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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dario Argento torna alla televisione vent’anni dopo aver attivamente partecipato anche come regista alla trasmissione “Giallo” di Enzo Tortora. DO YOU LIKE HITCHCOCK? avrebbe dovuto essere il primo di una serie di filmtv prodotti dalla Rai e molto giocati con i rimandi al cinema. Hitchcock è stato uno dei maestri di Argento (che ne conosce profondamente vita e stile) ed è quindi con gusto e deferenza che il regista romano lo omaggia (dopo averlo fatto con Poe in DUE OCCHI DIABOLICI) inserendo nella storia (scritta con Franco...Leggi tutto Ferrini) suggestioni e citazioni aperte, visto che l’idea stessa del film, con protagonista un voyeur, si rifà direttamente a LA FINESTRA SUL CORTILE. Piace comunque il ritorno di Argento al suo cinema più classico. Pur senza troppo sangue e una violenza relativamente contenuta, si rivedono sequenze degne di un tempo. La scena dell’assassino è girata molto bene, la fotografia “sporca” e contrastata ricorda quella dei Settanta, la scelta di Torino è la più familiare (è la quinta volta, per Argento), la musica di Pino Donaggio contrappunta con classe la suspense. Poi purtroppo ritroviamo anche i difetti dell’ultimo Argento: alcuni attori diretti male o comunque non all'altezza delle aspettative, poca incisività nelle scene di raccordo, troppa artificiosità nei dialoghi e leggerezza nella gestione dei meccanismi investigativi, un finale forzato che meritava classificazioni più accurate e che così com’è sembra un po’ tirato via. Elio Germano, che fa il ragazzo voyeur protagonista, è sufficientemente convincente, ma la giovane che spia è - fisico a parte - una gran delusione...

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Caesars 6/02/07 11:40 - 3790 commenti

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Telefilm pilota di una serie che probabilmente non vedrà mai la luce (anche questo finora è uscito solo su dvd), ci restituisce un Argento televisivo che conferma i suoi vizi (molti) e le sue virtù (poche) dell'ultimo periodo. Rimane comunque un prodotto che si lascia vedere volentieri. Tuttavia chi ha amato le prime opere del regista non può che constatare il declino di colui che un tempo fu un Maestro. Consigliato il noleggio.

Undying 11/04/07 02:08 - 3807 commenti

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Citazionistico sino alla nausea (i riferimenti vanno quasi tutti, come ovvio, ad Hitchcock), il primo episodio di una serie probabilmente alla deriva è il segnale dei ricongiungimento (solo virtuale, poiché in tv è passato parecchio tempo dopo la realizzazione) tra Argento e la televisione. Certo: il film è pieno di incongruenze di sceneggiatura, ma almeno ha la forza di portare il Cinema (con la C maiuscola) in televisione...

Il Gobbo 27/05/07 18:58 - 3015 commenti

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Cosparso di briciole di talento come il sentiero di Pollicino, un tv-movie che riflette la parabola discendente dell'ultimo Argento, vittima del tracollo di un sistema produttivo non più capace di servirgli attori (soprattutto) e un contesto appropriati. Rimangono scampoli visionari (magari gratuiti, ma chissenefrega), la commovente dedizione a un'idea personale di cinema, e poco altro. Terrificante - ma non nel senso argentiano - il cast: la presa diretta ha fatto più danni della bomba atomica.

Homesick 26/08/07 12:11 - 5737 commenti

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Per essere un prodotto televisivo, si caratterizza per una certa dose di sesso e per un tasso di violenza superiore alla media, che emerge nella lunga e disturbante aggressione nella vasca. La trama gialla è comunque debole e scontata fin dall'inizio e si regge su incessanti citazioni hitchcockiane (La finestra, Delitto perfetto, L'altro uomo, Psyco) e depalmiane, nonché autocitazioni. Nel cast, la neo scream-queen Elisabetta Rocchetti.

Deepred89 28/08/07 14:25 - 3706 commenti

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Insieme a Il fantasma dell'opera il punto più basso toccato da Argento. Una serie stucchevole di citazioni non riesce a mascherare l'assoluta debolezza della sceneggiatura, devastata da buchi e punti morti in abbondanza. Argento dirige un paio di buone sequenze, ma per il resto del film non riesce a mascherare la sua svogliatezza (e alcune scene sembrano opera di un dilettante). Mediocri gli attori e deludenti le musiche di Donaggio. Davvero un peccato.

