Tutti noi, almeno una volta per nella vita, avremmo voluto inpersonare i nostri eroi che vedevamo in tv, o leggevamo nei fumetti. È capitato a Valerio Mastandrea, che qui interpreta un ladro romano con la fissazione di Lupin III. Tutto, magicamente si trasforma da un omaggio a Pulp Fiction ad una puntata di Lupin III seconda serie, con i personaggi veramente in parte (anche se "Goemon"/Liotti che si fuma le canne è un po' discutibile). Bell'omaggio ad un ladro intramontabile; peccato che non abbia la giacca verde, la mia preferita.
MEMORABILE: L'interrogatorio di "Zenigata"/Insinna, "Jigen"/Giallini e "Goemon"/Liotti nella stazione di polizia, "Fujiko"/Ranieri che si allontana in moto.
Ladruncoli di borgata decisi a fare il colpo grosso si incarnano in Lupin III e compagni. Il corto è curioso: la proiezione nell'eroe dell'infanzia assume toni ironici ma rigorosi, a cui il bel finale dà un senso forte e non privo di emozione. Buone le caratterizzazioni che giocano con gli anime giapponesi evitando l'imitazione ma puntando sull'appropriazione soggettiva del personaggio. Un film originale, che forse avrebbe potuto osare di più dal punto di vista filmico (riprese, fotografia...).
Grazioso omaggio all'eroe ladro. Gli attori sono in parte e riescono nel non facile compito di cercare di rendere, nel suo ridicolo di fondo, credibile la situazione. Divertente la parte con Insinna/Zenigata, che recita spudoratamente e sopra le righe, anche se, viste altre sue performance attoriali, mi viene il dubbio sia proprio il suo modo di recitare abbastanza scarso. Bello il finale che riporta i sogni al loro posto e la realtà al suo. Si è osato un po' poco.
Curioso. Deluderà probabilmente i fan più fondamendalisti dell'anime, ma è giusto così: qui l'omaggio a Lupin va ascritto a un amarcord più vasto, e vale tanto quanto quello alle realtà borgatare dei decenni trascorsi. Nostaligia di una malavita scomparsa (simpatica la famiglia di ladri che assalta i grandi magazzini) e il sogno infantile di un bambino cresciuto, su ciò che avrebbe potuto essere ma non è. Ciò vale anche per i bravi attori, da cui ci resta l'immagine di come avrebbe potuto essere una trasposizione live, cosa che non è.
MEMORABILE: Jigen (Giallini) e Goemon (Liotti) nella stanza delle droghe sequestrate.
Corto dedicato all'eroe d'animazione Lupin III che si basa sulla buona intuizione di trasportare le avventure del ladro gentiluomo in una Roma periferica e piccolo-criminale che ricorda quella de L'odore della notte, forse anche perché il cast è lo stesso. E il fascino del corto sta, secondo me, proprio in questa ambientazione cosi lontana da quella del cartone originale ma che non riesce a restarmi indifferente a causa dei miei natali. Insomma, a me Lupin III non è mai piaciuto tantissimo, ma l'odore della Casilina sì. Un po' piatta la regia.
MEMORABILE: "Quelli so' du' scudi... E quella è l'aggiunta"
Mi è proprio piaciuto: la particolarità sta nel "trapianto" del cartone di Lupin (omaggiato chiaramente ma non semplicemente riportato in film) nel contesto del clima criminale (reso bene, con un'aria da vecchio poliziottesco trucido) di ambientazione romana, sapientemente dosato da una dovuta ironia (con alcune battute incredibili), una buona concezione estetica dell'insieme, alcuni simpatici dettagli ed il giusto bilanciamento nel descrivere una comune realtà. Buon ed assortito il trio. Originale e simpatico.
MEMORABILE: Il discorso "do sacchi" e "quello era un quindicino".
Uno splendido corto che, traendo spunto dal cartone animato di Lupin III, racconta una storia di microcriminalità spicciola che sfocia in tragedia evitabile. Ammirevole l'umiltà di Valerio Mastrandrea di mettersi in gioco in diversi tipi di produzione, interpretando sempre egregiamente i suoi ruoli. Commovente finale che sfocia nei titoli di coda, ispirati ad una vecchia sigla di coda di Lupin III.
MEMORABILE: Jigen e Goemon che, ritrovandosi nel magazzino della roba sequestrata dalla polizia, trovano dell'hashish e se lo fumano squagliandolo nella spada!
Cortometraggio dallo spirito citazionista. Il riferimento principale è l'anime dedicato a Lupin III ma il regista sceglie la rielaborazione personale mescolando il profilo del protagonista con quello di un ladro delle borgate romane, benissimo interpretato da Valerio Mastandrea. Buona anche la performance degli altri attori, tra i quali spicca il "ghigno" di Marco Giallini. Simpatico.
Simpatico cortometraggio di Gabriele Mainetti, chiaramente volto a realizzare un omaggio alla figura di Lupin III e ai suoi due fidi compagni. I quindici minuti in cui la vicenda si concentra sono intensi e cala il ritmo solo alla fine. La parte migliore è quella con Insinna. Bravo anche Giallini (fa Jigen). Niente male!
