Prendi un vermone di Dune, fallo accoppiare con uno di Tremors e otterrai queste enormi tenie con bocca dentata circolare. Detto ciò, il film ha persino una sua dignità, dialoghi sopportabili e attori, a parte il solito piantagrane, decenti. Certo, i mostri non sono il massimo dell'originalità e non si vedono molto, ma quando compaiono, si pappano sempre qualcuno, talebano o americano (pare che apprezzino entrambi). Anche la sceneggiatura non è niente di che, ma almeno, tra imboscate, vermoni e cunicoli si riesce ad arrivare alla fine senza fare eccessiva fatica. Vedibile.
MEMORABILE: Il vermone abbate un elicottero militare; "Ma che animale è?". E un altro militare: "Ad ogni modo, non è domestico".
imbarazzante prodotto privo di ogni parvenza di idea, tranne naturalmente il saccheggio programmatico di situazioni alla Tremors, mescolate in modo improbabile con vicende legate al conflitto nell'Afghanistan talebanico. Noiosissimo, scontatissimo e pieno di sviluppi forzati ed illogici. Un film fatto tanto per fare, insomma, e che non presenta neppure effetti speciali almeno originali. Del tutto trascurabile.
Non arriva alla sufficienza. All'attivo ci sono una sensibile cura dell'insieme (considerando che non è un prodotto cinematografico), dei botta e risposta spesso significativi e qualche figurina interessante (la soldatessa di colore proveniente dal ghetto). Per il resto il film non soddisfa. I vermi giganti sono molto meno realistici rispetto ai loro predecessori di Tremors e occupano un ruolo non di primissimo piano nella storia. Il filo conduttore infatti è il conflitto tra americani e talebani che però riserva schermaglie mediocri e raffazzonate.
Si apre con uno scenario di guerra quest'horror realizzato per la TV. Buoni gli effetti in CGI, le musiche e anche gli attori, che devono recitare battute banali e zeppe di stereotipi. La regia è traballante e alcune scene (soprattutto quelle in cui gli attori corrono) sono troppo movimentate per lasciarci intravedere cosa succede. In generale il film non annoia, ma è abbastanza anonimo e dopo la visione non lascia niente allo spettatore.
Uno sorta di spin-off creativo di Tremors calato nella consueta serie di luoghi comuni di tale fantascienza spicciola: stavolta abbiamo una combriccola di militari in terra afgana (variante della combriccola di adolescenti arrapati dello slasher). I militari, infatti, ben si prestano alla bisogna (carne da vermone più che da cannone) senza stare a chiedere troppo in fase di sceneggiatura e dialoghi: un bel risparmio. L'unico pregio del filmimo sta nell'assenza di qualsivoglia ruttino patriottico poiché sia americani che talebani stuzzicano in egual modo l'appetito dei serpentoni.
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I nostri eroi fuggono su un macchinone, ma una bambina si piazza in mezzo alla strada. L'auto si ribalta e volano tutti a destra e a sinistra. A quel punto compare un uomo che dice: "Dovete ringraziarla; se non vi fermava finivate sulle mine". Peccato che, dopo il ribaltone, siano tutti contusi e una soldatessa sia rimasta sotto l'auto con le gambe maciullate.