Assault of the killer bimbos - Film (1988)

Chissà se può aver mai influenzato THELMA & LOUISE... Di fatto sembra esserne una versione demenziale ante-litteram, con due go-go dancers (la splendida, biondissima Elizabeth Kaitan e la rossa Christina Whitaker) in fuga dagli Stati Uniti dopo aver assistito all'omicidio del proprietario del locale dove lavoravano ed esserne state accusate causa pistola astutamente lasciata loro in mano dal killer. Peaches (Whitaker) è la più assennata, Lulu (Kaitan) la più classica delle oche senza cervello. Montate su una Plymouth azzurra decappottabile con l'arma del delitto, si fermano in una stazione di servizio dove conoscono una bella cameriera (Souza),...Leggi tutto caricata inizialmente come ostaggio per difendersi da un poliziotto che le voleva arrestare. Lasciata libera poco dopo, deciderà di unirsi alla coppia per un viaggio in Messico. Definite dai media “le bambole assassine”, le tre imperverseranno sulle highway tra un inconveniente e l'altro, idealmente seguite da tre surfisti ebeti quanto loro che di tanto in tanto incontrano nelle aree di sosta o nei fast-food. Commedia on the road all'insegna della stupidità ricercata a bella posta (il doppiaggio stridulo indubbiamente ci sta), con dialoghi volontariamente imbecilli e discorsi di disarmante futilità. Le “bimbos” si fermano a cambiarsi d'abito, a ballare nel deserto, a incollarsi le unghie... battibeccano con il benzinaio che a vederle piegate a guardare nel cofano gli viene lo sturbo (e lo si può capire, visto il panorama), in Messico sperimentano seri problemi di lingua e si ritrovano sulla porta il proprietario del motel che aveva equivocato sul richiesto... servizio in camera (loro intendevano la toilette)! Insomma, umorismo greve e che si diverte a giocare grossolanamente sulla frivolezza tutta femminile delle tre protagoniste. Lulu s'innamora di uno dei tre surfisti e i loro incontri casuali sono tutto uno scambio di sguardi languidi e occhioni sgranati, mentre il pubblico maschile è continuamente sollecitato dalle aderentissime mise delle tre sventole (anche se al di là di un paio di primi piani inattesi sul seno nudo della Kaitan non si va). Risolini continui, situazioni da action-drama on the road volte in parodia all'acqua di rose... Il tutto sarebbe anche spassoso, se non fosse per il fatto che a metà film ci si rende conto che gli sviluppi saran sempre gli stessi e che la regia di Anita Rosenberg non fa davvero nulla per cambiare le carte in tavola. Insomma, ci si accorge che è dura arrivare alla fine persino a fronte di una durata che raggiunge a fatica l'ora e venti. Astenersi femministe.

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