August 32nd on Earth - Film (1998)

Il titolo che rimanda all'impossibilità è, forse, la chiave di volta per interpretare i fatti che scorrono sullo schermo in questo bell'esordio di Villeneuve, in cui il regista canadese mostra già le sue buone doti tecniche e di sceneggiatura. Lo script, non esente da pecche, mescola bene toni drammatici (all'inizio) con quelli grotteschi-fantastici per poi sfociare anche nel sentimentale, ma senza mai affogare nella melassa come dimostrato dal finale. Le emozioni ed il coinvolgimento non mancano e si intravedono anche qualità visive nelle scene desertiche. Da riscoprire.

Per il suo primo film da regista Villeneuve si affida a una storia molto romantica, che ha però in sé lati surrealistici che ne fanno apprezzare la visione e gli permettono di sbizzarrirsi dal punto di vista tecnico. La bravura del regista canadese è infatti evidente sin dalla scena iniziale, e si vede la sua passione per un certo tipo di cinema francese (citato in un poster appeso in camera) e d'avanguardia. Bravissimi i due protagonisti, molto semplici nei modi di recitare ma allo stesso tempo incisivi. Insomma, un debutto notevole che lo lancerà nel mondo del grande cinema.

Dopo un incidente stradale una ragazza contatta il suo migliore amico per procreare nel deserto. Villeneuve si preoccupa principalmente di descrivere i personaggi e di farlo mostrando le sue capacità registiche ponendo la sceneggiatura in secondo piano. Il viaggio improvviso è affascinante per la location (al limite del visionario), ma sembra puerile tutto lo svolgimento. Anche l’ultima parte è molto spezzettata e scarsa, come conclusione. Similitudini con Gerry di Van Sant, ma senza autorialità.