Un passo dal cielo - Serie TV (2011)

Cambio di location ma non di format per la nuova fiction Rai di Terence Hill: il plot è praticamente lo stesso di Don Matteo, l'unica differenza è che Terence, invece del saio da prete, indossa la divisa da Forestale. Buona la confezione, discreti gli attori, fantastiche le location; il grosso difetto è l'estrema prevedibilità della trama, dovuta, come già detto, alle troppe somiglianze con la precedente serie di Hill. Promossa, ma senza entusiasmare...

Serie riuscita, godibile, soprattutto nelle sere in cui non si sa cosa fare e si cerca qualcosa di tranquillo. Terence Hill comincia a mostrare la sua età ma se la cava ancora egregiamente, la Amaral è bellissima oltre che simpaticissima, tutti gli altri fanno da buon contorno. Lo schema degli episodi ricorda molto quello di Don Matteo, ma non srabbe una grave pecca, se non fosse che l'assassino viene quasi sempre indovinato subito. Buono, nel complesso.

Buona fiction Rai con un Terence Hill invecchiato ma ancora in forma. Questa volta veste i panni di una guardia forestale e dovrà vedersela con crimini di vario tipo; a dirla tutta il suo personaggio ricalca parecchio quello di Don Matteo, riflessivo e altruista, ma comunque la serie non annoia e lascia ammirati davanti agli spettacolari paesaggi dolomitici (a me molto cari). Tre pallini per una serie tv da guardare quando si vuole stare tranquilli davanti al televisore.

Ottima serie televisiva con un grande ritorno di Terence Hill. Lo schema degli episodi ricorda molto Don Matteo ma è comunque una serie godibile, almeno per le prime due stagioni. Con la terza si perde un po' di smalto (se si escludono la prima e l'ultima puntata), Terence sembra quasi diventare una partecipazione straordinaria. Ottime musiche di Donaggio, begli interpreti: Salvi, Amaral, Ianniello, Gaffurri, Leone e tanti altri. Terence in forma dimostra, nonostante l'età, di avere ancora qualche carta da giocare.

Opera riuscita, ma non del tutto. Splendidi paesaggi montani e lacustri, diversi attori in parte, ottime le prime due serie, poi ci si perde troppo in intrecci amorosi con coppie che si formano e si disfano. E qualcuno dovrebbe spiegare ai creatori che a San Candido si parla tedesco, o al massimo italiano molto accentato, qui invece i cognomi sono spesso veneti o di altre regioni. Terence fa un po' troppo il vecchio saggio, bravissimo Salvi rude col cuore d'oro. Ianniello commissario un po' sui generis, Pozzoli simpatico coi suoi proverbi.