B. Legnani 21/09/07 15:04 - 5532 commenti

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Orgiastico, incapace di prendere. Ridda stucchevole d'autocitazioni, citazioni (sin dal titolo alla Litvak) e citazioni di citazioni. In più la trovata di rifare Delitto per delitto l’aveva già avuta qualcun altro... Attori impacciatissimi, dialoghi talora sciapi, talora imbarazzanti (quelli col videotecaro sono micidiali). Germano sta a metà via fra Harry Potter e il ragazzo di Vestito per uccidere. Qua e là brilla la fiammella dell’antico ingegno: non certo nell’inutile antefatto, ma in qualche soggettiva sì.
MEMORABILE: La soggettiva a fianco del corrimano.

Cotola 4/12/07 19:16 - 9043 commenti

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L'ennesimo vergognoso film di un regista in completa caduta libera, il quale conferma la sua pochezza di idee. La trama, più che citare, scopiazza in maniera indegna il maestro del brivido il cui nome risuona già dal titolo. Stucchevoli e assolutamente esornative le citazioni riguardanti l'Espressionismo. Zero emozioni e zero suspence. Sconcertanti anche le prove degli attori, compreso Germano (il meno peggio) che in genere è molto bravo.

Mark 8/05/08 22:01 - 264 commenti

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Thriller alla camomilla, infarcito di citazioni hitchcockiane svilite però in chiave parodistica; la conferma (anche se davvero non se ne avvertiva il bisogno) che Argento non ha più nulla da dire e questo è davvero un dato sconcertante, non solo per gli aficionados, ma per tutto il genere cinematografico che Argento ha rappresentato e che continua a rappresentare, generando sempre maggiori aspettative.

Ghostship 8/06/08 13:33 - 394 commenti

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Un pout-pourri hitchcockiano girato con una buona cura dei particolari e grande attenzione alla citazione e all'auto-citazione, ma nel complesso un prodotto superfluo, scialbo e privo di contenuti interessanti, inficiato da una recitazione davvero improponibile.

Cif 27/07/08 12:06 - 272 commenti

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Film piacevole. Più giallo e meno horror rispetto al solito. Attori tutto sommato positivi. Un Argento minore, volutamente tale, che gioca con le citazioni; bella Torino fuori stagione, che si presta molto a fare da contorno ad una storia di delitto adolescenziale. Da segnalare la Rocchetti, vero volto del nuovo film di genere all'italiana. Aria da ragazza persa e da tossica, un po' come Asia Argento a inizio carriera.

Elisabetta Rocchetti HA RECITATO ANCHE IN...

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Brainiac 9/01/09 15:02 - 1083 commenti

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Insieme ad alcune sequenze ed atmosfere di Non ho sonno, l'unica cosa dell'Argento post-Phenomena che abbia un barlume di senso. Mi spiego: il film in sè per sè non ha nulla di eclatante, ma il budget ridotto del format televisivo può aver giovato al buon Dario, che asciuga lo stile e si affida alle situazioni per instillare tensione (e non a improbabili scorciatoie ravvisate ne La terza Madre o nel pessimo Il cartaio). Concentrarsi sugli attori (l'ottimo Germano) e su un soggetto lineare è la direzione che spero intraprenda per la sua rinascita.
MEMORABILE: Elio Germano comincia a pedinare la sua dirimpettaia.

Daniela 3/01/09 17:58 - 12662 commenti

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Abominevole tritello di citazioni hitchcockiane da due lire, malamente assemblate, con dialoghi che suscitano ribrezzo ed un cast in cui il solo a non recitare come un cane è per l'appunto il cane. In mezzo a scene imbarazzanti per la loro pochezza, l'unico momento salvabile è quello dell'omicidio della dirimpettaia, in cui si ritrovano tracce dell'antica maestria di Argento. Dopo tale visione, ho sentito il bisogno di riguardare Profondo rosso, tanto per ricordarmi che, nel passato, è stato davvero un buon regista.
MEMORABILE: Il litigio sul pianerottolo fra il protagonista e la sua ragazza: degno di entrare nella top ten nei dialoghi peggiori della storia del cinema...

