Attentato al Trans American Express - Film (1973)

Attentato al Trans American Express

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Vent'anni prima di SPEED c'era già chi correva senza freni col suo bel carico di civili a bordo. Non era un autobus ma un treno, come dodici anni dopo accadrà in A 30 SECONDI DALLA FINE, quando sulle rotaie tra la nevi Konchalowskij lancerà due evasi in fuga. Qui rientriamo nel catastrofico Anni Settanta, ma i mezzi son quelli che sono e tocca schierare le seconde linee, con Vera Miles come star di richiamo confusa tra i passeggeri. Qualcuno ha sabotato l'impianto frenante e il macchinista quasi da subito si accorge che il problema è serio. Prova...Leggi tutto a risolverlo manovrando qualche leva ma niente, ben presto si accorge che l'unica cosa che gli resta da fare è far fischiare la locomotiva strombazzando a ogni piè sospinto. Chi gli sta accanto lo guarda sconsolato, costretto peraltro a sorbirsi pesantissime fiumane di ricordi dell'uomo in attesa che avvenga l'irreparabile. Deraglieranno in curva? Su un precipizio?

Siamo tra monti innevati, la velocità è di 180 all'ora e i passeggeri (duecentocinquanta) inizialmente nemmeno immaginano cosa stia accadendo; è solo quando il capotreno cerca di attivare dalla carrozza il freno d'emergenza che realizzano. Da quel momento, dopo i primi momenti di panico, si rassegnano tutti pensando al passato, con i cinque o sei personaggi principali che danno il via a una serie di flashback micidiali. Colpiscono in particolar modo quelli di Ellen (Miles) e di suo marito Nick (Nelson), che sull'orlo della separazione - e dopo aver ragionato fin lì sul come comunicare la cosa ai figli - ripensano entrambi, in momenti diversi, a una romantica vacanza di chissà quanti anni prima, con insistiti tramonti e loro a sbaciucchiarsi promettendosi amore eterno tra paesaggi che neanche nei peggiori film d'amore senza speranza... Meglio chi in cabina ricorda quando si giocava coi trenini facendoli scontrare (e sovrapponendo in più occasioni i modellini ai vagoni reali giocando in modo intelligente tra finzione e realtà), mentre il giovane playboy (Murphy) che ci prova prima con Ellen e poi con una ragazzetta problematica, si ricorda di quando era aviatore in guerra portando in scena un po' di bombardamenti e attacchi dall'aria che rappresentano forse la parte più spettacolare del film (per quanto piuttosto fuori luogo).

Un po' di tensione si respira, è indubbio, specialmente verso la fine, ma la recitazione mai incisiva, la sceneggiatura priva di slancio e una regia poco versata all'azione non aiutano a vivacizzare a dovere il film, realizzato peraltro per la televisione con mezzi di conseguenza modesti (si nota il ripetersi degli stessi paesaggi, delle stesse gallerie...). L'interazione con chi sta a terra è scarsa, i tentativi per risolvere in corsa la situazione decisamente goffi ed è curioso come l'identificazione dei sabotatori non interessi nessuno. L'impostazione è classica - con microstorie davvero minimali utili solo a dare una parvenza di caratterizzazione ai protagonisti -, la confezione di quelle tipicamente da B-movie seventies. Onesta routine, in breve, risolta in poco più di un'ora e dieci per non annoiare troppo il telespettatore regalandogli un finale piuttosto teso.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/02/21 DAL BENEMERITO DIGITAL POI DAVINOTTATO IL GIORNO 11/02/23
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Digital 20/02/21 13:40 - 1257 commenti

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Un treno con circa duecento persone si trova in pericolo giacché i freni non funzionano: sarà una catastrofe? Tensione a mille in questo film ben diretto da Lowell Rich. La durata esigua impedisce che vi siano cadute di ritmo, mentre il cast offre buone performance attoriali, a partire da Vera Miles e Ben Johnson. Settanta adrenalinici minuti in cui lo spettatore resta avvinghiato alla poltrona in attesa di un epilogo al tempo stesso scontato e insoluto che forse potrebbe far storcere la bocca ai più, ma che in fondo non compromette il giudizio complessivo (massimamente buono).

Pessoa 13/08/22 23:05 - 2476 commenti

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Ferroviario catastrofico che gioca con una delle paure più comuni degli spettatori, quella del treno impazzito fuori controllo. La storia non è certo inedita e in questo caso è piena di falle che ne riducono la credibilità (anche all'epoca c'erano molti modi per fermare un treno in modo molto meno complicato), mentre la sceneggiatura abbonda di banalità che sembrano buttate lì a caso. La prestazione del cast, folto di volti noti del cinema bis americano, fa il suo dovere ma nel complesso non c'è nulla che che renda la visione indimenticabile. Solo per appassionati.

Rambo90 13/02/23 22:10 - 7676 commenti

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Catastrofico televisivo di routine nel quale i personaggi hanno davvero poco da fare se non girare attorno alle solite storie melodrammatiche. Tutti i cliché del genere vengono infatti proposti, dalla coppia in via di divorzio al macchinista sull'orlo della pensione. Se non altro il film dura molto poco e ha un ritmo sostenuto, con gli ultimi dieci minuti discretamente tesi. Il cast non è blasonato come in altri prodotti analoghi, eccezion fatta per uno spento Johnson e la Miles.

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  • Curiosità Pessoa • 13/08/22 23:32
    Formatore stagisti - 417 interventi
    La vicenda narrata nel film, quella di un treno lanciato a velocità folle con i freni fuori uso non si è mai verificata nella realtà perché, per le caratteristiche tecniche di una locomotiva, è praticamente impossibile.
    Tutte le locomotive diesel hanno un freno di trazione, che inverte la polarità elettrica dei motori, facendoli agire contro il movimento in avanti. Questo è paragonabile a scalare una marcia di un'automobile in prima o marcia bassa quando si scende ripide colline. Di per sé, il freno di trazione non avrebbe potuto fermare il treno, ma la locomotiva avrebbe potuto rallentare il treno a una velocità inferiore a quella fatale. Inoltre, una locomotiva ausiliaria aggiunta alla parte posteriore di un treno (la soluzione adottata nel film), probabilmente non avrebbe la potenza per fermare un treno che viaggia a 150 km/h. Avrebbe bisogno dell'assistenza del freno pneumatico in tutto il treno per ottenere tale risultato, calcolando anche che non è possibile collegare i tubi dell'aria su un treno in movimento.

    Fonte: Agenzia Nazionale per la Sicurezza nelle Ferrovie