Adam Chaplin - Film (2011)

Il modello di partenza è il sushi typhon nipponico e l'esordio di De Santi non è niente di più niente di meno che un'orgia condita da cascate di sangue, assurdi personaggi esagitati e umorismo non si sa fino a che punto volontario. Però va detto che se la trama è invisibile e gli attori (amici suppongo) dei cani, il film è tecnicamente ottimo e funziona benissimo nel reparto effetti speciali e animatroni. Inoltre gli appassionati del genere avranno di che divertirsi e il film non annoia mai. Chiaramente tutti gli altri si astengano.

De Santi fa e dà i numeri, ma alla prova delle tabelline deprime Pitagora: visivamente ricercato come se fosse una seduta di ipnosi, tuffato in una perenne nuance cobalto contrappuntata dal typhoonico seltz cremisi del sangue che irriga una scena ogni due, attori che fanno vomitar le orecchie (non ce n'è uno sfiorato da un milligrammo di grazia) e uno script tutto insulsaggine. Se De Santi si preoccupasse meno di fare un maxispot al (concorrenziale davvero) reparto f/x e più del cinema lapiderebbe tutti con tartufo bianco e sarebbe patrio profeta della rinascita del più compianto dei generi.

Divertente horror senza grande trama interpretato e diretto da un muscoloso Emanuele De Santi e dalla già ottima Valeria Sannino, anche se con una breve parte. Schizzate di sangue da antologia, combattimenti splatterissimi. Divertenti anche i dialoghi in un italiano contaminato da un imprecisato dialetto a opera di alcuni attori.

"Una spremuta de sanguee!" È vero, ha dialoghi da caciottari e trama inesistente, ma è divertentissimo. Grottesco, colore saturo e secchiate di sangue con riusciti effetti speciali artigianali. De Santi è regista, direttore della fotografia e compositore delle musiche. Ad averne, in italia, di film del genere e di registi-artigiani così intraprendenti e coraggiosi. Per gli amanti del genere, imperdibile.