Archeologico, innocuo filmetto. Musicarello motoristico, con Mal e Agostini che, anche grazie al doppiaggio, non se la cavano neppure malissimo. Storiella rimpolpata con esibizioni canore e lunghe scene di corsa, pervasa dai buoni sentimenti, con "escamotage" finale che fa venire i brividi. Dentosa la Hare, torbida (ma qui non lesbica) la Incontrera, pazzesco il ruolo di Pandolfi. Nella scena girata alla stazione grande spolvero per i c.s.c. Carla Mancini e Sergio Serafini. Non accreditato c’è Fulvio Mingozzi, qui speaker degli autodromi...
MEMORABILE: Banfi che dice d'essere il "capro respiratorio".
Mischione niente male di macchine da corsa-movie e musicarello, quasi con trama (circostanza che provoca lo stesso stupore di quando sovviene nel porno)! Nonostante il clamoroso sbraco finale e l'inverosimile parabola della bellissima Incontrera funziona abbastanza, Agostini se la cava meglio di altri sportivi prestati al cinema (si pensi a un Benvenuti... ), e vi sono momenti di sublime orrore (Pandolfi-Joselito, il pistolotto sindacale ammannito alla Mancini). Come diavolo ci sarà finito dentro Gerard Herter?
Inguardabile. Datato e manieristico, probabilmente ha fatto imbestialire gli spettatori dell'epoca che avevano perso tempo (e i soldi del biglietto) per vedere in sala questa roba. Tra melense canzonette e qualche irritante battuta (per inciso: Banfi è già quasi pelato, lo ricordavo con più capelli) sfilano i VIP dei bei tempi che furono in una pellicola tranquilizzante e (de)stabilizzante al tempo medesimo. Pezzo archeologico per le comparsate del solito Fulvio Mingozzi, e del meno presente Fabio Frizzi (fratello di Fabrizio e noto compositore delle migliori sound-track fulciane).
Musicarello che più o meno mantiene quello che promette: un intrattenimento con poca trama, qualche canzone e molte scene di corse automobilistiche. Mal e Giacomo Agostini, pur restando ben lontani da una buona prova attoriale, non sono neanche scandalosi e riescono ad essere funzionali alla pellicola, che rimane comunque di livello assai basso. Da segnalare la presenza di Fulvio Mingozzi nel ruolo dei speaker in vari circuiti. Consigliabile solo ai cultori del genere.
Talmente demenziale da risultare decisamente simpatico. A iniziare dall'incidente automobilistico iniziale (per salvare un cagnolino), passando per i discorsi sindacali, arrivando fino al grande Elio Pandolfi in un ruolo sorprendente. Mal e Agostini, amici per la pelle, divisi dalla carriera e forse dalle donne sono impagabili. Due belli di quegli anni scelti come protagonisti assoluti: ovvio che le donne del set, di tutte le età, sbavino per loro e non per il pessimo tedesco loro nemico.
Mario Amendola HA DIRETTO ANCHE...
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Il saggio maestro Legnani mette in giusta evidenza il ruolo decisivo dei doppiatori nel salvare film del genere da una catastrofe altrimenti ineluttabile, e allora sia tributato il giusto merito non tanto a Pino Colizzi - che qui fa recitare Agostini con vago accento roamgnolo (ma nel film non vive a Roma?)- quanto a Massimo Turci, unsung hero del musicarello, avendo prestato la voce pressochè a tutti i suoi protagonisti, da Little Tony ad Al Bano fino, appunto, a Mal. Ovviamente i meriti di Turci non finiscono qui, da Lou Castel nei suoi classici ruoli di enfant gatè sessantottino al Peter Lee Lawrence di tanti spaghetti western, ma davvero la dedizione al musicarello ha qualcosa di religioso.
Caro Gobbo,
quando ho visto la tua chiamata pensavo che tu volessi provocarmi chiedendomi se avevo identificato la stazione ferroviaria in cui recitano i due CSC del cast (la risposta sarebbe stato "no", ma siamo sulla Roma-Civitavecchia).
Lode ai doppiatori, sia chiaro, ma credo che tu non abbia scritto per indurmi a rivedere il mio giudizio su "Angeli senza paradiso", vero? Ti informo però che ho appena visto IL MUCCHIO SELVAGGIO (il grande Cigoli doppia Holden): come sai, di western capisco ancor meno che altrove, per cui attendo di leggere le tue righe sul film...
"Vi sono momenti di sublime orrore (Pandolfi-Joselito, il pistolotto sindacale ammannito alla Mancini)"
Caro Gobbo,
ho riportato la tua prosa, acuta come sempre.
Domanda sincera und provocatoria: ma Pandolfi-Joselito ha contribuito ad alzare o ad abbassare la tua generosa valutazione?
B. Legnani ebbe a dire: Domanda sincera und provocatoria: ma Pandolfi-Joselito ha contribuito ad alzare o ad abbassare la tua generosa valutazione?
Joselito avrebbe abbassato, il pistolotto alla Mancini parlante ha sollevato (bisognerebbe scrivere un saggio sul musicarello come lato oscuro del cinema politico italiano). Quanto al'identificazione della stazioncina mi inchino esterrefatto (io ancora non distinguo Statuto da Rifredi quando sono sul treno). Il voto va letto rigorosamente nell'ambito del genere: ma devo confessare un pregiudizio positivo verso Mal.....
Il Gobbo ebbe a dire: ...bisognerebbe scrivere un saggio sul musicarello come lato oscuro del cinema politico italiano...
Non solo su quel lato lì. Un fizzarottiano con Morandi è stato girato al Villaggio Coppola, località turistica COMPLETAMENTE abusiva in comune di Castelvolturno...