Hackett 8/01/09 14:39 - 1867 commenti

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Ultimamente Argento era diventato così televisivo che giustamente ha pensato di dedicarsi ad un progetto tv. Intendiamoci, se non parlassimo di Dario (dal quale vorremmo sempre barlumi dall'antico, scomparso, genio) non parleremmo poi male di questo prodotto. Ma per il vecchio Dario che amiamo ricordare, è un film piatto, pieno di citazioni troppo palesi e autoreferenze inutili, con attori sotto il livello di guardia a parte il comunque confuso Germano. Prologo che non dice nulla, tensione assente. Nella fiction ha fatto meglio, di recente, Puglielli.

Ciavazzaro 9/01/09 14:57 - 4770 commenti

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Inutile: Argento continua a perdere il suo tocco e dopo ogni film è sempre peggio... Ci saranno pure citazioni hitchcockiane, ma il risultato è davvero pedestre, la recitazione degli attori poi non aiuta affatto. Meno di un pallino, per me.

Puppigallo 14/04/09 19:58 - 5274 commenti

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Quando le idee latitano cosa si fa? Semplice: un bel miscuglione di Delitto per delitto e La finestra sul cortile e si riempie la pellicola di inutilità, che spesso non portano a nulla di concreto, compresi dialoghi che non aiutano a capire più di tanto, completando l'opera con attori mediocri (velo pietoso su Sasha, doppiata da denuncia). Il risultato è quindi piuttosto avvilente, la tensione è quasi inesistente e anche le scene più violente non sono niente di che (appena passabile quella nella vasca da bagno). Piuttosto inutile e sicuramente evitabile.
MEMORABILE: Nella videoteca, Argento piazza la locandina di un altro suo noto "capolavoro": Il cartaio, in linea con quest'altro filmetto da quattro soldi.

Rebis 15/05/09 19:32 - 2337 commenti

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Inutile ormai rimarcare i limiti di Argento: maldestra direzione degli attori, dialoghi imbarazzanti, scene di raccordo penose... Visti i tempi che corrono per l'autore cerchiamo almeno di racimolarne i pregi: ci sono ancora belle intuizioni visive (l'omicidio in primis, con la vittima fagocitata dalle ombre, e poi la fuga sotto la pioggia), ritmo e tensione orbitano su livelli medi (malgrado la coattissima sceneggiatura), e Hitch è citato sì copiosamente ma con encomiabile funzionalità. Magra consolazione: ci attendono cose ben peggiori. Di memorabile, comunque, qui c'è solo Donaggio.

Magnetti 29/05/09 10:46 - 1103 commenti

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Ci sono innumerevoli rimandi ai film di Hitchcock: il gioco delle chiavi, il voyerismo, il rapporto madre-figlio etc etc. E questo ci può stare. Interessante anche il fatto che sia un film per la televisione. Male la suspence. Pur stuzzicati da discrete idee, il botto non arriva mai o è eccessivamente diluito e prevedibile. E così mi è fin capitato di annoiarmi. Ho trovato un po' dimessa la fotografia di Torino, quasi anonima (gli spot sui simboli della città della magia nera sono posticci). La mano di Argento, però, c'è.

Lucius 5/07/09 20:46 - 3015 commenti

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Il film è un prodotto per la televisione e come tale andrebbe preso. Ottima prova di Germani che probabilmente è il miglior attore italiano oggi sul mercato. Il film, più che citazioni al maestro Alfred Hitchcock, sembra un mix dei suoi film. Episodio pilota di una serie mai iniziata. Belle le ambientazioni torinesi.

Funesto 25/12/09 20:50 - 525 commenti

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Thrillerino da quattro soldi, con una trama zeppa di colpi di scena e di citazioni da ogni dove (in primis da Hitchcock, naturalmente). La trama è intricata e la sceneggiatura (neppure così malvagia) non aiuta nella comprensione. Il cast è ridicolo (Germano è involontariamente macchiettistico, la Conti, di solito brava, è scialba), a testimonianza che Argento non sa dirigerlo. Brutta la fotografia. C'è qualche cruda scena di violenza (i colpi in testa, l'aggressione nella vasca), un po' impertinente. Assurdo il prologo. **.
MEMORABILE: Sulla porta del centro blockbuster titaneggia la locandina gigantesca de Il cartaio!!!

Metuant 30/12/09 12:07 - 456 commenti

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Ammetto di essermi trovato perplesso nell'affrontare la visione di questo prodotto televisivo, specie vista la deludente prova offerta dal Cartaio; eppure mi sono dovuto ricredere, fortunatamente in senso positivo. Le ambientazioni ricordano quelle dell'Argento prima maniera, così come la sequenza dell'omicidio (nella quale si vede bene la mano di Argento) e lo sviluppo, una sorta di tributo a Hitchcock. Peccato per i dialoghi spessi risibili e alcuni personaggi macchietta.

