Accadde in settembre - Film (1950)

Dramma vagamente in linea con altri oggetti languorosi ma migliori di Dieterle (Gli amanti del sogno; Il ritratto di Jennie). Le due star Cotten e Fontaine (impeccabili) vivono da fantasmi un idillio d'amore (si sono fatti credere morti) in un'Italia semi-cartolinesca; il loro giocattolo, inevitabilmente, si rompe ma intanto il film sta quasi finendo: conclusione nel solco dei canoni meló. Regia normalizzante e senza guizzi, concentrata e interamente dedita a fabbricare miele e lacrime. Per romantici integralisti.

L'incontro casuale fra due americani di passaggio in Italia - Lei pianista, lui americano - si trasforma in amore. Un incidente aereo offre l'occasione per sparire dal mondo facendosi credere morti, ma i legami con il passato continuano a pesare... Romantico come altri film del regista, ma poco riuscito per via di un'ambientazione "turistica" fra Napoli e Firenze zeppa di stereotipi in cui tutti i nostri connazionali sembrano macchiette da commedia dell'arte (a parte la maestra di piano interpretata dalla francese Rosay). Cotten e Fontaine bravi, ma film stucchevole.

Due americani "costretti" in Italia, un po' come farà Wilder e anche con gli stessi identici stereotipi, sebbene qui si rida assai meno. Come in Rebecca la Fontaine è alle prese con una ingombrante ex moglie e avrà bisogno di capire il suo ruolo nella vita di un convincente Cotten. Letteralmente insopportabile il personaggio della Rosay, sempre a metter bocca su tutto, padrona della villa fiorentina, fulcro del film. Piuttosto banale tranne che per la fine, amara e un po' spiazzante.