Amaro destino - Film (1949)

Amaro destino

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/12/15 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 9/12/15 23:12 - 9043 commenti

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Melodramma dagli echi shakespiariani (Re Lear) in cui si racconta la storia di un padre-padrone e della sua famiglia. La storia è interessante e riesce a coinvolgere anche se non è elettrizzante. Quel che più colpisce, come spesso accade nei film di Mankiewicz, sono i personaggi molto ben pennellati ed i rapporti che si instaurano tra loro e la loro progressione. Finale roseo ma non buonista a cui però si può imputare una maturazione "emotiva" troppo veloce del protagonista.
MEMORABILE: La splendido movimento di macchina che prelude al lungo flashback attraverso il quale viene narrata buona parte della storia.

Daniela 8/02/18 08:18 - 12662 commenti

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Immigrato dall'Italia fa fortuna in America come banchiere ma la vita di sacrifici e privazioni lo ha reso insensibile nei confronti dei figli che tiranneggia ed umilia fino a quando... Cupo melodramma familiare che non rientra nel novero delle migliori opere del regista: i dialoghi risultano pesanti ed il tiramolla sentimentale fra Conte e Hayward toglie spazio alla descrizione dei rapporti fra i fratelli ed anche alla figura della madre. Merita comunque la visione per l'ennesima prova eccellente di Robinson in un personaggio negativo condannato alla solitudine dal proprio carattere.

Giùan 17/06/20 09:54 - 4559 commenti

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Occasione parzialmente mancata in cui Mankiewicz, costretto a giocare tra le pieghe del sistema hollywoodiano, non bilancia a pieno il rapporto tra la struttura dei generi e la già percepibile volontà d'un personale autorialismo. L'innesto della tragedia shakespeariana nei meccanismi atavici d'una famiglia d'immigrati meridionali, pur restando sempre interessante implode e si annacqua in rivoli sentimentali secondari (la liason  Conte/Hayward). Robinson, dal dispotismo primordiale, è indimenticabile ma tutto il cast è tiratissimo con la Minciotti mater dolorosa e Paget/Maria sospirosa.
MEMORABILE: I baci tra la Paget e Conte; Robinson chiede a "caprone" Pietro (Valentine) di cambiar disco; Le "sentenze" della Madre.

Siska80 3/09/20 20:06 - 3794 commenti

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Famiglia italo-americana (ovviamente invischiata in loschi affari) che probabilmente ha ispirato Mario Puzo nel delineare la personalità dei Corleone ne Il Padrino: la madre trasandata, il padre tiranno, il figlio prediletto, i fratelli sottomessi, la fidanzata cornificata. Intreccio interessante (nonostante si dia troppo spazio alla love story tra i protagonisti), ritmo un po' altalenante, buon cast (soprattutto il "patriarca" Robinson), finale amaro (mai titolo italiano fu più adatto).
MEMORABILE: La lunga carrellata sulla scalinata che precede un cambio di scena che ricorda quella di Argento in Opera per il debutto della protagonista.

Myvincent 17/02/21 09:40 - 3741 commenti

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Una famiglia di emigrati siciliani in America fa fortuna, sacrificio dopo sacrificio, aprendo addirittura una banca di prestiti che sembra andare a gonfie vele; ma la sete di denaro lascia in eredità solo malcontento e odio. Drammone stile Mammasantissima, si incarta in alcuni stereotipi consunti, affidando le sorti ad un Edward G. Robinson fin troppo caricaturale, salvato dal solito Conte professionale e magnetico. La famiglia italiana si risolve in alcuni atti di tragica esasperazione, dando comunque uno spettacolo decoroso a tutto il progetto (per l'introspezione generale).

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  • Curiosità Daniela • 13/12/16 01:47
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Presentato in concorso al Festival di Cannes 1949, ottenne il premio per la miglior interpretazione maschile, assegnato a Edward G. Robinson.

    Fra gli attori principali del film, che raccolta la storia di una famiglia italo-americana, l'unico attore ad avere effettivamente origini italiane è Richard Conte, nome d'arte di Nicholas Peter Conte.

    D'altra parte, benché fosse di origini rumene, Edward G. Robinson aveva raggiunto il successo proprio interpretando un personaggio italo-americano: il gangster Cesare Enrico Bandello in Piccolo Cesare.
  • Curiosità Siska80 • 7/09/20 12:25
    Comunicazione esterna - 672 interventi
    Primo di tre film scritti dallo sceneggiatore Philip Yordan, basato sul romanzo "I'll Never Go Home Again " di Jerome Weidman. Gli altri due sono La lancia che uccide (1954), con Spencer Tracy (per cui Yordan vinse un Oscar per la migliore storia), e Il grande spettacolo (1961) con Esther Williams e Cliff Robertson.

    Fonte: Imdb