The factory - Lotta contro il tempo - Film (2012)

The factory - Lotta contro il tempo
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/02/13 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 21/02/13 07:40 - 12622 commenti

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A Buffalo, alcune prostitute spariscono senza lasciare tracce. Da anni un detective cerca invano di individuare il colpevole, ma quando il maniaco gli rapisce la figlia adolescente... Sarà anche ispirato ad una storia vera, come ci informa la didascalia iniziale, però sembra piuttosto scopiazzato da decine di altri film del genere, salvo il colpo di scena finale, uno di quelli che ti fanno esclamare uno stizzito "ma va, va..." . Nel cast, Cusack e Roberts hanno facce meste, Carpenter non perde il vizio di bazzicare serial killers, Whitman fa la 17enne ma dimostra 34 anni ed è pure antipatica.

Mco 9/06/14 22:01 - 2324 commenti

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Più affine al porno che al semplice serial killer movie, con intere sequenze di sevizie (anche mentali) di difficile assorbimento. Ci si muove su sentieri largamente battuti ma non ci si annoia, merito anche del ritmo frenetico che resiste per tutta la durata del viaggio. Cusak è in parte (pur se sopra le righe in più occasioni) e la Carpenter dona quel gradevole weird savour alla pietanza con la sua aria malandrina. Non fatevi ingannare dalle apparenze, non è il solito thriller del sabato sera.

Galbo 13/06/14 05:54 - 12380 commenti

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Un thriller piuttosto banale, che cerca di superare la modesta fattura e la scarsissima originalità della trama spingendo il pedale sulla violenza, che è infatti ostentata in misura maggiore rispetto ad altri film del genere. A peggiorare il tutto la presenza di un John Cusack inadattissimo a rivestire il ruolo del poliziotto ossessionato dal suo lavoro, nonché pesantemente coinvolto dalla vicenda. La Carpenter non fa che ripetere sé stessa. Assai scadente il doppiaggio italiano. Meglio evitarlo.

Magnetti 10/07/14 22:24 - 1103 commenti

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Un thriller come se ne sono visti a dozzine e senza spunti originali. Ha il pregio di scorrere e di lasciarsi vedere, inciampando qua e là, in prevalenza quando entra in scena la figura del cattivo, vero punto debole del film. Cusack conferma di essere un buon attore. Il finale mi lascia alquanto perplesso: va bene non fare la solita carnevalata alla vogliamoci bene (e mi riferisco al destino del protagonista), ma il colpo di scena è veramente da strapparsi gli organi sensoriali.
MEMORABILE: Non malaccio l'idea dell'indizio legato alla puzza inconfondibile delle mense industriali.

Piero68 22/07/15 13:28 - 2955 commenti

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Poche idee e nemmeno originali per l'ennesimo film su serial killer più annessi e connessi. Inoltre è curioso come Cusack, poliziotto in questo film, l'anno successivo girerà una pellicola molto simile in cui invece vestirà i panni del serial killer. Nonostante il colpo di scena finale il film lascia l'amaro in bocca per quasi tutta la durata. Anche perché violenza ce n'è, ma né la sceneggiatura né la regia hanno il coraggio di osare quel qualcosa in più. Male Cusack nel ruolo, molto meglio invece la Carpenter, che gli ruba più volte la scena.

Pumpkh75 5/08/15 13:28 - 1740 commenti

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Detective problematico più serial killer svalvolato: la ricetta è sempre quella e se il sonno incombe per un’ora abbondante fortunatamente nell’ultima parte il film si sveglia, acquisisce sostanza e dinamicità e regala un bel twist finale che comunque spinge confuso a destra e manca per incastrarsi con teorica logica nell’ingranaggio. Regia discreta ma cast sbagliato: Cusack non c’entra nulla, sua figlia pare la zia, Roberts pare ancora zombizzato. Si salva la Carpenter, ma a questo punto preferisco un miliardo di volte una puntata di Dexter.

Ira72 9/05/18 21:36 - 1309 commenti

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Mediocre (dialoghi banali, figure stereotipate, trama ritrita, attori scadenti) ma con un suo perché (il ritmo, per fortuna, è incalzante e nel complesso il film non annoia). Una brutta (bruttissima) copia de Il silenzio degli innocenti, qua e là. Ci sono scene violente e squallide che sembrano essere buttate lì più per colpire lo spettatore, che per dare un senso al racconto. E quello che vuole essere il colpo di scena finale è prevedibile fin dall’inizio, per gli scafati del genere. Le figure femminili sono urticanti, mentre Cusak rasenta il ridicolo.

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