Baignade impossible - Corto (1904)

Un uomo si spoglia per tuffarsi in acqua, ma ritorna misteriosamente vestito, più e più volte. Affascinante, comico e angosciante al tempo stesso, il meccanismo che intrappola l’aspirante bagnante sulla riva. Anche per il sapore fortemente teatrale (pre-beckettiano, direi) della sequenza, che vede il protagonista centrale in una scena dalla struttura quasi bidimensionale, con i piani parallelli dei diversi immobili orizzonti che esaltano proprio la potentissima azione, e con il passaggio del treno che sembra finto da quanto è perfetto.

Questo corto di Ferdinand Zecca inquadra fissamente un tizio che, sulla riva di un canale, si spoglia fino a restare in costume da bagno. Se non che, non appena si avvicina all’acqua, un colpo di magìa lo riveste di tutto punto, cosicché deve ricominciare la svestizione. Il giochino sorprende le prime due volte, fa sorridere alla terza, ma poi si trascina (fino alla prevedibile conclusione), annoiando un poco lo spettatore nella parte finale. Non irresistibile, insomma, ma curioso.

L'idea è bizzarra e divertente, però indubbiamente è esile e viene reiterata troppe volte per poter reggere anche solo due minuti e mezzo di pellicola. Peccato perché Zecca ancora una volta dimostra di avere idee molto originali ma, contrariamente ad altre volte, qui non riesce a convincere appieno. Comunque il filmato merita di essere visto almeno per scoprire la sua (non troppo imprevedibile, in verità) conclusione.

Un bagnante non desidera altro che farsi un bel tuffo in acqua. Comincerà a spogliarsi, ma tutte le volte che è pronto per tuffarsi si ritroverà di nuovo vestito e questo gli succederà in continuazione. Comica molto divertente firmata da Ferdinand Zecca che si avvale di un'unica idea estremamente ripetitiva ma che funziona bene. Il protagonista è bloccato in un vero e proprio incubo senza fine che si pone in contrasto con l'andirivieni dei treni alle sue spalle, che danno l'idea del movimento e della continuità dell'azione. Il corto merita una visione per la simpatia che suscita.