse non è neanche un film di gangster, ma un film sul tempo. Sul suo scorrere e sulla nostalgia dell'infanzia. Regia, fotografia, ambientazioni e colonna sonora ai massimi livelli. Cast magniloquente.

Manfrin 13/06/19 20:20 - 391 commenti

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Straordinario affresco di un'epoca dipinto dal grandissimo e mai abbastanza celebrato Sergio Leone. Sontuose le scenografie, i costumi, le interpretazioni di De Niro e forse ancor meglio di Woods. La versione integrale è da vedere e da gustare con la giusta serenità. Magari lascia un po' perplessi la scena finale, ma resta una pietra miliare del cinema.

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Rambo90 9/07/19 02:05 - 7659 commenti

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Un classico senza tempo. Leone racconta soprattutto la storia di un'amicizia sullo sfondo del proibizionismo e delle lotte tra gangster, con tutti i suoi risvolti amarissimi. L'incidere lento del film non è un peso, anzi, serve a conoscere bene i protagonisti, a gustare tutte le espressioni di un De Niro in uno dei suoi ruoli migliori (ma anche Woods non è da meno) e ad ammirare una messa in scena e una confezione pressoché perfette. Rasenta la perfezione, non fosse altro per qualche personaggio che sparisce senza giusta causa. Imperdibile.

Ryo 20/07/19 01:32 - 2169 commenti

I gusti di Ryo

Un film perfetto: quattro ore che volano e ti resta la voglia di vederne ancora! La recitazione sentita ed eccelsa che si prende meritatamente i tempi giusti, sceneggiatura che tiene incollati, regia con ricostruzione scenografica eccellente, resa ancor più sensazionale dalla sterminata marea di comparse che fanno risaltare la profondità realistica del film. La colonna sonora di Ennio Morricone è una garanzia. Gioia visiva per gli occhi, nessun difetto.

Noodles 26/08/19 18:42 - 2196 commenti

I gusti di Noodles

In quello che forse è il film più bello della storia del cinema c'è tutto. Amore, amicizia, morte, nostalgia, tradimento. Tutto narrato in maniera straordinariamente emozionante dal grande Sergio Leone, al suo ultimo lavoro, attraverso un ritmo e una fotografia irripetibili. Non si contano le scene straordinarie di questo capolavoro e non si contano i momenti in cui sale il nodo alla gola. Un cast straordinario con un Robert De Niro a livelli mostruosi. Non un film, ma "il" film.

Dzekobsc16 7/07/20 10:48 - 46 commenti

I gusti di Dzekobsc16

Visivamente parlando uno dei più bei film mai girati, con Sergio Leone che regala visioni e scorci di una New York nebbiosa ma densa di fascino. De Niro e Woods lasciano il segno con un'interpretazione esemplare, bravissima la giovanissima Jennifer Connelly, intensa e di una bellezza candida. Morricone, a livello musicale, ripete sempre i soliti due-tre temi, ma sono talmente belli che li ascolteremmo per settimane. Il massimo dei voti non arriva solo per la lunghezza eccessiva e qualche pausa di troppo, ma siamo lo stesso di fronte a un capolavoro immortale.
MEMORABILE: "Ci facciamo un bagno?"; Le scene aggiunte non doppiate della nuova versione, che permettono meglio di capire la storia.

Bubobubo 7/07/20 11:14 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

La Recherche di Leone, un vertiginoso Bildungsroman gangsteristico che seziona cinquant'anni di storia americana dalla prospettiva di un gruppo di immigrati italiani del ghetto di New York. Romanzo epico dal, col e sul tempo, alla cui sostanza si può fisicamente accedere rimuovendo un mattoncino: tempo che viene cancellato eppure riemerge, si ripresenta sotto nuove forme, si tramuta in memoria o forse in sogno, in aspettativa futura, trascinando con sé volti e vite di una vita passata, o magari mai vissuta. Operazione concettuale e filmica monumentale: cast e O.S.T. impeccabili. 
MEMORABILE: "Sono inciampato"; Un gioco da ragazzi; Il crudo stupro in macchina; Chi c'è dietro la porta sul retro del camerino? Il finale; Risata alla fumeria.

