Traffico d'armi nel golfo - Miniserie TV (1977)

Traffico d'armi nel golfo (miniserie tv)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ormai lontana dai grandi Durbridge d'annata, l'ennesima trasposizione dallo scrittore inglese viene localizzata questa volta (e di nuovo, dopo DIMENTICARE LISA) all'ombra del Vesuvio ma senza farci più avvertire i brividi per quelle trame intricate da giallo puro che avevano caratterizzato i migliori sceneggiati degli Anni Sessanta e Settanta. Recuperato il Giancarlo Zanetti noto per aver incontrato un'ombra tre anni prima, lo si cala nei panni del'archeologo inglese Tim Frazer e lo si piazza a Castellammare di Stabia a chiedere del suo amico Harry...Leggi tutto Denston in un piccolo albergo dove questi gli aveva dato appuntamento. Niente da fare: Denston non si trova. Dall'Inghilterra arriva invece Helen (Guerrieri), colei che di Denston dovrebbe diventare in breve la moglie e che aveva avuto in gioventù una relazione con Frazer. Nel frattempo un ispettore di Scotland Yard (Quaglio) giunto a Napoli per sgominare un traffico d'armi informa Frazer che proprio Denston vi è sicuramente implicato. A questo punto diventa inevitabile collegare la scomparsa dell'uomo alle sue losche frequentazioni e il protagonista quasi senza nemmeno volerlo avvia personalmente indagini che lo portano nell'appartamento a Posillipo di un inglese (De Carmine) che di mestiere costruisce modellini di antichi velieri: gli occhiali di sua moglie erano nella Sunbeam decappottabile di Denston con l'indirizzo dell'abitazione. Frazer conoscerà loro e molte altre persone, a cominciare da un vicino invadente (Alessandro) che gli entra regolarmente in casa dalla finestra lasciata a aperta, ma una parte importante l'avrà anche la sua assistente archeologa (Jordan), unica straniera a parlare in un italiano un po' stentato. Solo un simpatico cameo invece per Franco Angrisano, qui proprietario di una pompa di benzina: offrirà a Frazer un bel po' di milioni per comprargli la Sunbeam, auto di valore decisamente inferiore. Sono però spunti decisamente buttati là senza un perché, sviluppati poco e male (si vedano le tre H trovate sul parabrezza dell'auto), sintomo di una sceneggiatura meno accurata del consueto (per quanto adattata dall'immancabile Franca Cancogni insieme ad Aurelio Chiesa). A tratti pare che la regia di Leonardo Cortese sia più interessata a sottolineare gli aspetti buffi di alcune situazioni (il cadavere vestito e portato a braccia fingendo sia ancora vivo come in un qualsiasi film di Tognazzi e Vianello) e a fornire a Zanetti una certa libertà espressiva che già aveva dimostrato di inseguire ai tempi dell'ombra; in questo caso è più caricata, con tracce di un onirismo piuttosto becero (i sogni con le presenze fantasmatiche) e un'inclinazione all'esagerazione che il più delle volte appare fuori luogo. Eppure non è certo Zanetti il punto debole dello sceneggiato, girato ancora in un bianco e nero che nel 1977 suona decisamente anacronistico; lo è semmai la debolezza del copione fin dal soggetto, che offre pochi motivi per cui sorprendersi infilando forzature e troppi indizi che non vanno da nessuna parte (la stessa vicenda della "Croce del Sud" è chiusa male). Non dispiace invece come vengono riprese le location nel napoletano e non si può non rimarcare l'interpretazione di eccellenti attori come De Carmine o Quaglio, con la Guerrieri molto più seducente che incisiva. Le tre puntate, nonostante la loro complessiva brevità rispetto agli standard dello sceneggiato Rai, non riescono a coinvolgere, con una narrazione che si sviluppa piatta, mai nemmeno spiritosa come vorrebbe a tratti essere, priva di quel gusto tipico di Durbridge nel disseminare indizi che allargano d'improvviso i territori dell'azione. Il finale conferma l'irrilevanza di uno sceneggiato non terribile ma che nulla fa per essere ricordato.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/06/13 DAL BENEMERITO FAUNO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 6/01/21
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Fauno 26/06/13 09:49 - 2208 commenti

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Non tra i migliori, ma neppure fanalino di coda; più che a scoprire l'identità del famigerato Mr. X ci si diverte a scommettere sull'appartenenza di ciascun personaggio al gruppo che vuol favorire questa consegna o a quello che con ogni mezzo la vuole impedire. Siamo a Napoli e dintorni, quindi macchiette quali l'acquirente d'auto, la nonnina delle pulizie, la fascinosa albergatrice e il vicino amante dei gatti snelliscono l'assieme, mentre il melodramma della doppia relazione, più erotica che altro, della co-protagonista rischia quasi di spegnerlo...
MEMORABILE: L'ottima colonna sonora dei titoli di coda; La proposta finale di Quaglio.

Nicola81 18/11/13 12:32 - 2840 commenti

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Dopo Dimenticare Lisa, un altro sceneggiato di ambientazione partenopea tratto da un romanzo di Durbridge. Il marchio di fabbrica dello scrittore inglese è inconfondibile: trama coinvolgente, personaggi ambigui, colpi di scena e repentini rovesciamenti di prospettiva. Di suo, Cortese ci mette un ritmo sostenuto, ma anche intermezzi da commedia assai forzati, fortunatamente limitati alla seconda puntata. Zanetti meglio qui che in Ho incontrato un'ombra, perfetti Quaglio e De Carmine, più bella che brava la Guerrieri. Piacevole la sigla finale.
MEMORABILE: "Le armi le compra chi ha il potere per tenerselo, o chi il potere non ce l'ha ancora per prenderselo".

Dusso 5/02/14 21:25 - 1566 commenti

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Non brutto e stravolto come l'ultimo Durbridge della Rai (Poco a poco) ma piuttosto deludente viste le discrete prime due puntate che non ne lasciavano presagire una ultima molto "loffia" lenta e senza sorprese. Cortese dona ritmo e al contrario di altri sceneggiati gialli ambientati nel napoletano qui si respira veramente il sapore partenopeo; ma i colpi di scena saranno relativamente pochi, alla fine dei conti. Inconcepibile poi per me che il personaggio focale non abbia capito quello che aveva sotto il naso. Sigla d'apertura e chiusura anonime.
MEMORABILE: Quaglio e Zanetti che parlano guardando la nave; Il bambino che offre le minorenni a Zanetti nel parco.

Motorship 2/05/14 18:22 - 585 commenti

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Ennesimo sceneggiato Rai tratto dai romanzi di Durbridge e, come già successo per il precedente Dimenticare Lisa, di ambientazione partenopea. Ed infatti appaiono molti personaggi comuni della tradizione napoletana. Un buon prodotto tutto sommato. La seconda puntata devo dire che stona un po' con il resto della storia, ma per il resto è molto coinvolgente e con parecchi colpi di scena. Cortese dirige con buon ritmo e gli interpreti sono fantastici, in particolare Zanetti e Quaglio; bellissima invece la Guerrieri.
MEMORABILE: Zanetti e Quaglio che parlano della nave carica di armi che stanno a guardare e del colpo che vogliono attuare.

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