Dario Argento HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina L'uccello dalle piume di cristalloSpazio vuotoLocandina Il gatto a nove codeSpazio vuotoLocandina 4 mosche di velluto grigioSpazio vuotoLocandina 4. La porta sul buio: Testimone oculare

Siregon 1/03/10 21:47 - 352 commenti

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Di una pochezza sconcertante, la recitazione è ai minimi storici e non c'è un momento di tensione nemmeno per sbaglio. Comicità involontaria e qualche ambientazione che si salva, ma nel complesso un prodotto standard che per il regista romano è diventato davvero basso.

Guru 22/01/11 11:30 - 348 commenti

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Come da titolo è un tributo al grande maestro del giallo. Pertanto sono consentite le citazioni e riproduzioni che intrecciano la trama torinese del film. Un Argento che opera una "mediazione" di stili senza perdere la sua autorevolezza, adattando il suo prodotto alle esigenze del mercato televisivo. Una prova non del tutto perfetta, con carenze emotive e spettacolari, ma con una buona presenza giovanile. I dialoghi, non entusiasmanti, si sviluppano in un contesto con varie problematiche irrisolte e con ossessioni mai rimosse. Buone le scene finali.

Trivex 22/11/11 14:33 - 1744 commenti

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Il film è come una medaglia, con una faccia buona (d'argento!) e una fatta di metallo meno nobile. Paradossale come sia quasi faticoso creare oggetti simili; per questo non capisco come sia stato possibile unire buone atmosfere giallo/nere, ottimi effetti speciali nelle (poche) scene forti e poi scivolare su tratti di sceneggiatura risibili e momenti di recitazione censurabili (bene il protagonista). Ci stava anche la storia, con i suoi link al grande cinema (un po' stereotipati); non ci può stare però il finale, momento decisivo e piuttosto deludente.
MEMORABILE: Le belle atmosfere cittadine; (negativo) il finale minimalistico ed inverosimile.

Von Leppe 30/01/12 18:15 - 1262 commenti

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Bella l'idea di partenza che omaggia il vecchio cinema, ma i personaggi sembrano finti: le liti tra il protagonista e la sua ragazza sono palesemente fasulle (neanche simpatiche come quelle di Gianna Brezzi o violente sul serio), il voyeurismo sembra quasi involontario, gli attori non sono convincenti in una vicenda che ha molti riferimenti ottimi (a cominciare dalla Finestra sul cortile), ma in cui l'atmosfera afosa estiva è poco riuscita. Alcune trovate visive ricordano vecchi film di Argento, ma in modo sbiadito.

Ryo 1/02/12 20:06 - 2169 commenti

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È strano trovarsi davanti a un prodotto del genere e sapere che è girato dal maestro del brivido. La fotografia ricorda quella delle fiction televisive nostrane e la recitazione degli attori è molto elementare (anche se secondo me il regista ha tirato fuori il meglio di loro, il che è tutto dire). Ad ogni modo la trama sembra un auto-omaggio, in quanto riprende varie scene, personaggi e anche inquadrature "rubate" a suoi film precedenti. La cosa non è per forza negativa, anzi, è un ottimo intrattenimento; ma Argento non è questo, per fortuna.
MEMORABILE: Gli scleri improvvisi del ragazzo senza senso con la sua fidanzata.

Rambo90 14/03/12 02:27 - 7697 commenti

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Più che un omaggio a Hitchcock, una continua citazione da vari film del maestro, partendo dalla Finestra sul cortile per arrivare a Delitto per delitto. Il ritmo televisivo è davvero soporifero, la tensione pari allo zero, anche se non mancano scene riuscite e qualche spruzzata di violenza. Germano è bravo, la Conti e la Rocchetti davvero insulse, così come l'identità dell'assassino che non è poi così imprevedibile. Un prodotto tv mediocre, che non si discosta dalle recenti prove di Argento, imperfette e indegne del suo passato.

Dusso 6/04/12 21:08 - 1566 commenti

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Argento realizza un film televisivo pieno di difetti con sceneggiatura senza trovate. C'è qualcosa che funziona, ma l, recitazione e il doppiaggio sono terribili (su tutti terrificante la Rocchetti!). Per essere un prodotto per il piccolo schermo ci sono almeno sangue e nudità sopra la media. Il finale è telefonatissimo, mentre il doppio epilogo sinceramente non l'ho capito...