Zender 13/12/20 17:25 - 315 commenti

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Imponente sforzo di smagliante sfarzo, consente che troppo il tempo laceri l'interessante storia triturandola in tre ere che frullano Venti, Trenta e Sessantotto. Ricomporre il mosaico riagganciando infine le scene in apertura richiede dedizione diversa dalla semplice ammirazione per la sontuosa messa in scena. Meno virtuosismi e più recitazione, con Morricone che detta l'atmosfera su cui Leone ricama. De Niro sfuggente quanto il film, 4h10' che dicono poco suggerendo molto ma si fanno studiare e rianalizzare, a tratti capire per poi svanire.
MEMORABILE: Gli occhi magnetici di Jennifer incredibilmente rivivono in Elizabeth; Il costante, commovente spaesamento di De Niro.

Giufox 29/03/21 10:33 - 324 commenti

I gusti di Giufox

Bella, epica e ultima impresa dell'immenso regista romano, che ci lascia un film dai toni eccessivamente malinconici e narrativamente discutibile. La saga parte elegiando un'infanzia dai toni autobiografici e si chiude maldestramente su se stessa nel finale, passando per una romantica lettura del proibizionismo. Funziona tutto il cast e il comparto tecnico (Morricone e Delli Colli grandi maestri), ma soffre di una serie di buchi narrativi che più di tre ore di film - e una serie di raccordi (forse onirici) - non riescono a colmare. Leoniano nello stile, ma non nella sostanza insomma.
MEMORABILE: Il dolce sulle scale; La scena del carro funebre; "Ci facciamo un bagno?"; Il chioschetto dei giornali; Le ripetizioni di danza.

Keyser3 3/01/22 23:42 - 444 commenti

I gusti di Keyser3

Non è il film più compiuto di Leone, ma resta uno smisurato, ultimo atto d'amore, con pochi precedenti nella storia. Così come la commedia nella letteratura o la Gioconda nella pittura, "C'era una Volta in America" nel cinema: un'opera con qualche difetto, ma alla quale si può guardare solo con ammirazione e che tale sarà anche fra cent'anni, se la settima arte resisterà. Quattro ore intense come poche, al termine delle quali si arriva con un misto di stanchezza e commozione. Inutili i confronti con altri gangster movie: questo film resterà sempre una cosa a sé.
MEMORABILE: "Noodles, cosa hai fatto in tutto questo tempo?" "Sono andato a letto presto".

Trivex 25/05/22 09:42 - 1738 commenti

I gusti di Trivex

Leone firma un grande racconto di vite smarrite. Tra la povertà, la corruzione e la scelta criminale, alla fine il fallimento è dietro l’angolo, consapevolmente per tutti. Oltre alle indubbie considerazioni sulla grande regia, qui c’è il miglior De Niro: oscuro e cattivo bandito, ma con una indubbia intelligenza, ben oltre la media degli altri. Triste e malinconico, il nostro antieroe; come l’accompagnamento musicale che si insinua con accanimento nello spirito dello spettatore, facendogli un po’ osservare l’anima di tutti i cattivi. Un po' lungo e lento, ma da vedere.
MEMORABILE: Lo scambio delle identità dei neonati; La cena regale e poi l'oscena violenza; Il sorriso finale.

Striscia 9/09/22 14:47 - 55 commenti

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Capolavoro assoluto di Leone. Tutto perfetto: dalle ambientazioni (splendida la ricostruzione della New York che fu) al cast, alle splendide musiche e alla regia da manuale del cinema. Sceneggiatura forse non sempre impeccabile nei salti temporali e lunghezza sono i due piccoli difetti della pellicola. Impegnativo ma di assoluto godimento. James Woods nella sua migliore interpretazione ma De Niro è De Niro…

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Il ferrini 31/07/23 23:13 - 2337 commenti

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Si conclude così, dopo il west e la rivoluzione messicana, la trilogia del tempo e - purtroppo - anche la carriera di uno dei nostri registi più talentuosi. Questo gran finale, di ben 252 minuti, è un'epopea indimenticabile che attraversa tutta la vita di un gangster (De Niro) dal 1918 quando spia una già bellissima Connelly fino al 1968, e di conseguenza racconta anche tutti i grandi cambiamenti della società americana, a partire dalla caduta del proibizionismo che sconvolge gli equilibri dei bravi ragazzi. Amore e morte in un mondo violento e spietato. Capolavoro.

