Amoureux de la femme à barbe - Corto (1909)

Comica della Pathé con Max Linder, poco prima del suo grande successo. Comicità molto sorpassata, con il protagonista che, vezzeggiato da mamma e papà, s’innamora di una donna barbuta, il cui fascino scompare con lo scoprire che trattàvasi di peluria posticcia. Molti sorrisi, sguardi in macchina verso lo spettatore complice, ma nulla di particolare.

Più una commedia con spunti comico-grotteschi che non una vera comica: dopo un prologo piuttosto inutile, un ragazzo-bene si innamora della donna barbuta del luna park salvo scoprire che la barba è finta. Curioso involontario apologo sulla finzione (il protagonista stesso si ritrova dentro una pelliccia d’orso) e sulla perdizione (che prefigura, in chiave leggera, L’angelo azzurro), con altrettanto curiose allusioni sessuali (al giovane piace il pelo fluente e sbava per quella sorta di grassa Priscilla ipertricotica). Strambo.

Non molto riuscito questo corto che vede Max innamorarsi di una donna barbuta, per poi fuggire da lei una volta scoperto che la sua amata non era assolutamente irsuta. La cosa genererà il solito inseguimento con sempre più partecipanti, fino al mediocre finale. Linder, come suo uso, ci regala numerose mimiche facciali e ammiccamenti verso la macchina da presa, ma il valore del filmato è tutto lì. Da vedere se si è completisti del grande attore.