Bliss - Film (2021)

Il titolo perfetto sarebbe stato "Flop", visti i miseri risultati di questo clone low cost di Matrix che in un marasma di idee confuse trova il tempo per una pseudo love story sospesa tra sogno e realtà. Si salvano tuttavia l'atmosfera cupa e decadente di un mondo soggiacente al nonsense e il cast ben scelto; altresì risultano ridicoli gli FX e l'utilizzo che ne viene fatto. Deludente e (si spera) autoconclusivo.

L'idea poteva anche essere interessante, ma una serie di incongruenze senza fine rende difficile seguire la trama, che sembra essere indirizzata qua e là strada facendo piuttosto che studiata e ragionata nel suo insieme prima del ciak. Basta infatti ripercorrere mentalmente la pellicola dopo la visione per porsi una serie di domande senza risposta. Anche la scelta di inserire scene gratuitamente trash, che nulla aggiungono alla storia, appare solo un tentativo di mettere del peperoncino su un piatto privo di sapore ormai in tavola. Soggetto potenzialmente valido malamente sprecato.

Brutto. Se i primi dieci minuti bene o male suscitano interesse, quello che segue è un pasticcio tra la fantascienza e il sentimentale che fa pochissima presa sullo spettatore. I ritmi sono troppo dilatati, i dialoghi noiosi e ripetitivi con i due protagonisti che offrono performance smarrite. Il gioco tra realtà e finzione non incalza e non avvince, la struttura vorrebbe essere filosofica ma è davvero poca cosa. Regia piatta.

Uno di quei film che sembra sbagliare così tanto da imporre una riflessione. Tanto di cappello per l'incedere accattivante, dietro al quale però si cela una terribile confusione drammaturgica: il film scorre e si cova la speranza che lo sfasamento dimensionale vissuto da Wilson & Hayek si riveli in un'ennesima meta-realtà, che spieghi i perché di una recitazione così sopra le righe, dei continui cliché e della goffaggine di alcuni espedienti narrativi. Ma alla fine bisogna accontentarsi dell'unica realtà e forse la più elementare: quello di Cahill non è affatto un film riuscito.

Dopo aver provocato involontariamente la morte del suo datore di lavoro, un uomo alla deriva incontra una senzatetto che sostiene l'illusorietà del mondo in cui vivono...Regista di film di fantascienza interessati ed originali, Cahill toppa con questo deludentissimo Bliss, pastrocchio all'amatrixiana le cui ambizioni di riflessione esistenziale naufragano per l'inconsistenza della sceneggiatura e la messa in scena confusa che fa scemare ben presto l'interesse iniziale. Anche gli attori non convincono: Owen ha sempre un'aria smarrita, Hayek gigioneggia a vuoto. Indigeribile. 

Pellicola dalla trama originale, anche se sembra che il regista l'abbia girata durante qualche crisi allucinatoria. In effetti durante la visione si viene assaliti dal dubbio se i due protagonisti siano in preda a un continuo "trip" causato da droghe pesanti assunte tramite pasticche, oppure se il mondo alternativo paradisiaco esista davvero. La Hayek, pur invecchiata, ha sempre un che di seducente, mentre Wilson è perennemente imbambolato, ai suoi minimi. Si poteva eliminare qualche passaggio sentimentale e approfondire il discorso tecnologico e fantascientifico, ma si può vedere.