Thedude94 10/09/23 20:26 - 1084 commenti

I gusti di Thedude94

Epopea cinematografia del Maestro Sergio Leone, il quale attraverso la storia di una amicizia ci racconta un'America che va dall'inizio del proibizionismo fino alla sua fine, mischiando i piani temporali e regalandoci uno dei film più iconici della storia della settima arte. Fotografie e musiche maestose, che grazie anche a una regia meravigliosa ci portano dentro le vite dei personaggi, in particolare quelli interpretati da De Niro e Woods, che rimarranno per sempre nel cuore di ogni appassionato. Un'opera che si avvicina alla perfezione, un film fuori dall'ordinario.

Ultimo 13/01/24 18:31 - 1652 commenti

I gusti di Ultimo

Una storia tutta americana in cui si inseriscono lotte da ganster, amicizie, amori e tradimenti. "C'era una volta in America" non è un film completamente perfetto e a tratti è pure lento (causa anche la durata di ben quattro ore), ma la bravura dei protagonisti (Woods e De Niro su tutti) mista alla sapiente regia di Leone lo rendono una delle pellicole più incisive di sempre. L'ultima parte è probabilmente la più riuscita nella sua amarezza e va a chiudere una vicenda che ha coperto un arco temporale di ben cinquant'anni. Memorabili le musiche di Morricone. Grande cinema!
MEMORABILE: "Cosa hai fatto in tutti questi anni?" "Sono andato a letto presto".
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MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Gestarsh99 • 8/05/19 01:14
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Qua non son d'accordo; per me Leone non si tocca, su questo sono molto conservatore.

    Sul resto della sua filmografia western la vedo positivamente, quindi potremmo esser pure sulla stessa linea di pensiero, ma per ciò che riguarda C'era una volta in America non riesco proprio a concordare con gli elogi sperticati o gli stratosferici entusiasmi da sempre riservatigli a piene mani.
    D'altronde son 18 paginate di accese discussioni.


    Meglio un giorno da Leone che cento da Pec...kinpah?
    Ma anche no.
  • Discussione Raremirko • 8/05/19 21:08
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    La cassiera della banca che riconosce i rapinatori dalle dimensioni del pene non sfigurerebbe in un film di Gunter Otto. Trash all'ennesima potenza!

    Penso che la trattazione del sesso e gli ammiccamenti pruriginosi non fossero nelle sue corde. Ecco perché ci ha sbattuto il grugno in modo tanto stridente con gli sciorinati propositi essenziali di aulica raffinatezza stilistica.



    quindi dai ragione al mio post sopra, sull'alto ed il basso?
  • Discussione Buiomega71 • 8/05/19 21:35
    Consigliere - 25892 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Tutte queste cose potrebbero venir spiegate con un'intenzione da parte dell'autore di aver voluto coniugare l'alto ed il basso, un pò come fece Brass con Caligola...

    Più che Tinto Brass siamo in zona Nando Cicero
  • Discussione Raremirko • 8/05/19 23:25
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    Tutte queste cose potrebbero venir spiegate con un'intenzione da parte dell'autore di aver voluto coniugare l'alto ed il basso, un pò come fece Brass con Caligola...

    Più che Tinto Brass siamo in zona Nando Cicero


    Eh....non hai tutti i torti...
  • Discussione Gestarsh99 • 9/05/19 00:20
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    La cassiera della banca che riconosce i rapinatori dalle dimensioni del pene non sfigurerebbe in un film di Gunter Otto. Trash all'ennesima potenza!

    Penso che la trattazione del sesso e gli ammiccamenti pruriginosi non fossero nelle sue corde. Ecco perché ci ha sbattuto il grugno in modo tanto stridente con gli sciorinati propositi essenziali di aulica raffinatezza stilistica.



    quindi dai ragione al mio post sopra, sull'alto ed il basso?



