Naturalmente il film tende a voler commuovere con una storiella di sfortune infantili (il bambino è un orfano che non trova più sua madre) miste a una dose di religione con tanto di propaganda a Papa Giovanni II. All'inizio, salvo l'irritante doppiaggio italiano del bambino, si può stare al gioco passando sopra all'incredibile occhiata alla statua del papa. Poi la vicenda si fa pedante, con un tremendo concorso canoro che ci propina un filotto di canzoni religiose in spagnolo, roba orrenda. Trascurabile senza se e senza ma.
MEMORABILE: La "guest star" del finale.
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Nel film hanno veramente fatto salire gli attori sul palco durante l’omelia del Papa a Bogotà del 2 luglio 1986, non utilizzando immagini di repertorio ma propri operatori. Lo si capisce confrontando un fotogramma del film con l’immagine televisiva. Karol Wojtyla/Giovanni Paolo II ha quindi, a sua insaputa (fonte Wikipedia), partecipato al film: