Più che degna conclusione (?) di una della saghe più famose della commedia americana. Spin-off a tutto tondo che guarda al passato con discreta malinconia, ma che prima di tutto si occupa di un presente divertito facendo divertire. La coppia di registi fa un po' di confusione sugli obiettivi finali, ma i tempi comici brillano di luce propria, le situazioni sono ficcanti e carismatiche, le trovate comiche più demenziali hanno sempre senso di esistere e non è poco. Stiffler personaggio indimenticabile, Michelle sempre più bella. Astenersi i tristi.
Passare dal teen alla commedia matura non era uno step facile da compiere per gli sceneggiatori e invece sono riusciti a mischiare con cura situazioni prettamente comiche a momenti più nostalgici e riflessivi. L'empatia e l'immedesimazione con i personaggi è molto semplice, poiché in maniera più o meno seria vengono snoccialate le problematiche tipiche del passaggio dall'età adolescenziale a quella adulta. Il cast è super in forma. Sorprendentemente notevole!
Il migliore della serie! Gli sceneggiatori son riusciti a trovare la giusta miscela fra risate volgari e nostalgia per i personaggi originali. Il disegno dei personaggi è buono e tutto il cast è affiatato e in parte come un tempo: i più simpatici restano Biggs e Scott, ma in questo quarto capitolo ufficiale c'è spazio per tutti, compresi alcuni simpatici camei (quello di Sherminator è molto azzeccato). Buona la colonna sonora, finale promettente per un altro seguito. Notevole.
Mi aspettavo qualcosa di meglio, ad essere pignoli... La regia non è all'altezza dei titoli precedenti, così come la colonna sonora. Credevo ci fossero più trovate e alcune situazioni sono risolte in modo un po' deludente, per il resto fa sempre piacere una reunion con tutti gli attori principali, e per un grande amante della saga come me il fattore nostalgia non è da sottovalutare. Mi ripropongo di rivederlo meglio...
Alla fin fine l'impresa è stata quella d'esser riusciti a riunire in toto il cast della trilogia che ha reinventato il college-movie. Trascendendo l'empirismo della risata, questo quarto ed ultimo capitolo pone l'annosa questione della pregiudiziale emotiva. Una sorta di mantra superstizioso per il quale ci si deve coercitivamente abbandonare, nella fattispecie, all'ilarità; sarebbe ingeneroso indicare questo film come pilastro della devianza, tuttavia, la alimenta soffusamente. Molto meglio le scorribande iniziali dell'abusato ending crepuscolare. **1/2
Non tradisce mai! I ragazzi sono invecchiati, un po' come noi (hanno l'età del sottoscritto), qualcuno è padre, qualcun altro è realizzato professionalmente e qualcuno è ancora in cerca di una strada, ma non sono cresciuti tanto quanto sono invecchiati, e questo è il motivo per cui fanno ridere come 13 anni prima. Saranno volgari ma mai banali, come li avevamo lasciati nel 2003; Jim (Biggs) e Stifler (Scott) pur nel loro essere così diversi tra loro, sono sempre i migliori del cast! Il modo migliore di chiudere una saga che ha fatto scuola, nel teen movie.
MEMORABILE: La scena in cui Jim viene beccato dal figlio mentre si masturba davanti al Pc!; Steve che ricambia lo sgarbo fatto da Paul anni prima.
Dieci anni dopo, i nostri volgari amici si ritrovano per una riunione del college. La vecchia formula funziona ancora, con una sceneggiatura ben scritta e strutturata (che pur perde qualcosa verso la fine) e le risate di certo non mancheranno. La comicità è, come sempre, demenziale e gli attori, invecchiati sembrano comunque nella parte come ai vecchi tempi.
Decisamente fuori tempo massimo e assai malinconica, la rimpatriata degli amici di American Pie. Lungi dall'essere divertente, questo nuovo episodio della serie è foriero di un clima quasi funebre nel quale il tono umoristico forzato produce gag stiracchiate e mai davvero divertenti. Anche gli attori (che offrono comunque una prestazione professionale) sembrano per primi poco convinti della cosa e si giunge faticosamente alla fine sperando non ce ne propinino un altro.
Questo quarto capitolo a dieci anni di distanza dal primo è sicuramente divertente e frizzante quasi quanto quello, addirittura in certi momenti anche migliore! Si ride molto in particolare con Sean William Scott, al quale vengono affidati i momenti migliori, senza dimenticare il buon Levy nel ruolo del padre del protagonista, che ha sempre la battuta pronta. Simpatico.
Dopo alcuni orripilanti spin off apocrifi, la serie giunge (forse) a una conclusione. L'originario cast viene tirato a lucido per l'occasione, ma l'idea della reunion si rivela ben presto claudicante e assai povera di contenuti. La comicità è stentata e il salto dal genere demenzial-adolescenziale alla commediola scade nella nostalgia più assoluta, che nemmeno le poche stiracchiate battute riescono ad affievolire. Epilogo inutile, che riflette la carriera di molti dei protagonisti, incapaci di replicare altrove il successo avuto con American pie.