Cloack 77 4/09/12 17:48 - 547 commenti

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Del cinema di Dario Argento non vi è nulla: né tensione, né mistero attorno all'assassino e conseguente fascino diabolico, né uno scatto registico interessante, nulla. Rimangono invece i difetti degli ultimi film: dialoghi inascoltabili, attori imbambolati, sceneggiatura folle. Siamo alle prese con un film meno riuscito di un telefilm e con un telefilm tendente a film forse buono per una visione pomeridiana.

Rufus68 25/07/16 22:15 - 3842 commenti

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La cinefilia è l'infantilismo del cineasta; nei periodi di Basso Impero il morbo esplode nella sua virulenza: qui tocchiamo con mano tale verità. Il film parte male: la scena iniziale lascia attoniti per la faciloneria, la pessima recitazione; e il seguito, purtroppo, vi si acconcia... L'ho già detto: non è solo colpa d'Argento; è l'Italia tutta a essere decadente: la fucina teatrale non sforna più attori e intelligenze; quella televisiva ci dona quasi sempre mediocri. Germano così così; gli altri peggio.

Ira72 16/02/17 09:26 - 1313 commenti

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Magari, accendendo il televisore oggi, trovassi thriller del genere! Partiamo dal fatto che si tratta, appunto, di un film destinato alla televisione e che sia un palese omaggio a Hitchcock (da cui il titolo). Valore aggiunto, peraltro, che simili citazioni siano contaminate da Argento, il cui stile qui risuona fin dalla scena iniziale. Cosa non va? Certamente i doppiaggi, che tolgono forza a tanti dialoghi, peraltro interessanti (Asia, purtroppo, esce dalla porta ed entra dalla finestra) e il finale un po' raffazzonato.

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Maxx g 4/05/17 18:06 - 635 commenti

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Credevo molto peggio. Bisogna dire che la recitazione è sempre approssimativa (Elio Germano è il meno peggio) e il film fa fatica a carburare, ma una volta che entra sui binari giusti, la tensione sale e lo spettatore rimane incollato allo schermo. Merita una visione, anche e non solo per chi è ammiratore del cineasta romano.
MEMORABILE: La scena della vasca, con la tensione che sale di secondo in secondo.

Anthonyvm 23/04/18 21:54 - 5689 commenti

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Negli ultimi vent'anni sono pochissime le cose buone uscite dalla macchina da presa di Dario Argento; a parte Non ho sonno, questo piccolo thriller citazionista è forse l'opera migliore del maestro degli ultimi tempi. Le premesse non erano eccellenti, a partire dal titolo, ma nel complesso il plot intriga a sufficienza e fa del citazionismo un uso non eccessivo e non fuori luogo. Il cast è ovviamente il fardello più pesante, ma superato lo shock per le interpretazioni sotto la media, lo spettacolo è godibile. Peccato per la soluzione deludente.
MEMORABILE: L'inseguimento sotto la pioggia, teso e curioso.

Siska80 18/04/20 08:28 - 3792 commenti

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Terribile, sicuramente non al livello del nome del regista. Trama contorta e per nulla interessante, cast pessimo, personaggi poco convincenti, sangue e violenza che non riescono a mascherare le voragini presenti in sceneggiatura. Davvero scult la spiegazione iniziale che viene data al vouyerismo di Giulio. Davvero niente a che vedere con Hitchcock, palesemente citato e fonte d'ispirazione (!).

Buiomega71 21/02/22 01:30 - 2910 commenti

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Tremende le parti in videoteca, mood giovanilistico alla Ragazzi del muretto che Moccia sembra Pasolini, script di una banalità imbarazzante, incipit "stregonesco" contadino lesbico che nulla ci azzecca. Eppure Argento c'è, negli interni dei meccanismi delle serrature, nelle pioggie improvvise, nella figura della Conti che si affaccia alla finestra, nel finale sul tetto del palazzo, nelle architetture (la scalinata con la vetrata), nelle vasche dispensatrici di morte. Teste sfondate di inusuale ferocia per un prodotto tv. Ost herrmanniana di Donaggio più consona a un De Palma.
MEMORABILE: L'entrata dell'assassino nell'appartamento; La ragazza seminuda nel finale; Il piagnisteo delirante dell'assassino/a mentre viene portato/a via.

