Sulla infinitezza - Film (2019)

Sulla infinitezza
Media utenti
Titolo originale: Om det oändliga
Anno: 2019
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Sull'infinitezza", "About endlessness". Roy Andersson ha vinto il Leone d'Argento come miglior regista alla 76^ Mostra del Cinema di Venezia (2019). Nominato al Leone d'Oro come miglior film nella stessa edizione.
Lo trovi su

Location LE LOCATIONLE LOCATION

TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/03/20 DAL BENEMERITO BUBOBUBO
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Bubobubo 11/03/20 16:10 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

È triste e assurda, insensata e sempre uguale, fugacemente felice e radicalmente cupa l'esistenza umana cristallizzata nei quadri cinici e grotteschi di un Andersson che, nonostante pretese di minimalismo (nemmeno 80') punta a un massimalismo universale. È il lamento angosciato di un prete che ha perso la fede, è lo sguardo vitreo di Hitler richiuso nel suo bunker e di un cameriere sovrappensiero che spande vino tutto attorno: è lo smarrimento di chi si ferma con la macchina in mezzo al nulla, la leggerezza di chi danza per strada. Potente.
MEMORABILE: Tre adolescenti ridono e ballano all'entrata di un locale; L'angosciata richiesta d'aiuto del prete che ha perduto la fede; Dotati e meno dotati.

Paulaster 7/07/20 09:39 - 4375 commenti

I gusti di Paulaster

Una voce narrante (inutile) fa da collante a quadretti di universale spaesamento. Scene di vita a volte sul filo del grottesco danno la sensazione di una malinconia di fondo. Eccellente la forma e meno il contenuto: le inquadrature fisse son più simmetriche che nei film precedenti e la fotografia asciutta è adatta, ma c'è poca fantasia nel rappresentare Hitler e in qualche piccolo siparietto (il cameriere). I piccoli richiami alla bellezza che ci circonda cadono nel vuoto.
MEMORABILE: Il sogno di vivere la passione di Cristo; La donna sola alla stazione; Senza anestesia dal dentista.

Daniela 4/06/21 11:00 - 12606 commenti

I gusti di Daniela

Il più nordico dei registi nordici propone un'altra serie di tableaux vivants nel suo stile inconfondibile: inquadrature fisse curatissime, fotografia iperrealistica dai colori spenti, interni spogli e paesaggi dalle prospettive infinite, dialoghi minimali o assenti. Sono le istantanee di una commedia dell'assurdo che accumula camerieri distratti, preti senza fede, dentisti depressi, dittatori sconfitti, eserciti prigionieri: l'infinitezza è una sequenza di momenti irripetibili nella loro banalità. Visivamente ammaliante, impegnativo nei contenuti anche per i fan di Roy Andersson.
MEMORABILE: L'incubo della croce; Gli amanti abbracciati in volo sulla città distrutta; L'esercito in marcia nella pianura coperta di neve. 

Thedude94 14/02/22 23:21 - 1084 commenti

I gusti di Thedude94

Cinema art house che, per carità, può essere interessantissimo e ottimamente realizzato, ma che non riesce a trasmettere emozioni e risulta a primo impatto freddo. Andersson si sa ha questo stile e dall'inizio alla fine non se ne esce dalla ripetitività di alcune situazioni e immagini; queste ultime sono da un punto di vista formale dei quadri perfetti, che spesso stupiscono ma forniscono pochi spunti di discussione. Indubbiamente la qualità della messa in scena non è negativa, ma manca qualcosa a livello emotivo.

Pigro 12/06/22 10:45 - 9623 commenti

I gusti di Pigro

Se l’energia è infinita, come dice il principio della termodinamica, allora può fluire per collegamenti imperscrutabili da uno all’altro dei microracconti di questa straniante novellistica per quadri, dove frammenti di quotidianità, schegge di Chagall e memorie hitleriane, si avvicendano in un rapporto tra algido nonsense e profondo esistenzialismo, con personaggi indimenticabili come il prete bergmanianamente dubbioso, che sembra uscito da una farsa raggelata. Straordinaria la composizione dell’immagine e dei dettagli nell’inquadratura.
MEMORABILE: Domanda del prete: “Come si fa quando si perde la fede?” Risposta dello psicologo: “Devo prendere l’autobus!”

Cotola 15/03/23 19:55 - 8998 commenti

I gusti di Cotola

Cinema anderssoniano allo stato puro. Il regista svedese propone ancora una volta allo spettatore un film fatto di svariati tableaux vivants che colpiscono tutti per la loro perfezione formale e per la cura maniacale con la quale ogni elemento è disposto sullo schermo. La fotografia - more solito - stupisce per la scelta visiva, fatta di colori desaturati che rendono la resa iperrealista e funzionale. Il filo comune che lega le varie scene è la rappresentazione di un'umanità in profonda crisi che non trova nel prossimo l'aiuto sperato. A tratti notevole e comunque un buon film.
MEMORABILE: Il prete e la sua crisi di fede.

Roy Andersson HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina A swedish love storySpazio vuotoLocandina You, the livingSpazio vuotoLocandina Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenzaSpazio vuotoLocandina World of glory
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.