    Ni.
    Non ritengo assolutamente che il sesso sia un qualcosa di basso, tutt'al più è il modo in cui esso viene trattato/rappresentato a farne un qualcosa di alto o basso. E questo "modo" dovrebbe sempre esser coerente e non stridente col genere di pellicola in cui è adoperato.
    In un film con Pierino ad esempio non ci azzeccherebbero un fico secco le rappresentazioni sadomaso di un Tokyo decadence perché striderebbero col relativo contesto barzellettar-caciarone, rendendo così tutta l'operazione ridicola e volgare in un sol botto (in Pierino contro tutti al contrario c'è un passaggio arcinoto in cui Alvaro sogna a occhi aperti la supplente Rizzi completamente nuda: beh, questa scena è a dir poco incantevole, per nulla volgare, una delle più belle e ironiche del film, e questo proprio perché si sposa perfettamente col tenore generale del prodotto in cui è collocata).

    Proseguendo terra terra e ribaltando i fattori, in Tokyo decadence non c'entrerebbero nulla di niente le graziose/leziose sequenze estetizzanti tipiche di un David Hamilton perché sarebbero in palese contrasto col clima ben diverso dell'opera nipponica.

    Son questi elementi in conflitto a involgarire e "abbassare" le potenzialità, la tenuta e la credibilità di un prodotto cinematografico.
    Con C'era una volta vale appunto lo stesso discorso.

    Imho (sarà il settimho imho che esprimho).
  • Homevideo Rocchiola • 11/07/19 08:58
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Io personalmente il BD della Warner versione estesa con il doppiaggio originale lo trovato piuttosto buono sia nel reparto video che in quello audio. Piuttosto ho trovato fastidioso l'inserimento delle scene inedite che presentano una qualità video pessima in quanto provenienti da fonti fortemente deteriorate e non restaurate a dovere, oltre a non essere doppiate in italiano.
    Qui di seguito una breve recensione con riferimento alla discussione sulla compressione:
    https://movieplayer.it/articoli/cera-una-volta-in-america-extended-directors-cut-la-recensione-del-blu_13736/
  • Homevideo Rebis • 26/02/20 20:28
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Qualcuno sa se esiste un BD con la vecchia versione, senza le scene ritrovate?
    Ultima modifica: 26/02/20 20:28 da Rebis
  • Discussione Didda23 • 17/04/20 16:28
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Per chi fosse interessato sul canale youtube del Csc è stato aggiunto un interessante intervento di Leone che parla a ruota libera e risponde a domande su C'era una volta in America.
    La durata è considerevole (quasi due ore), ma può essere gradito ai fan del maestro.

    https://www.youtube.com/watch?v=DOVH9Rb7hhE
  • Discussione Capannelle • 10/07/20 21:13
    Scrivano - 3471 interventi
    Joe Pesci si era proposto per il ruolo di Max ma Leone non lo vedeva bene e gli lasciò scegliere un altro ruolo, quello del boss Monaldi, ruolo peraltro massacrato nella versione a 2:29.
    In effetti, meglio Woods che è forse quello che ha reso meglio nel film.

    Ah noto soltanto oggi che nel cast c'è pure Mario Brega e dalla regia mi dicono sia uno dei due che all'inizio entrano nel cinema a caccia di Noodles: poco riconoscibile ma recuperando il fotogramma dovrebbe essere lui.



    PS oggi era la 4a visione. Rimangono tutte le perplessità su qualcosa di disequilibrato, con alcune sequenze memorabili ma non coinvolgente come i suoi mitici western (almeno 3 di essi).
    Ultima modifica: 11/07/20 11:13 da Capannelle
  • Discussione B. Legnani • 19/07/20 11:57
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Apprendo solo ora, con un po' di vergogna personale e con una certa delusione, che la famosa frase "Sono andato a letto presto" è tutt'altro che originale. E' presa di peso da Marcel Proust ("Longtemps, je me suis couché de bonne heure"), l'incipit di  Dalla parte di Swann, primo volume di  Alla ricerca del tempo perduto.