Metakosmos 2/06/22 02:15 - 300 commenti

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Il film risente profondamente della sua natura televisiva ma ha i suoi fattori di interesse, almeno in potenza. Argento ritorna in una affascinante Torino ma il suo film si perde in una sequela stanca e soprattutto estremamente autoreferenziale di citazioni dai suoi stessi film oltre che da sequenze riprese senza fantasia da Hitchcock. Il ritmo piattissimo non favorisce alcuna tensione e il finale appare frettoloso e confuso portando a una risoluzione deludente. Peccato perché alcuni elementi e sequenze di un certo fascino mostrano antichi e vaghi sprazzi di maestria.
MEMORABILE: In negativo: Il bizzarro incipit; La recitazione (escluso Germano); In positivo: il sottofinale.

Magerehein 31/01/23 11:26 - 1001 commenti

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Sorprendente come questo film televisivo sia meglio, almeno sotto l'aspetto della confezione, di diverse opere recenti del fu Maestro. Riprese e stile ricalcano in buona parte i tempi più gloriosi, così come le ambientazioni e l'omicidio mostrato. Musiche buone. La storia è debitrice (del resto il titolo parla chiaro) a La finestra sul cortile e L'altro uomo, ripetutamente citato, ma non risulta sceneggiata altrettanto bene (il finale non spiega a sufficienza). Le vere note dolenti vengono dal cast, dalla resa assai modesta (il protagonista è tra l'altro un antipatico impiccione).
MEMORABILE: Le soggettive su chiavi e serrature; La suggestiva scalinata vetrata.

Occhiandre 9/03/23 01:56 - 156 commenti

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Oltre al nome nel titolo, questo film di Hitchcock ha anche le panoramiche silenziose sulle finestre di fronte, accompagnate dalle classiche musiche che suggeriscono tensione. Un racconto muto spiato dagli occhi di uno studente di cinema, resi più acuti da un paio di lenti sempre appollaiate sul suo naso, anche nei momenti di massima tensione. Giulio, infatti, con le sue innocue camicette da secchione, è un vorace studioso di film espressionisti e, manco a dirlo, del Maestro del brivido. A far da sfondo le belle facciate liberty torinesi e dietro le tende una misteriosa donna nuda.
MEMORABILE: I film citati in videoteca, fra cui Eraserhead e Velluto blu di Lynch; Elisabetta Rocchetti; Un acerbo Elio Germano.
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  • Discussione Buiomega71 • 21/02/22 10:57
    Consigliere - 25998 interventi
    Tuttargenteria (quel che rimane di Dario Argento)

    Ritorno di Argento alla televisione e nel grembo di mamma Rai

    Il piccolo schermo è cambiato e Argento può metterci nudi integrali (anche se parziali) della Rocchetti spiata da Elio Germano e una testa sfondata con un corpo contundente di inusuale ferocia per gli standar tv (delitto che ricorda, in parte, l'assassinio di Glauco Mauri in Profondo rosso-il primo fendente sulla capoccia che arriva da dietro- e una disperata lotta nella vasca da bagno di insistita crudeltà, come quella di Nonhosonno (e diversa rappresentazione dell'affogamento di Amanda Righetti).

    Più che Ti piace Hitchcock? (citato in maniera assai banale e superficiale) sarebbe stato più opportuno Ti piace Argento?, visto che si intravedono (a volte proprio si respirano) i momenti e le suggestioni argentiane, più quì che nemmeno nel Cartaio

    A partire da una Torino come solo Argento sà ritrarre, dalle architetture (la scalinata con la vetrata è puro Uccello dalle piume di cristallo), dall'entrata dell'assassino dell'appartamento della mamma di Sasha (in tutto è per tutto simile a quella analoga di Profondo rosso), all'interno del meccanismo delle serrature (tipico topoi argentiano), alla chiave che non entra nella toppa (Tenebre), l'anoressia di Sasha (Trauma), al momento clou di Germano voyeur dopo il pedinamento di Federica, suggestivo mix tra Tenebre (la pioggia improvvisa) e Profondo rosso (la finestra e Francesca, che come Macha Meril. le si stampa davanti), il finale sul tetto del palazzo a picco sul vuoto (il marito di Monica Ranieri dell' Uccello dalle piume di cristallo, il finale dell'episodio Il gatto nero di Due occhi diabolici), la ragazza seminuda nel finale, la nuova inquilina spiata da Germano,  con le sonorità tipiche settantiane nella ost di Donaggio, che ricorda incredibilmente Catherine Spaak nel Gatto a nove code.

