Bunny the killer thing - Film (2015)

Dici horror scandinavo e ti viene in mente Dead snow; qui però non gira nulla come ci si aspetterebbe: si va dalla realizzazione pessima alla recitazione semiamatoriale, e pure la sceneggiatura è blanda. Ci sono il mad doctor meno credibile della storia (responsabile della creazione del protagonista) e una serie di personaggi stereotipati. Si entra in un campo ambiguo rimanendo a metà tra gli animali assassini e l’eco vengeance, finendo per non riuscire in nessuno dei due. Una serie di scelte volgarissime non portano mai nemmeno mezzo sorriso.

Quando si parla di uomini-coniglio violentatori e antropofagi le aspettative di un trash-seeker sono per forza alte. Purtroppo l'insieme è alquanto deludente. La confezione è dignitosa (buon montaggio, ottima fotografia notturna), tuttavia il film non decolla mai: nudità e splatter si fanno notare (divertenti gli SFX gore artigianali), ma sono diluiti in un mare di gag monotone e di dialoghi inutili. Non mancano tocchi di demenziale irriverenza che strappano una risata, specie nell'assurdo finale, però nel complesso ci si diverte poco. Peccato.

Un coniglio che terrorizza un gruppo di persone con il membro sempre in bella mostra. Basterebbe questo per ergere il film a culto istantaneo, oltretutto in quanto parto di un cinema non proprio abituato ad estremi così “massaccesiani”. Ma sotto le coltri del gore folle c’è tanto sesso, mostrato ma anche idealizzato, con una venatura di omosessualità che permea praticamente ogni scena. Veera Vilo ha un viso grazioso e diventa icona di sensualità allorché approccia l’amica addormentata sul letto. Insomma un circo parossistico che offre tanto sangue, dura poco e diverte assai.