Agente segreto 777 - Operazione mistero - Film (1965)

Non è uno spionistico di netta impronta parabondiana (il conclamato Agente 777 manco si vede!) e questo contribuisce a salvarlo parzialmente. L'impronta principale è quella della ricerca fantascientifica, con innesti spionistici, polizieschi e perfino sentimentali. La trovata di base è un po' folle, ma viene declinata con qualche trovata che rende la vicenda non priva di interesse. Certo, i ruoli secondari sono interpretati alla carlona, ci sono momenti risibili (vedi sotto), le scene d'azione sono brutte, ma qua e là affiora un po' di umorismo. Affiorano fugacemente pure un paio di seni...

Appena un pizzico meglio rispetto a Invito a uccidere, ma con gli stessi contrassegni stilistici: storia scombiccherata, momenti inspiegati e assurdi (la scena della cabina telefonica, situazione che evidentemente ispirava il regista), dialoghi non sempre coerenti, continuity traballante. Nessuno, né qui né nell'altro film, è mai apostrofato agente 777!

Se gran parte degli spionistici sono lunghi, contorti e farraginosi, questo è sin troppo elementare e sintetico: le sue uniche complicazioni sono quelle sentimentali che, insieme all'azione, conducono una sceneggiatura raffazzonata e talvolta in vena di comiche bizzarrie (la cabina telefonica). Mark Damon è un medico rubacuori, ma di fatto giustifica il titolo del film comportandosi come uno dei tanti agenti segreti da b-movie; Franca Duccio esegue canzonette da balera, che si alternano ai dozzinali clangori di Marcello De Martino.

Versione poverissima degli 007 italiani, anche se l'agente è solo nel titolo perché il protagonista è un medico-giornalista molto bravo nelle scazzottature. La storia è senza capo né coda, con killer che escono (rigorosamente uno per volta) da una tenda per assalire il protagonista e una formula che riporta alla vita. Recitazione di tutti sotto la sufficienza; unico motivo di interesse una Beirut molto diversa da quella che vediamo oggi nei telegiornali.

Primo dei due spy movie diretti da Enrico Bomba e finanziati dal playboy avventuriero Pier Luigi Torri, unisce alla componente bondistica richiami fantascientifici e una sottotrama sentimentale abbastanza insolita in questi film. Il tutto ovviamente all'insegna della più totale assurdità a partire dal protagonista principale: un improbabile incrocio fra agente segreto, poliziotto, medico e giornalista. Di routine il solito contorno di sparatorie, inseguimenti e scazzottate con qualche timido nudo e la solita parata di belle donne su cui spicca l'inquietante e pericolosa Seyna Seyn.

Non tremendo, ma decisamente penalizzato da troppe assurdità (una su tutte: un camion distrugge una cabina telefonica che va in mille pezzi ma il telefono rimane intatto e funzionante!). Ha dalla sua una bella ambientazione, tipica dei film cosiddetti "eurospy", e qualche discreta scena d'azione nel finale. La prova del cast è tutto sommato buona le musiche si alternano tra tipici motivi da spionaggio e canzoni stile anni 60.