    Rimasugli di pura argenteria più che il maestro di Vertigo, o la bambinesca cinefilia che cita David Lynch (Velluto blu con gli extra(sic!), i classici dell'espressionismo tedesco, Fritz Lang e tutto quello che Argento ama.

    Di contro un'imbarazzante svolta nel giovanilistico che nemmeno I ragazzi del muretto, dove Moccia sembra Pasolini a confronto, le inguardabili e squallide scene in videoteca (dove non solo troneggia, in vetrina, il manifesto de Il cartaio, ma tra le tante custodie di dvd-veri- fa capolino pure Scarlet Diva di Asia) sono a livelli quasi amatoriali (il buon Deepred ha citato lo Stracult di Giusti non a sproposito), le penose bisticciate tra Germano e la sua ragazza a suon di "vaffa", il risibile commissario di Edoardo Stoppa, le tremende scene dell'incubo di Germano con le due "streghe" contadine che lo inseguono sotto un cielo rossastro in CG che è un pugno nell'occhio. Uno script raffazzonato che fa acqua da tutte le parti (assurdo il movente del delitto, di disarmante ingenuità il whodunit) seppur scritto in coppia con il fido Franco Ferrini.

    Nonchè l'inutile e delirante incipit , appunto, con le due megere contadinotte intente a sgozzare una gallina all'interno di un casolare, che all'inizio mi sembrava La notte dei diavoli, poi muta in una versione amatoriale di Suspiria (o Inferno) non mancando di sottolineare che a Darione nostro piacciono le lesbiche (questa volta brutte, sporche e cattive), ma , oltre che a essere messo giù in maniera che nemmeno Lorenzo Lepori è completamente slegato al contesto del film (serviva tutta questa messa in scena per sottolineare il voyeurismo cronico di Germano sin da ragazzino?).

    Tremende cadute di stile, e attimi abbaglianti dell'Argento che fu sembrano il suo nuovo marchio di fabbrica (vedere anche Trauma o La sindrome di Stendhal in tempi meno sospetti), comunque pervaso da uno stile (nelle riprese, nelle location, nelle architetture) degno del miglior Argento.

    E l'assassino/a che delira piagnucolando, portato/a via dagli agenti di polizia ha un che di disturbante (come l'arresto finale dell'assassino di Opera), che riporta Argento a non infierire troppo sulla sorte dell'assassino (come avvenne nell'Uccello dalle piume di cristallo).

    Colonna sonora herrmanniana di Pino Donaggio più consona ad un Brian De Palma e totalmente fuori contesto (forse ci voleva un Simonetti), ottima la fotografia di Fasano (che nella Terza madre farà i miracoli) e Stivaletti si prodiga in una testa presa a randellate di sanguinoso realismo splatter (unico momento feroce del film, stando ai rigidi dettami televisivi).

    SPOILERONE

    Elisabetta Rocchetti non sarà un attrice da actor's studio, ma il suo personaggio è perfettamente in linea con le folli e insensate derive  omicide quotidiane che riempiono le cronache nere

    FINE SPOILERONE

    Non tutto da gettare e molto più riuscito del Cartaio, se si passa sopra alle indigeste parti in videoteca, allo scambio di battute tra i "giovani d'oggi" (il videotecaro è tremendo) e personaggi inutili (la barbona) e ad un budget che limita e castra le ambizioni.

    E il cuore si riempie di nostalgia e di sapori perduti, quando , prima dei titoli di coda, compare quello che era il marchio di fabbrica del regista, il "avete visto", che aveva smesso di apparire dai tempi di Suspiria.

    Una Porta sul buio rivista e corretta, prova tangibile del nuovo Argento scisso in due: ancora colpi di genio in mezzo a tanta sregolatezza.
    Ultima modifica: 21/02/22 17:23 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 21/02/22 11:33
    Consigliere - 25998 interventi
    Daniela in curiosità :
    Per quanto paia incredibile a chi considera la sua voce alla stregua di un'unghia passata sulla lavagna, nel film Asia Argento non è presente come attrice, ma presta la sua voce in qualità di doppiatrice - attività che svolge saltuariamente anche nel campo dei videogiochi. 

