Amore grande, amore libero - Film (1976)

Come si dice da noi, il protagonista fa il colera e si rende davvero odioso prima di finir dentro, ma subisce poi una lezione molto più pesante quando esce... La cosa mi ha toccato molto, in quanto oggi più che mai viviamo in un mondo dove le carogne irriducibili sono rispettate, studiate e spesso elevate a mito, mentre chi ha espiato le colpe e si vuol redimere resta al contrario marchiato e ogni occasione è buona per lapidarlo ancora. Strappalacrime solo nella scena finale, allorchè il brano del Guardiano del Faro ci sta veramente a pennello.

Il film di Perelli inizia come il più classico degli spaccati borghesi anni Settanta, poi si fionda sul tema carcerario e vira, nella seconda parte, verso il melodramma sentimentale; insomma, ce n'è davvero per tutti palati! La pellicola, al di là dei fatti narrati, ha evidente necessità di far passare nonostante tutto un messaggio d'amore (surrogato dalle suadenti note de il Guardiano del faro e il suo Moog). Visto con gli occhi di oggi il film appare molto datato, ma per gli amanti del vintage settantiano sarà un gioia per gli occhi.