Boy erased - Vite cancellate - Film (2018)

Boy erased - Vite cancellate
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Titolo originale: Boy Erased
Anno: 2018
Genere: biografico (colore)
Note: Tratto dal libro autobiografico di Garrard Conley, "sopravvissuto" a un centro di rieducazione sessuale dell’Arkansas.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/02/19 DAL BENEMERITO CAPANNELLE
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Capannelle 9/02/19 15:53 - 4394 commenti

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Il senso compiuto al film lo dà la disdascalia finale secondo la quale circa 700.000 americani sarebbero passati per uno dei centri cristiani di rieducazione sessuale. Per quasi un'ora il racconto non decolla nonostante l'impegno di Hedges su cui poggia l'intero film e l'atmosfera inquietante del campus. Gli altri personaggi soffrono di un limitato sviluppo, la Kidman e soprattutto Crowe rimangono ai margini, ma non mancano dialoghi e sequenze interessanti. Come seconda regia di Edgerton è un passo indietro. Tra gli attori anche Xavier Dolan.
MEMORABILE: "La nostra è una famiglia così normale".

Digital 21/03/19 12:30 - 1257 commenti

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Figlio di un predicatore battista, il gay Jared si vede costretto a entrare in un programma atto a fargli cambiare orientamento sessuale. Moraleggiante, tedioso film in cui niente o quasi funziona. Hedges è protagonista di rara antipatia, il che impedisce fin da subito di entrarci in empatia; la Kidman ha un ghigno perennemente dimesso mentre Crowe risulta più che mai bolso e del tutto avulso dal contesto. Le quasi due ore sembrano non finir mai, tanto il film è lento, noioso e privo di qualsivoglia attrattiva. Facilmente bypassabile.

Bubobubo 15/03/19 12:03 - 1847 commenti

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Tutto ciò che La diseducazione di Cameron Post non ha potuto e voluto essere: un solido biopic che affronta, con buona vena drammatica, il problematico nodo della rieducazione sessuale operata nei centri a conduzione evangelica. Svolgimento e morale sono abbastanza simili, anche negli snodi narrativi principali (la figura, drammatica, di Cameron-Sear), ma la maggiore durata permette un respiro più ampio e il finale, non così felice, acquista in verosimiglianza. Ottime le prove dei cattivissimi Edgerton-Sykes e Dolan-Jon.
MEMORABILE: Il finto funerale, con "punizione" annessa di Cameron-Sear.

Rambo90 9/05/19 22:59 - 7661 commenti

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Tema trattato in tanti modi, ma la storia vera della terapia della conversione aggiunge un tassello interessante al genere con un film ben calibrato, forse un po' lento nel gestire i flashback ma che assolutamente vale una visione. Hedges sta diventando inflazionato come giovane in crisi, ma è un dato di fatto che ricopra il ruolo sempre a puntino, qualsiasi sia la sfaccettatura. Edgerton, Crowe e Kidman sono un buon contorno. Toccante nei rapporti familiari, fa indignare in altri punti. Buono.

Alf62 22/05/19 01:19 - 64 commenti

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Evidentemente la ribalta conquistata dai fondamentalisti cattolici con l'elezione di Trump comincia a spaventare l'America liberal più attenta ai diritti civili. Se per la lesbica Cameron Post era una questione personale, qui è molto più coinvolta la famiglia con un vero e proprio shutdown finale che dividerà i genitori sull'accettazione della realtà. L'amore della madre costringerà il padre a riconsiderare l'integralista lettura dei testi sacri alla luce di una natura non coercibile. Fiducioso.

Daniela 1/07/19 08:36 - 12606 commenti

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Dopo il felice esordio in chiave thriller, Edgerton vira verso la cronaca raccontando la storia di un ragazzo spinto dalla famiglia bacchettona a frequentare un istituto di rieducazione sessuale per "curare" l'omosessualità. Un tema simile dovrebbe risultare coinvolgente, muovere all'indignazione, ed invece il film, a causa di una messa in scena piatta unita a prestazioni attoriali poco convincenti, lascia freddi ed annoiati, analogamente a quanto accade vedendo quello diretto da Akhavan. Intenti lodevoli, risultato modesto.

Ira72 18/08/19 22:43 - 1305 commenti

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La storia (vera, in questo caso) del figlio omosessuale respinto dalla famiglia bigotta non è nuova, mentre poco si era detto prima sulle comunità atte a redimere il peccatore. Ma. Mentre in Regali da uno sconosciuto il ritmo era serrato e incalzante, dunque avvincente, qui stenta a decollare. La mano del regista è comunque buona e si denotano una certa sensibilità e cura, sia nei dialoghi che nella sceneggiatura, eppure non basta nemmeno il cast a coinvolgere pienamente e è come se ci fosse qualcosa di incompiuto, o che potesse essere meglio compiuto.

Piero68 16/12/19 16:39 - 2955 commenti

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Se non fosse per la fotografia, che regala momenti di altissimo cinema, sarebbe un film davvero opaco. Perché nonostante tutto Edgerton non si sporca le mani fino in fondo. Al tema estremamente delicato ci gira semplicemente intorno, senza mai entrare nel vivo della questione. Per capire la sua genericità: Cameron potrebbe tranquillamente passare per "Palla di lardo" di Full metal jacket. Il cast è buono: un Crowe irriconoscibile fornisce un'ottima prova e Hedges è un attore in evidente crescita; ma nel complesso il risultato non raggiunge l'obiettivo.

