Sotto forma di un lungo videoclip, un movimentato e luccicante affresco della Swinging London di fine anni ’50, regno incontrastato delle speranze di rinnovamento e progresso culturale e sociale dei giovani. La trama è ben poca cosa e a conquistare l’attenzione sono piutttosto le musiche, i balli, le scenografie e i volti di noti artisti del rock, tra cui Bowie e Tenpole Tudor. L’allora diciottenne Patsy Kensit è carina e scalmanata come nei videoclip dei suoi Eighth Wonder.
Rutilante musical degno di un Busby Berkeley moderno sugli albori della Swinging London e l'invenzione della più grande moda del '900: la giovinezza. Ottima colonna sonora orchestrata dal sommo Gil Evans, e cast arricchito da importanti rappresentanze di tre generazioni di musica inglese (il grande Ray Davies dei Kinks, David Bowie, Sade). Qui ci si emoziona anche per la presenza di Patsy Kensit, indimenticato mito erotico adolescenziale anche pre-spallina galeotta a Sanremo. Niente male (il film e la Kensit).
In Absolute Beginners c'è forse un po' troppa carne al fuoco a cui nemmeno un frenetico montaggio riesce a mettere ordine. Ci sono i mods come nuova categoria sociale, il rock made in England, la moda col suo sottobosco di stilisti e modelle, la pubblicità, l'industria discografica, l'intolleranza e il disordine razziale, la speculazione edilizia... Il tutto a incorniciare la love story di Colin e Suzette. Peccato, perché gli arrangiamenti di Gil Evans sono davvero buoni.
Film dai risultati decisamente altalenanti: male la storiellina d'amore con implicazioni razziali che a volte sfocia nel ridicolo e, ovviamente, finisce nel migliore dei modi; molto bene (per fortuna visto il genere) il comparto musicale che presenta un'ottima colonna sonora organizzata dal grande Gil Evans e dei numeri discretamente coreografati e realizzati. Molto buone anche le scenografie ed i costumi da Inghilterra fine anni Cinquanta. Godibile ma forse con una storia più matura poteva diventare un cult. Tanti camei di star musicali.
Storia d'amore ambientata alla fine degli anni '50 che ha come sfondo le tensioni razziali della Londra del periodo. Sceneggiatura ai limiti della sufficienza (con parti un pò troppo ingenue), il film si riscatta in parte grazie alla bontà della colonna sonora (protagoniste star del pop britannico) e alla qualità dei numeri musicali che ne fanno una sorta di lungo videoclip.
Gigantesco e catastrofico (per i produttori) "musical" di Temple, che cerca di occuparsi un po' di tutti gli argomenti possibili senza mai sviscerarne alcuno. Le implicazioni razziali sono trattate in maniera superficiale, la storia d'amore non è interessante... ma in compenso i numeri musicali molto "fifties" sono eccellenti. Indubbiamente non meritava di essere gettato così nel dimenticatoio, se non altro per l'ottima soundtrack e l'indimenticabile canzone di David Bowie, title track della pellicola. Curiosità da vedere.
Alla fine degli anni '50, nella Londra attraversata da tensioni e voglia di novità, il fotografo Colin ama la modista Suzette ma questa è troppo impegnata con la sua carriera... All'uscita fece clamore per le partecipazioni di Bowie, Sade e company, salvo finire presto nel dimenticatoio. Ingiustificate sia le troppe lodi che le stroncature: la sceneggiatura è banale, i protagonisti poco simpatici, la regia illustrativa, però alcuni numeri sono ben coreografati e le canzoni conservano il loro fascino. Da sfogliare come una raccolta di videoclip, tralasciando la storia che fa da collante.
Nella Londra di fine anni 50 un fotografo è testimone dei cambiamenti sociali. Inizio promettente basato sull'entrata in scena della nuova gioventù con discreti numeri musicali. Il cambio di registro, che passa ai conflitti razziali, invece appesantisce il clima e non approfondisce il discorso. Il protagonista ha poca empatia, la Kensit è carina ma non è la Bardot, Bowie ha classe (peccato per il suo fiacco numero). Più videoclip che musical, ma la patina pastello non è male.
MEMORABILE: Il brano con la casa sezionata; La Kensit in passerella; Bowie sulla macchina da scrivere gigante.
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Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (lunedì 6 marzo 1989) di Absolute Beginners:
CuriositàFauno • 24/05/18 10:09 Contratto a progetto - 2743 interventi
Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film:
I più avanti con l'età, come me (over 40), forse ricorderanno che Absolute beginners fu anche la sigla del ciclo di film Ultimo spettacolo su Rete 4 (allora Fininvest), ricordo una scena de Alla trentanovesima eclisse (quella del rituale) nella sigla
DiscussioneRaremirko • 25/07/21 17:50 Call center Davinotti - 3862 interventi
Scenograficamente imponente, ben ricostruito storicamente, ha come pregi i performer (il compianto Bowie, la Kensit, ecc.), come musical vale molto ma, effettivamente, si fa un pò fatica a seguire (uno script più amalgamato/amalgamante male non avrebbe fatto).
Generalmente sottovalutato e, comunque, Temple sapeva il fatto suo (film vari con vast vari).