Babe va in città - Film (1998)

Discreto seguito di Babe maialino coraggioso, con il suddetto che si trasferisce per qualche giorno in città insieme alla sua padrona. Verrà rapito e potrà socializzare nuovamente con delle scimmie pensanti. La storia funziona sufficientemente bene e nel cast è presente la vecchia gloria Mickey Rooney (uno dei motivi per cui vedere il film).

Il maialino Babe lascia la campagna per la metropoli ed alloggia in un hotel popolato dai soliti animali antropomorfi, che stavolta comprendono pure scimmie. Questo seguito non ha l’appeal del primo capitolo e anzi appare talvolta forzato, ma nel complesso funziona, ancora una volta grazie alla simpatia e alla bravura del piccolo suino.

Dopo l'ottimo esordio diretto da Chris Nonan, per la seconda avventura del maialino Babe la regia passa al poliedrico George Miller (l'autore di Interceptor) che confeziona un sequel che seppure privo in parte della freschezza (legata alla novità del tema) del film originale risulta arguto e divertente grazie sopratutto alla caratterizzazione psicologica riuscita dei personaggi (umani ed animali) che danno vita ad un apologo morale senza cadere nello scontato. Ottime scenografia e fotografia.

Cambio di mano nella regia per questo sequel con le avventure cittadine del maialino Babe, ma, a parte l'inevitabile mancanza della novità costituita dal primo capitolo, George Miller assicura un ritmo elevato che rende un buon servizio ad una trama ricca di gags e personaggi divertenti, sia animali che umani. Fra quest'ultimi, l'ottimo Crowell passa in secondo piano rispetto a Szubanski, esuberante over-size gommosa. Identico il messaggio educativo sul valore della gentilezza e del rispetto verso gli altri. Forse più adatto ad un pubblico di bimbi, ma gradevole anche per gli adulti.