Noodles 26/09/20 22:46 - 2196 commenti

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Tratto da una storia vera, è un film che affronta un tema importante e scottante oggigiorno ma non lo fa sempre al meglio. Si carica infatti per tutto l'inizio di una potenza mai veramente espressa, perché il tutto risulta poi un po' piatto e scontato, e anche un po' noioso. Anche la messa in scena e la regia sembrano quelli di un film per la TV. La pellicola ha i suoi momenti buoni e un'occhiata ci sta, ma sa di occasione fallita. Russell Crowe invecchiando migliora, come il vino. Il resto del cast se la cava senza troppe lodi. Non strappa la sufficienza causa difetti imperdonabili.

Enzus79 26/10/20 15:44 - 2864 commenti

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Tratto da una storia vera: un ragazzo è costretto dai suoi genitori a partecipare a una terapia di conversione sessuale. Pur destando interesse, il film risulta abbastanza monotono, piatto, non lasciando mai spazio a momenti che inducano perlomeno allo stupore. Il cast non convince del tutto, specie Russell Crowe che non riesce nell'intento di rendere il suo personaggio più antipatico di quello che dovrebbe essere.

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Pigro 20/11/20 10:01 - 9624 commenti

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La storia vera di un ragazzo gay sottoposto alle famigerate terapie riparative è al centro di questo film di denuncia sociale. Vero fulcro narrativo e di senso, piuttosto che il contesto (anche se è ben delineata la cornice religiosa), è la figura del protagonista e del suo disagio esistenziale e pedagogico. L’andatura è un po’ rallentata e meditabonda, ma l’opera funziona, ed è perfino capace di momenti emozionanti. Sicuramente molto utile per proiezioni per adolescenti con dibattito a seguire.

Galbo 2/12/20 19:34 - 12372 commenti

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La “rieducazione morale” di un ragazzo gay ad opera di un’organizzazione cristiana in un film di Joel Edgerton. L’intento è quello di mettere alla berlina la pratica e nel contempo ritrarre un mondo adolescenziale vittima del perbenismo bigotto che colpevolizza chi non ha alcuna colpa. Peccato che al di là della “confezione” di buon livello (dalla fotografia livida, alla colonna sonora e sopratutto alla prova di un buon gruppo di attori, a partire proprio dal regista che si ritaglia un bel ruolo) manchi la tensione narrativa necessaria per coinvolgere davvero lo spettatore.

Myvincent 6/05/21 08:37 - 3722 commenti

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Tratto da una storia realmente accaduta, il film prova a ricostruire i turbamenti di un giovane omosessuale che ha l'aggravante di crescere nella famiglia di un pastore anglicano e soprattutto di essere messo in un istituto religioso atto a "raddrizzare la schiena" a coloro che avrebbero perso la retta via. L'ennesimo grido contro i pregiudizi e le incomprensioni stride con lo svolgimento di una messa in scena scolorita, stanca, convenzionale. Ciò nonostante la presenza di una Kidman magnetica, al solito molto dentro al personaggio assegnatole.

Giùan 4/01/22 10:11 - 4528 commenti

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Di buono ci sono la credibile interpretazione di Hedges e la descrizione di una zona "grigia" in cui l'omosessualità è vissuta e raccontata fuori da ogni exploitation queer o bucoliche agnizioni. Di negativo invece c'è purtroppo da registrare molto se non quasi tutto, sia sul piano cinematografico, dove regna un piattume senza complessità, senza conflitto reale (né quello col padre, né quello col taumaturgo della comunità "terapeutica"), senza progressione (il repentino riavvicinamento della madre), sia a livello di denuncia o di discussione. Crowe e Kidman ingabbiati, di maniera.
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  • Discussione Capannelle • 16/02/19 11:48
    Scrivano - 3473 interventi
    Per caso, vedo a distanza di poco tempo due film (questo e quello con la Chloe Moretz) che trattano lo stesso tema: i campi di conversione dell'orientamento sessuale negli Usa.

    Filmicamente sono curati ma non lasciano il segno, non riescono a costruire storie veramente appassionanti attorno ai due protagonisti.

    E' più impressionante addentrarsi post visione nel fenomeno che non è robetta marginale, tutto americano: un sistema di centri di ispirazione cristiana dove genitori incapaci si sentono in dovere di mandare i figli per ovviare a quello che loro sentono essere un problema. Che ha coinvolto quasi 700.000 ragazzi con esiti di vario genere: alcuni convertiti felici, molti convertiti fintamente felici e molti che hanno più problemi di prima tanto che qualcuno arriva a suicidarsi.

    In mezza america questi centri sono stati banditi, nell'altra metà continuano a operare. In Europa il problema non c'è ma alcuni stati di vecchia tradizione democratica e scientifica (Gran Bretagna) vogliono renderlo illegale a tutti i livelli.
    Ultima modifica: 16/02/19 11:49 da Capannelle