Chi è cresciuto con la serie originale (non gli orribili spin off) non potrà che amare anche questo ultimo capitolo. Il regista è stato bravo a non snaturare i vari personaggi nonostante gli anni passati, riuscendo anche ad adattare la storia (i cui protagonisti sono solitamente universitari) a un gruppo di trentenni. Divertentissimo e a tratti un po' volgare: ma American Pie è questo e a chi piace, piace così. Certo, il vero cinema è altro, ma per una serata in compagnia con un po' di pop corn è perfetto.
Lo storico cast dei primi tre film si ritrova dopo 13 anni nel tentativo di rivivere i fasti del periodo scolastico. La vita è cambiata per tutti i protagonisti e le scelte fatte nel passato renderanno loro meno liberi di quanto potessero immaginare. Gli anni sono trascorsi e si vedono tutti, ma la qualità del film è migliore di quella degli ultimi seguiti apocrifi della saga. Oltre al classico umorismo tipico di questo genere c'è spazio anche per tanta nostalgia e per qualche riflessione di tipo generazionale.
MEMORABILE: I dialoghi tra padre e figlio (Biggs-Levy).
Dopo più di un decennio dal capostipite e con l'interludio di orribili spin off, tornano gli scatenati protagonisti originali per un ultimo, beffardo saluto. Jim, Finch, Oz, Stifler e Kevin sono cresciuti ma restano in fondo i soliti goliardici ragazzoni pronti a far bisboccia e a correre dietro a improbabili gonnelle. La riunione è un pretesto per riunire la banda e per riallacciare i rapporti, ma la vita adulta porta problemi e un velo di malinconia. Gag divertenti e grande feeling tra i protagonisti ne fanno forse il capitolo migliore.
MEMORABILE: Stifler e la mamma di Finch; La mamma di Stifler e il papà di Jim.
Buon ritorno del gruppo storico dietro al grande schermo. I nostri cari protagonisti hanno ormai passato i trenta e organizzano una rimpatriata tra ex liceali. I migliori restano, come sempre a mio parere, Biggs (qui definito da un giovine come "la brutta copia di Adam Sandler") e Scott (Stiffler non delude mai...). Ci si diverte a più riprese nella prima parte, nella seconda invece c'è più spazio per la malinconia. Segnalo: Stiffler con il frigo bar dei ragazzi; i soliti dialoghi del padre di Biggs.
Dopo più di dieci anni il cast originale delle prime due pellicole si ritrova per festeggiare i dieci anni dal diploma. Con il tempo ovviamente i ragazzi sono cresciuti e non sono più gli ingenui che eravamo abituati a conoscere ma degli adulti sposati e con famiglia che si sentono molto annoiati dalla loro vita. Un plauso agli sceneggiatori, che sono riusciti a trovare il giusto amalgama tra volgarità e nostalgia e a dare a tutto il cast il suo giusto spazio. Pecca un po’ (rispetto agli altri capitoli) delle risate “di pancia”.
MEMORABILE: La vendetta di Stiffler; Cara riportata a casa; Il papà di Jim e la mamma di Stiffler; Il finale.
L'intenzione è quella di realizzare un film più maturo dei precedenti, in cui la comicità di grana grossa che aveva caratterizzato i primi episodi non faccia la parte del leone. Progetto sulla carta apprezzabile, ma a conti fatti deludente: privato della sua componente pecoreccia, "American pie" diventa una commedia giovanile anonima. Poche le risate e le gag a segno per un film complessivamente spuntato.
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Dengus ebbe a dire: W la mamma!!!Quella di Stifller ovviamente!!!! :))
puoi ben dirlo!
HomevideoGestarsh99 • 15/07/12 22:02 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 19/09/2012 per Universal:
DATI TECNICI
* Formato audio 5.1 Dolby Digital: Italiano Francese Tedesco Spagnolo Giapponese
5.1 DTS HD: Inglese
* Sottotitoli Inglese Italiano Francese Tedesco Spagnolo Cinese Danese Olandese Finlandese Islandese Coreano Norvegese Portoghese Svedese
* Extra Scene Eliminate
Scene Prolungate
Scene Alternative
Papere
La “Reunion” della rimpatriata: il rilancio della serie
Il meglio di Biggs: due chiacchere con Jason B.
Un lago di Sudore
A passo di danza con Oz
Gli American Gonad-iator: Lo Scontro
Il Padre di Jim
Ahia! Le mie palle
L'Annuario di American Reunion
Commento al film dei Co-Registi/Co-Sceneggiatori Jon Hurwizt & Hayden Schlossberg