Body 19 - Film (2007)

La vicenda è tutto sommato convenzionale, secondo i canoni di un ormai ben noto horror orientale, compreso il complesso twist finale, ma il tailandese Purikitpanya riesce a infondervi una notevole potenza visionaria, evocando e rappresentando immagini di grande suggestione macabra. In effetti la regia è stupenda, e rivela la sua inventiva e la sua tecnica già nello splendido incipit. La storia conta poco, ma è una affascinante esperienza visiva.

La crasi di identità, la fantasmaticità come volontà e rappresentazione, il sogno dunque son desto, raccontato da un impenitente grafomane, diretto da un incontinente photoshopparo. Purikitpanya è un copy dell'imago, un calligrafo dell'effetto speciale, gli interessa più stordire a colpi di estetizzazione che lasciarci col cuore a mille, fa uso architettonico e ultravivace della mdp e sfoggia quintalate di flou fotografico e videoclippoide allo stesso modo in cui una frollata cocotte si pitta col fard. Più encaustico che caustico, sa più di galleria d'arte che di tunnel degli orrori.

Sotto la luce della Luna piena la M.d.P. scende con la pioggia dalle nuvole: è solo il piano sequenza di apertura di un film strepitoso sul piano tecnico. Le visioni di un omicidio, vittima una donna incinta, accompagnate dalla presenza di uno spaventoso gatto sono alla base di una storia risaputa, pure nel twist end. Ma la differenza, non da poco, è data dalla maestosa regia e da una messa in scena che si imprime nella nostra mente senza più lasciarci. Spaventoso e affascinante, nonché magnetico per la cura del dettaglio.

Esteticamente straordinario; per composizione, movimento ed effetti speciali. Ogni sequenza è maniacalmente curata fin nei minimi dettagli e ci si trova in più d'un'occasione a chiedersi come sia stato possibile girarle. La storia invece ci mette un po' a ingranare ma una volta nel vivo appassiona e soprattutto inquieta (mai darlo per scontato in un horror). Decisamente sconsigliato agli stomaci deboli e in generale ai non amanti del genere. Colpo di scena finale ben orchestrato. La fine arriva dopo i primi titoli di coda.

Ispirato a una storia realmente accaduta, il film made in Thailand non si discosta poi molto dallo stile oriental-horror, fatto di freddezza narrativa, effetti speciali fantasmagorici e uso di computer (maldestro). La trama non originalissima (la storia a "doppio fondo" sa di già sentito) si avvale di maciullamenti vari che gli aficionados dello splatter non disdegneranno di certo. La noia ha gli occhi a mandorla...