Barriera invisibile - Film (1947)

Barriera invisibile

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/07/09 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 17/07/09 23:58 - 9009 commenti

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Discreto film sull’antisemitismo strisciante (poi mica così occulto) nella società americana, il cui limite principale risiede in un didascalismo eccessivo e in una schematicità che rende i personaggi un po’ legnosi dal punto di vista psicologico. In ogni caso abbastanza coraggioso per l’epoca (fu, infatti, il primo film a trattare il tema) e tutto sommato godibile e avvincente. Tre Oscar di grande peso (film, regia ed attrice) ma Kazan farà decisamente molto meglio in futuro.

Daniela 23/10/11 13:23 - 12622 commenti

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Appena trasferitosi a New York, giornalista che vuol scrivere una serie di articoli sull'antisemitismo si fa credere ebreo per vivere sulla sua pelle la realtà della discriminazione. Lumet sceglie un tema coraggioso ma, più che un film, imbastisce una lezione di educazione civica, correttissima e lodevole negli intenti, ma un pò noiosa come (quasi) tutte le lezioni. Non a caso, più che i due protagonisti - Peck squadrato, McGuire querula - risultano interessanti i personaggi defilati, interpretati da Garfield e Holm.

Tiz91 16/01/13 00:13 - 5 commenti

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Discreto tentativo di portare sullo schermo un argomento sicuramente proibitivo considerata l'epoca e l'ambientazione: l'antisemitismo negli Stati Uniti del dopoguerra. Tuttavia, tentativo, a mio parere, non pienamente riuscito, che pecca per un approfondimento poco incisivo e un finale davvero banale e scontato, che delude le buone aspettative iniziali. Kazan non in stato di grazia come sarà maggiormente nel decennio a venire. Peck e Holm, presenze magnetiche, forniscono una grande prova.
MEMORABILE: Professor Fred Lieberman: "Millions of people nowadays are religious only in the vaguest sense".

Saintgifts 17/12/15 18:05 - 4098 commenti

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È il contrasto che nasce tra Philip (Gregory Peck) e Kathy (Dorothy McGuire) a rendere interessante il film: il primo intransigente ai massimi livelli sull'antisemitismo presente nella upper class americana (sul quale deve scrivere una serie di articoli), la seconda "innocente" e inconsapevole rappresentante di coloro che, sotto più o meno buone maniere, disprezzano gli ebrei. Le interpretazioni sono buone, risentono però di una regia che fa agire i personaggi in modo troppo definito. Fa eccezione la figura di Anne (un'ottima Celeste Holm).

Il ferrini 27/04/23 00:37 - 2345 commenti

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Lui si finge ebreo per scrivere un dossier, lei tentenna, rassicura amici e parenti che non lo è veramente. Ottimo lavoro di Kazan che punta il dito contro quelli che Gramsci definisce "gli indifferenti". Questa è la vera forza del film, che dell'antisemitismo coglie l'aspetto più subdolo e strisciante. In quest'ottica la separazione della coppia protagonista è una scelta forte e coraggiosa. In un monologo lei arriva a paragonare cristiani e ebrei a "sani e malati", per questo la sua redenzione finale appare frettolosa e poco convincente. Resta comunque un buon film.

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  • Homevideo Digital • 20/10/22 23:24
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