Blood vessel - Nave assassina - Film (2019)

Ozploitation che senza ombra di dubbio trova ispirazione in La nave fantasma (la nave nazista abbandonata, i filmini, le presenze demoniache) e La cosa (i protagonisti intrappolati, le tensioni, il "shape-shifting" che li mette uno contro l'altro); se mischiare il nazismo esoterico e la leggenda degli strigoi è una combinazione a dir poco azzardata, preso come puro entertainment il film è abbastanza godibile, nonostante una prima parte prolissa. Discreto lo splatter, buoni gli SPFX pratici delle creature, suggestive fotografia e location; bastava poco per esser più convincente.

Nazi-vampyric war movie con scialuppa alla deriva (un russo, un australiano, un inglese, un americano... stile barzelletta), una nave fantasma nazista che trasporta reperti rumeni e nasconde strigoi (il rumeno per vampiro); l'eccesso del pacchiano? Forse è proprio per questo che funziona (come un fumettone), anche grazie alla buona confezione (fotografia bluastra con luci rosse, come l'altra locandina) e a una vena ironica di fondo. L'accostamento immediato è Frostbite, ma questo è migliore. Ottima la resa degli strigoi: un chirottero antropomorfo come in certe leggende. Spassoso.

In pieno oceano, una scialuppa di naufraghi alleati (mal)assortiti si imbatte in una nave nazista apparentemente abbandonata dall'equipaggio, salvo qualche cadavere sparso ed una bimbetta dall'aria spaurita... Tanti debiti, a partire da quello con Ghost Ship, per un pastique nazi-vampiresco che all'inizio stenta a decollare per diventare più scorrevole una volta sfoltito il gruppo di sopravvissuti. Non male l'ambientazione claustrofobica ed il look dei mostri, attori che se la cavano nonostante i personaggi molto stereotipati, horror modesto ma godibile abbassando le pretese. 

Discreto horror marinaro che, citando a destra e a manca (l'imbarcazione nazista de La nave fantasma, oro e bambine inquietanti tipo Ghost ship, echi da Il triangolo di Satana e così via), non racconta nulla di nuovo ma lo fa con un buon senso dell'intrattenimento. I personaggi, la cui eterogeneità sta a un passo dalla barzelletta (un inglese, un russo, un americano...), ben si prestano alla linearità del plot e i vampiri godono di un valido design e di ottimi make-up (anche se entrano in scena un po' tardi). Interessante anche il coloring giocato su verdi, rossi e blu. Abbordabile.