Anna and the apocalypse - Film (2017)

Da L'alba dei morti dementi fino a Manuale scout per l'Apocalisse zombie e tanti altri, la cinematografia dei 2000 ha visto l'abusato tema horror zombesco declinato in commedia varie volte; in questo caso oltre allo humour si tenta la contaminazione col musical, dando vita a frequenti siparietti pop nemmeno mal girati ma che poco aggiungono e anzi, finiscono un po' per annoiare vista l'impronta molto teen pre-18; la parte splatter è nella media del genere. Plauso ai giovani e talentuosi interpreti, ma il film è probabile scontenti i più grandi.

Che effigiano stavolta di bello li poliedrici zombacci nostra? L'età adulta e annessa perdita di joie de vivre, il cosa diventò quella voglia che non c'è più, il doman in cui non v'è certezza, ché si sa che mondo abbiamo lasciato ai giovani. Interessante? Lo sarebbe, se McPhail non caramellasse tutto quel che riprende al grido de “l'orrore non è bello se non è musicarello”, coreografando la Fine tipo pera di talent tagliata male lungo canzoni che nemmeno i più svenevoli Hughes e Leconte si sarebbero azzardati a filmare. Roba da scabbia, ma può vantare una sua creatività zombicida.

Canta che ti passa: da quattro zombi a quattro zompi, le divagazioni canterine incendiano i petardi dentro quella che è una usuale commedia horror, amarognola ma inventiva quando c’è da fendere e spatasciare. Il colmo è che le performance canore fan quasi tutte sanguinare le orecchie: divertimento assicurato, perché funge da dissonante bufera di aria fresca dentro la nostra coscienza teen friendly ormai in rigor mortis. Piuttosto, perché far tirare le cuoia ai personaggi interessanti e portarne al finale alcuni deboli e anonimi? Tre pallini ma a Natale, si sa, si è tutti più buoni.