Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

In pieno Medioevo il re Alboino (Lello Arena) detta legge nelle sue province, abituato al cieco rispetto dei suoi sudditi. Ma un giorno arriva il villano Bertoldo (Ugo Tognazzi), che col suo buon senso lo sfida e lo fa divertire fino ad entrare tra i cortigiani. Seguiamo così le avventure di Bertoldo che, tornato a casa dalla moglie e dal figlio scemo (Maurizio Nichetti), parte in cerca di un frate (Alberto Sordi) che ha appena approfittato della loro buona fede scambiando un’inutile penna con un'oca, una coperta e altro. Bertoldo, assieme al figlio scemo Bertoldino e all'asino Cavallo, ritroverà Fra’ Cipolla e comincerà le sue peregrinazioni, che lo riporteranno in breve da Alboino. Tratto dai...Leggi tutto racconti secenteschi di Giulio Cesare Croce, il film di Monicelli cerca di riportare in auge l'avventura medieval-picaresca de L’ARMATA BRANCALEONE giocando nuovamente coi dialetti e i costumi. La celebre coppia di sceneggiatori Benvenuti/De Bernardi ha sostituito gli altrettanto famosi Age e Scarpelli, ma il risultato è altalenante. Lello Arena è il più in forma, con la sua carica di invadente napoletanità dà brio al film, mentre il più dimesso Tognazzi, pure impegnatissimo nella correttezza del suo dialetto brianzolo, sembra recitare stancamente. Sordi si vede troppo poco e non ha uno dei personaggi più felici: cerca di dargli dignità con i soliti toni enfatico-teatrali ma vi riesce solo in parte. Nichetti è uno scemo credibile ma gli toccano le battute peggiori. A tratti il film è divertente, ben strutturato e anche geniale (vedi il modo in cui Bertoldo suggerisce di combattere la rivolta delle donne), ma Monicelli non sa essere conciso (oltre due ore la durata) e si perde in noiose ed evitabili lungaggini (vedi il finale, interminabile). E Cacasenno? sarà il nipote di Bertoldo, che appena nato evacua sulla testa di Alboino...

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Il Gobbo 16/03/08 17:59 - 3015 commenti

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Monicelli sulle piste di uno dei suoi capolavori, ma la magia se n'è andata con gli anni, e la (imminente, al tempo) fine di un cinema glorioso. Quanto bene funzionò la reinvenzione di un'epoca e di un linguaggio, tanto sembra fiacca e manierata la trasposizione di Giulio Cesare Croce. Sperpero di cast (specie il personaggio di Albertione, ingiustamente sacrificato quando i suoi momenti sono fra i più felici) e di costumi, mancano ritmo, coesione, felicità narrativa. Forse, appunto, era passato il momento.

Galbo 4/02/09 07:27 - 12380 commenti

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Ispirato ad un popolare "villano" cinquecentesco che vive alla corte del re Alboino, Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno è il tentativo del grande Monicelli di ripercorrere le orme narrative del celebre L'armata Brancaleone. Se l'ambientazione appare ancora una volta riuscita, altrettanto non si può dire di una sceneggiatura "forzata" e posticcia, incapace di ricreare il linguaggio e le situazioni del predecessore. Il cast è ottimo ma sprecato.

Luchi78 17/01/11 18:54 - 1521 commenti

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Ricalcare i passi dell'Armata Brancaleone è missione improba, ma Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno ne è un degno erede. Tognazzi è un perfetto villano furbo e convinto delle sue radici, Lello Arena l'immagine di un buffo re di bastoni su un trono troppo alto, Sordi divertente nelle sue, purtroppo poche, uscite. Certo si poteva ottenere di più e i comprimari non sono tutti all'altezza (Nichetti è troppo macchiettistico), ma di divertimento è assicurato. Qualche minuto in meno nel finale avrebbe giovato.

Nando 10/08/10 15:52 - 3810 commenti

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Ispirato dai racconti seicenteschi di Croce, il film è un fiacco tentativo di Monicelli di riportare il cinema italiano ai fasti di Brancaleone. Risultato disatteso. Nonostante il magnieloquente cast la narrazione è fiacca; gli unici picchi, se così possiamo definirli, si osservano con Tognazzi nella parte dell'astuto Bertoldo.

Giùan 12/09/11 16:47 - 4539 commenti

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Oltre a non giovargli, il paragone con Branca non ha ragion d'essere. Monicelli utilizza qui semmai lo stesso tono "greve", la stessa risata sguaiata del Marchese del Grillo, sia pur in una cornice più leggera. Gli strali aggressivi, talvolta triviali, della sua satira prendon di mira il potere nella sua veste regale (trascinante Lello Arena) e presunto talare (Sordi con voce baritonale non ha la folgore dei tempi belli). Tognazzi padaneggia ombroso da par suo, mentre Nichetti è fisicamente in parte. Diverte ma Benvenuti/De Bernardi non sono Age/Scarpelli.

Saintgifts 12/10/11 01:33 - 4098 commenti

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La scenografia ed i costumi, di pura invenzione, sono ben riusciti e adatti. Ottimo Lello Arena nella parte del re e bravo anche Ugo Tognazzi, che fa un Bertoldo misurato e credibile. In genere tutto il cast funziona, un po' meno Alberto Sordi, ma lo salva la sua voce baritonale. La sceneggiatura, invece, funziona poco, non fluisce bene, tutti i vari episodi sono poco legati tra di loro e ricalcano lo stile da cantastorie, coerenti con l'intento dell'autore, ma poco funzionali in un film. Anche un taglio più snello avrebbe giovato.
MEMORABILE: I problemi, legati ad un'improvvisa ricchezza, per chi è abituato a non possedere nulla.

Rambo90 5/03/12 16:55 - 7676 commenti

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Non all'altezza del primo Brancaleone, ma comunque un film divertente, con un'ambientazione ben costruita e personaggi delineati al meglio. I migliori del cast sono ovviamente Tognazzi e Sordi, entrambi padroni di linguaggi improbabili e di figure buffe, ma anche Nichetti e Arena se la cavano, pur essendo più macchiettistici. Un po' tirato per le lunghe, con qualche sequenza di troppo, ma la mano di Monicelli fa in modo che il film sia godibile fino in fondo. Buone le musiche di Piovani.

Rigoletto 20/06/12 16:49 - 1785 commenti

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Altra escursione di Monicelli nell'epoca medievale creata con tutte le buone intenzioni ma dal risultato opaco, dal ritmo poco reattivo e, non di rado, alquanto noioso. I momenti migliori sono quelli in cui Tognazzi ha modo di esprimersi seguendo la sua vera natura, graffiante e maliziosa. Buona anche la prova di Sordi, ma nel complesso non mi ha riscaldato l'anima. **

Zardoz35 15/05/15 17:08 - 290 commenti

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Dai racconti secenteschi di Croce viene fuori un film godibile, retto praticamente da solo da uno strepitoso Tognazzi che interpreta la parte del villano con la lingua lunga, dalla voce roca e dal dialetto padano. Bravo anche Arena che interpreta un personaggio realmente esistito, Re Alboino, con ironia tutta napoletana. Fa la sua parte anche la brava caratterista Schiavone, mentre Nichetti pare un po' troppo stranito e Sordi fa il compitino ma nulla più. Si poteva forse accorciare, ma resta un bello spaccato di Alto Medioevo.
MEMORABILE: Le donne rivendicano diritti agli uomini, ma per troppa curiosità si ritrovano a rovistare nel fango alla ricerca della chiave della loro virtù.

Pinhead80 1/11/15 11:33 - 4719 commenti

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Monicelli ci racconta le avventure di un uomo rozzo e villano dal grande acume e della sua strampalata famiglia. Le vicende, lo sviluppo della sceneggiatura e il linguaggio assomigliano molto al Brancaleone di sempre monicelliana memoria, anche se i risultati sono inferiori. Questo però nulla toglie alla magnifica interpretazione di Ugo Tognazzi, che riesce a caratterizzare alla perfezione il contadino bifolco. In generale abbiamo un cast di tutto rispetto con personaggi che rimarranno impressi nella memoria. Un po' lungo ma buono.

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Rufus68 8/11/18 23:12 - 3825 commenti

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Il tempo non passa, ahinoi, invano e del Medioevo straccione di Brancaleone non rimane che la malinconica maniera. Basti raffrontare la corte bizantina di allora con questa di Bertoldo: allora Gherardi orchestrò un capolavoro, adesso siamo alla stanca autocitazione (con goffe esagerazioni). Non convince, poi, il sincretismo da varie collezioni di racconti (Chaucer, Ruzante) buono solo a creare macchiette slegate fra loro. Riuscita solo l'atmosfera lutulenta della plebaglia e della corte longobarda. Si salva Tognazzi, mediocri gli altri.

Jena 20/10/18 19:24 - 1550 commenti

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Il tentativo di rifare Brancaleone non riesce appieno, ma in ogni caso il film è piuttosto divertente. Va a segno la descrizione di un'umanità ridotta alle sue pulsioni essenziali: mangiare, defecare, l'oro, il sesso, in un mondo primordiale ed elementare. Tognazzi ottimo, Sordi fa il consueto personaggio del furbone romanesco indubbiamente divertente, sorprendente Lello Arena come Alboino "napoletano" pienamente riuscito. Divertente il linguaggio padano di Tognazzi. Però tirato un po' troppo per le lunghe e senza una vera trama.

Pessoa 31/01/19 16:44 - 2476 commenti

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Monicelli salta da Croce a Boccaccio (per tacere degli altri) trovando spunti letterari per una commedia ambientata in un non meglio precisato Medioevo. Questa genesi multipla inficia la credibilità storica e l'unità linguistica che hanno caratterizzato sue opere precedenti, poiché toglie vigore alla sceneggiatura spesso costretta a rifugiarsi in standard scontati e spesso pecorecci. Buona prova del cast (Tognazzi e Arena su tutti), che avrebbe meritato un film migliore. Poche le battute o le situazioni che terminano in un sorriso. Mediocre.

Paulaster 31/01/21 10:52 - 4389 commenti

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In un medioevo non precisato un villano riesce a farsi beffe del re. Prima parte che scivola bene grazie all'arguzia di Bertoldo (Tognazzi diverte con il suo cremonese) e che serve per trasmettere il clima storico. Il conseguente passaggio al profilo di Bertoldino (Nichetti è bravo ma la sua idiozia stanca) e alla questione dell'anello slegano il racconto, come fossero episodi isolati. Sordi si fa notare in un paio di sguardi e Arena ha piglio. Monicelli ripropone il film in costume ma non riesce nel ritratto storico e si salva solo per i dialoghi vernacolari fantasiosi.
MEMORABILE: La penna dell'arcangolo Gabriello; Il batacchio alla sposa; L'albero di suo gradimento; La scatola alle donne curiose.
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