    Chi doppierebbe Asia in Ti piace Hitchcock?, perchè io, francamente, la sua voce non l'ho sentita da nessuna parte.
    Ultima modifica: 21/02/22 14:26 da Buiomega71
  • Discussione Zender • 21/02/22 11:52
    Capo scrivano - 47786 interventi
    In effetti non trovo riscontri online della cosa...  Qui danno solo due doppiatori ad esempio.
  • Discussione Daniela • 21/02/22 17:53
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Chi doppierebbe Asia in Ti piace Hitchcock?, perchè io, francamente, la sua voce non l'ho sentita da nessuna parte.
    Non ricordo, cercherò di appurarlo, possibilmente senza rivedere il film perché la prospettiva di ascoltare nuovamente i litigi tra Germano e la sua fidanzatina mi mette davvero i brividi...

  • Discussione Buiomega71 • 21/02/22 18:12
    Consigliere - 25998 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Chi doppierebbe Asia in Ti piace Hitchcock?, perchè io, francamente, la sua voce non l'ho sentita da nessuna parte.
    Non ricordo, cercherò di appurarlo, possibilmente senza rivedere il film perché la prospettiva di ascoltare nuovamente i litigi tra Germano e la sua fidanzatina mi mette davvero i brividi...

    Io posso confermare che la voce di Asia non si sente da nessuna parte. Di Asia c'è solamente la cover del dvd di Scarlet Diva che si vede nella videoteca dove si reca Germano.

  • Discussione Zender • 21/02/22 18:46
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Ok, spostata in discussione in attesa di essere eventualmente verificata.
  • Discussione Daniela • 21/02/22 19:47
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ok, spostata in discussione in attesa di essere eventualmente verificata.
    Mi spiace, non sono riuscita a ritrovare la fonte dell'informazione e nei titoli di coda non sono riportati i nomi dei doppiatori. Escludo di essermi fidata della mie orecchie perché ricordo di esserni stupita nell'apprendere che Asia Argento lavora anche come doppiatrice (cosa vera), per cui devo averlo letto in una recensione del film, ma sarà stata una informazione errata, considerato che Buio la voce di Asia non l'ha individuata durante la visione. Mi scuso quindi per l'inserimento di una curiosità
    fasulla.  
  • Discussione Zender • 21/02/22 20:19
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Vabbè adesso scusarsi per una curiosità del 2009 quando qui era tutto un po' selvaggio, io non chiedevo fonti a nessuno e ci si fidava tutti di più di quel che si leggeva su internet... non è il caso. Sì, secondo me l'avrai letto e avrai riportato la cosa qui come abbiamo fatto in tanti (io in primis, sia chiaro) senza immaginare quante boiate sono scritte su internet e - soprattutto un tempo, oggi si è capita l'antifona - quanta gente non si preoccupi di verificare una propria impressione prima di scriverla... Ancora adesso, pur citando la fonte, non è che si può esser certi di quel che si riporta, però almeno si può appunto risalire alla fonte per vedere se si tratti di fonte autorevole o meno.
    Ultima modifica: 21/02/22 20:20 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 21/02/22 20:37
    Consigliere - 25998 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    Ok, spostata in discussione in attesa di essere eventualmente verificata.
    Mi spiace, non sono riuscita a ritrovare la fonte dell'informazione e nei titoli di coda non sono riportati i nomi dei doppiatori. Escludo di essermi fidata della mie orecchie perché ricordo di esserni stupita nell'apprendere che Asia Argento lavora anche come doppiatrice (cosa vera), per cui devo averlo letto in una recensione del film, ma sarà stata una informazione errata, considerato che Buio la voce di Asia non l'ha individuata durante la visione. Mi scuso quindi per l'inserimento di una curiosità
    fasulla.  
    Ci mancherebbe anche di scusarsi. Può succedere (è successo anche a me di percepire cose nei film, che poi, effettivamente non ci sono, o di leggere in giro inesattezze, che non sapevo essere tali, e riportarle).

    Lo solo rimarcato perchè ho letto in curiosità questa cosa di Asia, che , effettivamente nel film non c'è.

  • Curiosità Magerehein • 27/12/22 20:37
    Call center Davinotti - 73 interventi
    Durante i titoli di testa, nella carrellata di immagini che mostrano la stanza del protagonista, si intravede la sua tesi di laurea. Si può notare come il nome del relatore (prof. Siro Bernadotte) ricalchi, con una leggera modifica, lo pseudonimo con cui Argento diresse l'episodio "Il tram" della miniserie "Una porta sul buio" (alla quale il titolo della tesi - "Uno sguardo nel buio" - rimanda chiaramente):

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images63/berna.jpg[/img]