Piccolo gioiellino dai pochi mezzi ma dal grande impatto; merito senz'altro di Mastandrea, del Jigen di Marco Giallini, ma soprattutto dell'idea - che il regista riprenderà con Jeeg - di inserire un personaggio dei cartoni nella realtà di borgata romana, fra scorribande e microcriminalità. Il risultato è incoraggiante e lascia forte la sensazione che un vero e proprio film ci starebbe tutto. Regia un po' incolore; si sarebbe potuto sperimentare un po' di più, ma nell'insieme ritmato e divertente.
Per le sue prove tecniche di Jeegantismo, Mainetti cesella un lapislazzulo lupiniano spaccando in due la mela del crimine che paga (romanticismo cartoonistico e sua annessa nostalgia passatista) a quello che non lascia neanche un centesimo d'elemosina (la bassa materia, la realtà che non ammette parificazione coi sogni). Dicotomie supersemplificate a parte, la resa iconica-icastica di Jigen e Goemon è impressionantissima e col senno d'oggi sarebbe stata gran cosa una full extended, anziché doversi accontentare della riduzione di una pur gradevole vetrinetta di possibilità latenti.
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Discussione124c • 18/09/10 11:52 Contatti col mondo - 5193 interventi
Cortometraggio italiano che è sopratutto omaggio a Lupin III! Guardate trailer e i link.
DiscussioneZender • 18/09/10 12:37 Capo scrivano - 48827 interventi
124c, ti avevo detto massimo due ricorda, non farmi ripetere sempre le stesse cose...
Discussione124c • 18/09/10 12:45 Contatti col mondo - 5193 interventi
Zender ebbe a dire: 124c, ti avevo detto massimo due ricorda, non farmi ripetere sempre le stesse cose...
Si, ok.
Discussione124c • 18/09/10 12:49 Contatti col mondo - 5193 interventi
Discussione124c • 11/10/10 18:01 Contatti col mondo - 5193 interventi
Si è osato troppo poco? Forse sarebbe stato più logico mostrare un pò più di collaborazione da parte di "Jigen" e "Goeomon", in fondo vanno a salvare "Lupin" da "Zenigata" e si ritrovano nel reparto droga a fumarsi la marijuana, dimenticandosi dell'amico, che scappa da solo. Avrei voluto un pò più di compattezza fra Mastrandrea, Giallini e Liotti, in fondo sono amici nel plot, non ti pare?
DiscussioneZender • 11/10/10 19:29 Capo scrivano - 48827 interventi
Non ti pare? Mi sa che devi scriverlo, se ti rivolgi a qualcuno in particolare. Redeyes l'ha appena visto, ad esempio.
....non sono un super esperto di Lupin, pur piacendomi, in effetti, però, un po' stonante mi è sembrata anche a me questa parte. Non è insolito che Lupin finisca per tirarsi fuori dai guai da solo, ma per lo più lo fa per scelta non per negligenza degli amici.
Manca un po' di collante, questo è fuor di dubbio, vero è tuttavia che il sogno di esser Lupin è di Mastrandrea in fin dei conti, ed almeno io quando sognavo mi premuravo d'esser l'eroe, poi mi contornavo di piacevoli figure, ma il centro del mondo restavo io. Quindi il buon lupinmastrandrea si auto libera per esaltare il proprio Ego. E penso con questo si spieghi il perchè i buoni comprimari Jigen e Goemon finiscano a farsi le cannette nel deposito droghe sequestrate....
Redeyes ebbe a dire: vero è tuttavia che il sogno di esser Lupin è di Mastrandrea in fin dei conti
Esatto, il sogno è suo e solo suo. Che i suoi amici diventino Jigen e Goemon è una logica conseguenza della sua voglia di essere Lupin, ma lui stesso evidentemente nel sogno si rende conto che i suoi scalcinati compagni in quella situazione si sarebbero facilmente fatti distrarre.
Nondimeno Jigen e Goemon uccidono pure, però: bella la tirata di Goemon sulla spada: "Era de mio nonno, a mi' nonno non je dovevi rompe er cazzo".
A me è piaciuto molto.
Discussione124c • 12/10/10 13:47 Contatti col mondo - 5193 interventi
Il Dandi ebbe a dire: Redeyes ebbe a dire: vero è tuttavia che il sogno di esser Lupin è di Mastrandrea in fin dei conti
Esatto, il sogno è suo e solo suo. Che i suoi amici diventino Jigen e Goemon è una logica conseguenza della sua voglia di essere Lupin, ma lui stesso evidentemente nel sogno si rende conto che i suoi scalcinati compagni in quella situazione si sarebbero facilmente fatti distrarre.
Nondimeno Jigen e Goemon uccidono pure, però: bella la tirata di Goemon sulla spada: "Era de mio nonno, a mi' nonno non je dovevi rompe er cazzo".
A me è piaciuto molto.
Allora, diciamo che è un omaggio a Lupin III in acido. Inoltre, nelle prime avventure animate, quelle in giacca verde, Lupin & soci uddevano anche i poliziotti e non stavano certo lì lì a piangerci sopra. Come mi manca quel Lupin dei primissimi episodi!
Discussione124c • 2/10/12 17:11 Contatti col mondo - 5193 interventi
Ho rimesso i link delle due parti del corto, le prime due pagine erano scadute.