Angela, donna di mafia, anima divisa tra l'amore per il marito/boss e l'ossessione per il giovane picciotto Masino. Il miglior film di Roberta Torre, che sfronda (ma a ben vedere neanche tanto) l'iperrealismo kitsch di Tano per regalarci un melò tinto di rosso (la fotografia è del cinico Ciprì), nervoso e dai tempi dilatati. Non una tranche de vie mafiosa, ma un vivido ritratto di donna in amore (la Finocchiaro è di carnale presenza scenica). Raro caso di cinema italiano intensamente femminile e aderente al personaggio, fin a replicarne la calda glacialità.
MEMORABILE: La cocaina nelle scarpe.
Roberta Torre HA DIRETTO ANCHE...
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